00 27/10/2005 14:27
“Caro poly il tuo modo di esprimerti mi disturba e mi irrita alquanto”

Amicus Plato sed magis amica veritas.

“non perchè io non sappia risponderti”

Non ne dubito, si può sempre rispondere, il problema è dire qualcosa di sensato.

“è una vita che discuto di queste cose e sono il mio pane quotidiano),”

Anche i TdG discutono da una vita di queste cose, ma che siano competenti in Sacra Scrittura è tutto da vedere.

“Ecco perchè ti invio con piacere la scansione del Nolli (almeno cosi ammetterai con te stesso di giudicare male ed affrettatamente gli altri)”

Ho giudicato male che cosa? Affermare che nella scienza il principio di autorità non vale sarebbe un errore di giudizio? Le mie contro-argomentazioni restano, se sei un grecista analizzale. E’ inutile discutere di greco con chi non ha gli strumenti per valutare criticamente ciò che legge e accetta come ipse dixit qualunque autorità che ha sottomano purché concordi con la sua tesi. Ragionando così allora diventa legittimo pensare che Nausicaa facesse il bagno con le foche perché Felice Vinci e la Calzecchi Onesti sono convinti che Troia dell’Iliade fosse in Finlandia! Badate, nessuno osi contestare questa tesi! Simili strilli li fanno i TdG appena qualcuno contesta le argomentazioni nelle citazioni che riportano. Questo dilettantesco modo di porsi dinnanzi agli studi classici è dovuto alla loro totale ignoranza delle dinamiche interne al mondo accademico. Sono all'oscuro infatti che la grammatica greca è un campo di battaglia e che di opinioni, a volte strampalata in toto a volte solo dubbie, se ne sento all’ordine del giorno. Basti una chicca per i colleghi filosofi. Il prof. Ruggenini di Venezia dandosi a speculazioni sull’uso dell’articolo sostantivante in greco è arrivato a concludere, sulla scia di poderosi studi di grammatica storica portanti avanti da altri grecisti, che Parmenide non ha mai parlato di Essere! La sua argomentazione è folle? No, ha una sua logica e non starò qui ad annoiarvi, ma sta di fatto che per il 99% dei docenti universitari, pur perfettamente al corrente di questa teoria, Parmenide resterà il filosofo dell’Essere che è e non può che essere, e del non-essere che non è e non può che non essere.

“quanto come dicevo a Poly questa è l'unica scrittura (apparentemente priva di argomentazioni grammaticali alternative)”

In greco molto spesso si può tradurre in un modo ed anche esattamente nel suo contrario, il problema non è se sia possibile, ma che cosa si capisca leggendo il testo e che cosa invece sia pura paranoia ermeneutica.

“Se poi fare delle citazioni di autori cattolici trinitari che non vedono nella scrittura in questione una eguaglianza di divinità”

Ma guarda che non dice nulla di simile. Dice che non “assume il significato perentorio che avrebbe in altri contesti”, ma non specifica quale significato assuma allora per lui. Basti dire che commentando il precedente kyrios dice: “quando sta al posto del nome personale indica che chi lo porta è sovrano in senso assoluto, come Iddio”. Il fa fa ben capire il suo pensiero su questo versetto. Grazie ancora per la scansione.

“non è pertinente al forum”

Ma certo che è pertinente, basta che quanto si portano delle contro argomentazioni GRAMMATICALI come ha fatto il sottoscritto non ci si arrocchi dietro agli ipse dixit e si difenda la propria posizione, altrimenti davvero internet diventa il parco divertimenti dei dilettanti che si danno alle grandi teorizzazioni di sintassi greca. Costoro si illudono d’aver capito qualcosa di greco perché copiano citazioni. E’ una cosa che capita stesso, gli scontri del nostro Epifanio con l’ing. Scala sui NG di Google erano divertanti ed irritanti proprio per questo, da una parte un filologo che cercava di portare argomentazioni serie, dall’altra un ignoto che non avrebbe saputo leggere una riga di greco ma che copiava citazioni ovunque illudendosi d’aver scoperto l’acqua calda.

Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)