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ETERNITA' DEL PARADISO

Gesu' ha detto: "E andranno i giusti nella vita eterna" (Mt 25,46).
Il pensiero che la felicita' del Paradiso sara' eterna, e' motivo di grande gioia; il solo timore che possa avere fine basterebbe a distruggere la perfetta felicita' del Paradiso.
Ma il fatto della sua eternita' potrebbe far sorgere il dubbio che ad un certo momento potremmo essere stanchi anche nel Paradiso.

Si narra che un giovane buono, visto che nel mondo c'era il pericolo di perdere il Paradiso, si decise di farsi religioso e, dopo avere fatto la professione religiosa, gli fu dato il nome di Fra Felice e gli fu affidato il compito di portinaio.
Era contento di svolgere il suo ufficio ma ogni tanto chiedeva al superiore di essere impegnato in altri compiti conventuali.
Il superiore lo incoraggiava a perseverare pensando al grande premio che lo attendeva in Paradiso e Fra Felice ritornava sereno al suo ufficio, pensando alle parole di frate Francesco: "Tanto e' il bene che mi aspetto, che ogni pena mi e' diletto".
Ma un brutto giorno fu turbato dal pensiero che anche in Paradiso, che era solo e sempre Paradiso, si sarebbe stancato, e il suo pensiero non lo sorregeva piu' nella fatica.
Una notte, mentre dormiva tranquillamente, sogno' di sentire fuori della porta del convento, che era immerso in un bosco grandioso, il canto di un uccello, mai sentito cosi' armonioso.
Apri' la porta del convento la lascio' socchiusa e segui' l'uccello che continuava il suo soave canto.
Ad un certo momento ebbe l'impressione che fossero passati 10 minuti e ritenne suo dovere rientrare in convento, ma trovo' la porta chiusa.
Impazientito per questo imprevisto, suono' il campanello, ma il portinaio non lo lascio' entrare pensandolo un furfante.
Egli continuo' a dire che era Fra Felice, il portinaio uscito dal convento 10 minuti prima, ma il nuovo portinaio considero' falsa la sua affermazione in quanto egli era li' da 50 anni e non aveva mai sentito parlare di Fra Felice portinaio.

L'insistenza di Fra Felice persuase il nuovo portinaio a riferire la cosa al superiore, il quale, visto Fra Felice, gli confermo' di essere superiore in quel convento da 30 anni e di non aver mai sentito parlare di Fra Felice portinaio.
Commosso dalle lacrime e dalla bonta' di Fra Felice, il superiore convoco' tutti i Padri del Convento per avere un loro consiglio per risolvere il problema di Fra Felice.
Un padre, che aveva 98 anni, disse che egli si ricordava che i Padri anziani raccontavano che un certo Fra Felice portinaio un mattino era uscito dal convento, aveva lasciato la porta aperta e non era piu' ritornato, e da quel giorno erano passati 100 anni.
In quell'istante Fra Felice si sveglio' e riflettendo sul sogno fatto penso': Se il canto di un uccello mi diede gioia per 100 anni, senza stancarmi, in Paradiso non mi stanchero' certamente.

Da quel giorno il pensiero del Paradiso che l'attendeva gli dava una tale carica che ogni pena gli era fonte di grande felicita' e ripeteva spesso le parole di S. Paolo: "Desidero lasciare questa vita per essere con Gesu' Cristo" (Fil 1,25).

Se le piccole gioie di questo mondo ci rendono felici in questa vita terrena, tanto piu' Dio e le gioie che egli ci ha preparato, basteranno per tenerci felici per tutta l'eternita'.

Continua...