00 29/10/2005 22:47
Re:


Caro Poly, come ho già detto rispetto la tua conoscenza e più vado avanti e più mi rendo conto di questo.
Non starò a ribeccare ogni cosa che hai scritto in quanto i due punti di vista sono stati esposti secondo me in maniera chiara e sufficiente, quindi risponderò solo là dove lo riterrò necessario, comunque ti ringrazio del tempo che mi hai dedicato, nella nostra routine quotidiana è un bello sforzo.



Scritto da: Polymetis 28/10/2005 22.55




“comunque se Cristo ebbe un inizio nel tempo, anzi se fosse egli stesso il principio del tempo (essendo la prima persona ad esistere dopo il padre) allora si metterebbe in una condizione comunque inferiore a suo padre che è atemporale essendo appunto eterno.”

Fai confusione, queste teorie furono confutate da Agostino nel Libro XI delle Confessioni che ti invito a leggere.



Agostino per me non è Cristo o un suo apostolo o uno scrittore ispirato, quello che pensa lui sebbene possa essere da me definito interessante, non è legge, come le tue teorie benchè colte ed interessanti non sono allo stesso modo legge.




Il Figlio è generato ab aeterno da prima che il mondo fosse.




Da "prima che il mondo fosse" si! sicuramente; "ab eterno" è un altro discorso da provare e con la sola bibbia non ci si riesce, anzi l'ipotesi inversa è ugualmente dimostrabile tutto sta nel tradurre i vari termini e come tu mi insegni non è facile ne conclusivo.



Tutto fu fatto per mezzo di lui, ergo anche il tempo.



Non mi pare che il tempo possa essere una cosa che si fa o crea...Se egli venne all'esistenza, il tempo (che per una "persona" eterna come il padre non esiste) venne all'esistenza con lui essendone lo ripeto l'inizio.
Se prendessimo in esame la teoria dei 2 logos conosciuta e descritta dai padri preniceni, io potrei accettare che l'endiathetos Logos (il logos in se) possa essere stato da sempre un idea di Dio ed in questo senso (ma solo in questo) Cristo sarebbe eterno, quando questo venne all'esistenza come proforikos Logos (logos pronunciato) allora si che ebbe un inizio come lo intendo io.





“infatti in greco non c'è la parola "alcuni" o "alcuni però" (anche la TDNM inserisce "alcuni") che sono aggiunte dai traduttori”

Ma cosa dici? C’è scritto chiaro e tondo “oi dè”.



Delucidami su questo perchè a me non risulta che si possa tradurre alla lettera "oi dè" con "alcuni però" io sapevo che il "ma" o come hai detto tu di seguito "invece" possono andare meglio... non si usa il sostantivo tines (da tin) per quella parola?




Se è della stessa natura come puoi non adorarlo e non tributargli gli stessi diritti? Paolo ci dice che ogni ginocchio in cielo e in terra deve piegarsi a lui (Fil 2,10), tu lo fai?



Si, ma solo alla gloria del suo Dio il padre.



“Per quanto riguarda colossesi 2:9 molte traduzioni rendono teòtetos con "natura divina" e non con divinità o peggio deità:”

Non ci siamo con la traslitterazione. T=tau, th=theta.
1)Tradurre con natura divina può solo portare acqua al nostro mulino in quanto chi ha natura divina è Dio esattamente come chi ha natura umana è uomo.
2)L’unica traduzione letterale di theotes è “deità”, le altre sono meno vicine all’originale. Come già scrissi più che una traduzione sia theotes sia il latino deitas( da cui deriva il nostro “deità”) sono la medesima parola, stessa radice e stesso suffisso. Ricostruiamo: (Lat.)dei=(gr.)theo(<*thei). Il tema originale di theos è thei- come si vede ancora in thei-os e nel latino arcaico dei-uos>*dei(u)os>deus. La forma deiuos è attesta epigraficamente. Il medesimo tema c’è in altri derivati indoeuropei come nel pruss. dei-wsa. Poiché dunque theo=dei e tes=tas (con apofonia della vocale) allora theotes=deitas.




Ammetto onestamente che questa tesi è più plausibile di quella dei due sinonimi è più accurata, ma allo stesso modo cosa si intenda con quella frase non è così semplice dedurlo.





“Una costruzione simile si trova in 2Pt 1:1, 2, dove si fa una chiara distinzione fra Dio e Gesù”

Scusa ma non la vedo.



Appunto dipende dalla traduzione che si usa... ma sono comunque molte quelle che rendono il passo in maniera non trinitaria





“per quanto riguarda GV5:18 erano i farisei a dire quelle parole e non dirmi”

Non erano i farisei, è la narrazione di Giovanni: “Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.” (Gv 5,18) Il soggetto della frase è un “egli” sottointeso: “egli chiamava Dio suo Padre facendosi uguale a Dio”, e non “i farisei dicevano che si faceva uguale a Dio”.



Ma chi diavolo disse quella frase Cristo o era una personale interpretazione dei giudei?




“la LXX greca (che usava Gesù e i suoi discepoli) non ha inserito il termine "Dio" in questa scrittura ma semplicemente "messaggero[o angelo] del gran consiglio"”

Veramente cosa riportasse la LXX usata ai tempi di Gesù lo sa solo il buon Dio, giacché non abbiamo papiri della LXX relativi all’epoca in questione che contengano questo pezzo. E’ risaputo che molti passi del AT greco modificati dagli ebrei proprio perché i cristiani li usano per sostenere le loro profezie su Cristo.




Il rotolo di Isaia di qumram cosa dice?



Ciao caro



"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)