“In questo ed in altri tread poly afferma che gli ebrei passarono dalla monolatria (credenza in piu dèi ma adorazione di uno solo) al monoteismo e prende a sostegno di questa tesi scritture come queste”
C’è un fraintendimento. Prima cu fu il politeismo, poi la monolatria, in seguito un periodo di transito in cui gli elohim sono dèi non più nel senso di semi-dei bensì solo esseri potenti in generale(giudici in primis), infine un periodo in cui Elohim indica unicamente Dio “fuori di me non ci sono elohim”(Is 44,6).
“Salmo. Di Asaf. Dio si erge nell' assemblea divina, in mezzo agli dèi emana la sua sentenza
6 Io ho detto: "Voi siete dèi, siete tutti figli dell' Altissimo.”
Questo deriva dall’etimologia del nome che è il plurale di Eloah =giudice. Altri invece ritengono che qui non sia in gioco l’etimologia ma che queste persone siano chiamate “dèi” in modo satiresco in quanto pensano di potersi opporre a Dio.
“Io ho detto: "Voi siete dèi, siete tutti figli dell' Altissimo.
Perchè se il chiamare "dio" qualcuno in un senso diverso da quello per Dio padre non era piu valido, Cristo disse quanto segue?
NRV John 10:34 Gesù rispose loro: «Non sta scritto nella vostra legge: "Io ho detto: voi siete dèi?" 35 Se chiama dèi coloro ai quali la parola di Dio è stata diretta (e la Scrittura non può essere annullata), 36 come mai a colui che il Padre ha santificato e mandato nel mondo, voi dite che bestemmia, perché ho detto: "Sono Figlio di Dio?"
Lo specificare la frase "Se chiama dèi coloro ai quali la parola di Dio è stata diretta (e la Scrittura non può essere annullata" non rendeva ancora valide quelle scritture?”
Gesù sta facendo una retorsio argumenti squisitamente rabbinica. Il fatto che i farisei lì presenti si siano scandalizzati dimostra solo quando affermo, ossia che a quello stadio dell’evoluzione lessicale elohim indicava solo Dio. Gesù fa un gioco di parole usando l’ambivalenza di elohim che indicava sia il Dio che il giudice. Cioè: se loro sono “elohim”(giudici) perché io non posso essere elohim(dio)? Ovviamente il gioco di parole viene solo in lingua originale e già nella traduzione greca che ce ne dà Giovanni si perde qualcosa, cioè l’originaria e ormai estinta valenza del termine.
Inoltre ricordo che il Vangelo di Giovanni, in cui si chiama Gesù theos, era rivolto non a degli ebrei ma ad una comunità greca dell’Asia minore, ed in greco theos non ha lo spettro di significati che ha elohim. Cito Paolo: “E in realtà, anche se vi sono
cosiddetti dèi sia nel cielo sia sulla terra, e difatti ci sono molti dèi e molti signori, per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo”(1Cor 8,5-6)
Come ho giù avuto modo di dire ritengo che questa scrittura sia una delle più trinitarie del Nuovo Testamento. Confuta infatti la tua impropria archeologia semantica che ti tiene legato all’ebraismo più arcaico, infatti Paolo spiega che molti sono impropriamente chiamati theos mentre per noi c’è un solo theos, ergo il senso che tu dai a Gv 1,1 di “un dio” è impossibile. Dicevo che è trinitaria perché gioca volutamente sul paradossale. Infatti dichiara che solo il Padre può essere chiamato theos e solo il figlio può essere chiamato Signore, sebbene noi sappiamo che YHWH è chiamato kyrios in una molteplicità di versetti. Stesso giochetto viene fatto altrove: “Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti.” (1Cor 12, 4-6)
“Rinnnegando il nostro unico padrone e signore Gesù Cristo." (Giuda 4)
Leggendo questa scrittura ne dovremmo dedurre che giacché Cristo è l’unico nostro Signore e padrone allora YHWH non sarebbe nostro padrone, il che è palesemente assurdo. La Scrittura di 1Cor è dunque volutamente paradossale e gioca sul contrasto tra unita e molteplicità. Ci sono molti chiamati(legomenoi) theos(1Cor 8,5), ma per noi c’è un solo theos, e ci sono molti chiamati signore, ma c’è un solo Signore, e questo lo dice ad un pubblico abituato a sentir chiamare kyrios anche il Padre e theos anche Gesù(tu stesso ammetti quest’appellativo). Ergo l’argomentazione per via paradossale è chiarissima, c’è un solo Dio e un solo Signore per la semplice ragione che sono lo stesso Dio e lo stesso Signore. Simili modi di argomentare per pradosso erano comuni allora come oggi. Un altro esempio?
“Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore.” (Gv 10,11)
Eppure Gesù afferma anche: “Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo.” (Mc 10,18 )
Ha detto di essere il buon pastore e poi ci viene a dire che nessun è buono se non Dio! Anche qui basta fare due più due. Il senso della risposta è volutamente paradossale: “Se mi chiami buono, considerami Dio; nessuno infatti è buono, se non Dio solo" (Rivera)
Quanto poi alla tua idea di fare una cronologia degli scritti dell’AT per dimostrare che sono in errore occorre dire che un simile tentativo è folle. Come in tutte le civiltà orali per fare confronti lessicografici non è infatti pertinente quando è stato redatto un libro, bensì a quando risalgono le tradizioni orali che mette per iscritto. Tanto per fare alcuni esempi il Pentateuco è come minimo opera di quattro mani, il libro di Isaia ha tre autori, ecc. C’è poi da tener conto che spesso l’espressione “dio degli dèi” è semplicemente uno scherno contro gli dèi pagani, cioè “il nostro Dio domina anche suoi vostri dèi, è più potente di loro”, senza che ciò implichi l’esistenza di altre divinità.
“Egli è chiamato "monoghenes theos" (dio unico generato)in quanto come dice la parola stessa è proceduto o generato direttamente dal padre, quindi egli è della stessa substanzia del padre, ma a lui distinto in quanto generato e a lui sottomesso in riconoscimento del suo essere figlio”
Ma pensi d’aver detto qualcosa di eterodosso in queste tre righe? Allora non hai ancora capito cosa afferma la teologia trinitaria. Potrei sottoscriverle. Infatti hai detto che è generato dal padre (e non creato), che è da lui distinto(ergo rigetti il sabellianismo), e che è a lui sottomesso(nella Trinità c’è un ordine e il mandato di messia si concluderà solo nella Nuova Gerusalemme). Mentre mi stupisco che tu non tragga le debite conclusioni da quanto hai affermato. Ammetti infatti che sia della stessa sostanza del Padre, viene dunque da chiedersi come possa non essere Dio anch’egli. Se infatti un uomo genera un giglio allora il giglio non è il Padre ma tuttavia è pienamente uomo come il padre.
“Egli è l'immagine e l'impronta di Dio padre, proprio per questo distinto dall'originale Dio, senza il quale non potrebbe esserne ne immagine ne impronta”
Non so che in che senso tu intenda Eb 1,3. I tdG spesso obiettano che questo passo afferma che Gesù è “l’impronta” di Dio e non Dio stesso, la riproduzione di un monte non è il monte stesso. Ma ben poco hanno capito del testo perché essendo intriso di teologia alessandrina ci vuole un palato fine…
Si dice “impronta/riproduzione della sua sostanza(hypostasis)”: charakter è termine specifico delle zecche ed indica la riproduzione del viso di qualcuno sulle monete. Il ragionamento dei TdG andrebbe bene se ci fosse la riproduzione di qualunque altra cosa fuorché l’ipostasi. Se infatti stesse scritto “riproduzione della testa” allora l’immagine della testa sarebbe diversa dalla testa in sé, ma qui sta scritto che ad essere riprodotta è l’ipo-stasi, cioè “ciò che sta sotto”, la natura, non dunque un’apparenza esterna che possa essere raffigurata in un dipinto. La natura, la sostanza, non è riproducibile con un’immagine, perché non è la veste esterna bensì la natura interna. E non dirmi che faccio il filosofo, perché qui faccio solo il logico nonché il grecista. Ipo-stasi è il perfetto calco del latino sub-stantia, ha persino la stessa radice.
“egli stesso ci ha insegnato a pregare e ad adorare Dio padre tramite”
La Bibbia insegna ad adorare anche Gesù in persona. “Lo adorino tutti gli angeli di Dio” dice Paolo. Il termine greco è il medesimo usato per indicare l’adorazione a Dio, di più forti non ce n’è. Vorrei tanto sapere da coloro che negano l’esplicito significato di questo passo quale verbo avrebbe mai dovuto usare lo pseudo-Paolo per farsi capire.
“lui e quindi per logica non possiamo pregare o adorare lui, in rispetto a quello che lui stesso disse”
Et-et amico mio. Sia adorare il padre tramite lui sia adorare lui stesso. Le due cose non si contraddicono. “ Tutti onorino il Figlio come onorano il Padre” (Gv 5,13) E del resto come sarebbe possibile non adorare “l’autore della vita”(At 3,15)
“Se un cattolico affermasse quello che ho scritto io in questo post, potrebbe essere scomunicato o sarebbe comunque accettato rientrando nei limiti estremi dell'ortodossia?”
Alcune tue affermazioni sono ortodosse, altre no, anche perché non trai le dovute conseguenze da quanto tu stesso affermi, cioè la consustanzialità tra Cristo e il Padre.
Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)