vecchiaia - Morte
ti saluto cara sorella in CRISTO Asilanna
ti voglio aggiungere una mia condivisione di esperienza di fede in merito al tuo argomento :
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In questa Domenica, il Vangelo ci presenta: “La salvezza del mondo mediante il figlio unigenito di DIO”, attingendo dai Padri della Chiesa, possiamo annunciare che Agostino D’Ippona ci offre quest’insegnamento:
- Cristo attraverso la sua morte ci liberò dalla schiavitù della morte. Noi tutti sappiamo che la morte è entrata nel mondo per l’invidia del diavolo. La scrittura afferma: (Sap. 1, 13 – 14) Dio non ha fatto la morte, né gode che periscono i viventi. Egli creò ogni cosa perché esistesse. (Sap. 2, 24) Ma per l’invidia del diavolo aggiunge la morte entrò nel mondo. Il diavolo non ha costretto l’uomo con la forza, ma lo ha sedotto con l’astuzia. Senza il consenso dell’uomo, il diavolo avrebbe fallito. Cristo, per sconfiggere la morte, la inchiodò alla croce, liberando così l’uomo dalla morte. Il Signore ricorda cosa avvenne al tempo di Mosè, quando il popolo d‘Israele cadeva nel deserto morsicato dai serpenti e l’ecatombe cresceva paurosamente. In quella circostanza apparve un grande segno della realtà futura. Il Signore ordinò a Mosè di fare un serpente di bronzo, di innalzarlo su un legno nel deserto, per richiamare l’attenzione del popolo d’Israele, affinché chiunque fosse morsicato, volgesse lo sguardo verso quel serpente innalzato sul legno. Così avvenne; (Nm. 21, 6 – 9) e tutti quelli che venivano morsicati, guardavano ed erano guariti;
- Che cosa sono i serpenti che morsicano? Sono i peccati che provengono dalla carne mortale,
mordendo la carne sino a farla morire;
- E il serpente innalzato? La morte del Signore in Croce;
- Il morso del serpente è letale. La morte del Signore è vitale;
- Ma nella morte di Cristo morì la morte, perché la vita, morta in lui, uccise la morte e la pienezza della vita inghiottì la morte. La morte fu assorbita nel corpo di Cristo;
- Così diremo anche noi quando risorgeremo, quando ormai
trionfanti canteremo: (1Cor.15,55) O morte, dov’è la tua
vittoria? O morte, dov’è il tuo pungiglione?
C’è una differenza tra il segno prefigurativo di Mosè, e il segno della Croce di Cristo:
- Al tempo di Mosè, chi veniva morso dal serpente otteneva la salvezza temporale volgendo lo sguardo verso il serpente di bronzo innalzato da Mosè;
- Dopo che Cristo è stato innalzato sulla Croce, chi volge lo sguardo con fede alla morte di Cristo ottiene la salvezza nella vita eterna. “affinché abbia la vita eterna”.
(Gv. 3, 17) Poiché Dio non mandò suo figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Così come noi possiamo accettare o rifiutare le cure di un medico, quindi, guarire, o peggiorare, altrettanto possiamo accogliere l’Amore di Dio o rifiutarlo. Chi accoglie l’Amore non sarà giudicato, ma chi non accetta l’Amore di Dio è già stato condannato “…ma chi non crede è già stato condannato, …”, il giudizio non è stato reso pubblico, ma è già avvenuto. Il Signore, infatti, distingue nella sua aia il grano dalla paglia, le messe dalla zizzania.
La Prima Lettura parla dell’esperienza di Israele che, per castigo di Dio, subisce la morte, la distruzione e l’esilio, e ritrova la vita tramite l’intervento di un pagano il re Ciro (con il suo editto); la Seconda lettura annuncia (Ef. 2, 5) ”da morti che eravamo per i peccati, ci hai fatto rivivere”. Mentre il Vangelo, annuncia:
“…Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce…” Siate vigilanti finché è giorno; il giorno risplende; Cristo è il giorno.
- ma continua (Gv. 3, 19-21) “Chi, invece, opera la verità, viene alla luce, affinché sia manifesto che le sue opere sono state fatte da Dio”. Molti hanno confessato i loro peccati, Chi riconosce i propri peccati e li condanna, è già d’accordo con Dio. Dio condanna i tuoi peccati, e se anche tu li condanni, ti unisci a lui. L’uomo e il peccatore sono due cose distinte:
l’uomo è opera di Dio, il peccatore è opera tua, o uomo. Distruggi ciò che hai fatto, affinché Dio salvi ciò che egli ha fatto.
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ti saluto in CRISTO RISORTO