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Alla ricerca di Dio (per chi ha voglia di leggere...)

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    cinuzza
    Post: 121
    Registrato il: 05/09/2004
    Utente Junior
    00 25/05/2005 11:45
    ALLA RICERCA DI DIO
    Dicembre 1968. Una capsula spaziale con un uomo a bordo compie il suo primo giro attorno alla luna. Il mondo intero guarda e ascolta. Ode i cosmonauti dell’Apollo 8 (Andrei, Lowel e Barman) leggere ad alta voce la prima pagina della Bibbia:” In principio Dio creo’ il cielo e la terra...Dio disse:”Sia la luce”. E la luce fu.
    Dio vide che la luce era cosa buona e separo’ la luce dalle tenebre...Dio disse:”Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte...e per illuminare la terra”.
    E cosi’ avvenne: Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle”.
    Poi Barman, uno specialista in astronautica, ma anche lettore del gruppo liturgico della sua parrocchia, aggiunse:”Dacci, o Signore, la possibilita’ di vedere il tuo amore nel mondo, nonostante i difetti umani. Dacci la fede, la fiducia, la bonta’, nonostante la nostra ignoranza e la nostra debolezza. Dacci la conoscenza perche’ possiamo continuare a pregare con cuori che comprendono”
    Ecco: l’uomo, al culmine della sua scienza, confessa Dio; al vertice della sua potenza, rende gloria a Dio. L’uomo, dominatore della tecnica, prega Dio non di dirigere la sua capsula spaziale, ma di cambiargli gli occhi e il cuore.

    E tuttavia, se vogliamo prestare fede ai nostri sensi, Dio non esisterebbe.
    Alcuni pensano che, se Dio esistesse, questo fatto salterebbe immediatamente agli occhi.
    Era questo il parere di Gagarin, il quale affermava seriamente che la sua navicella spaziale non aveva affatto incrociato Dio nella stratosfera.
    Molti altri con lui eliminano Dio dalla loro vita, perche’ non l’hanno incontrato nella via dove abitano e nella penombra d’una cappella di convento.
    Altri, ma questa volta credenti, pensano che ogni animo onesto puo’ conoscere Dio senza esitazione e difficolta’, concludendo che gli atei, i “senza Dio”, sono o degli stupidi o dei disonesti.
    S. Paolo non dichiarava inescusabili quei pagani che non avevano riconosciuto Dio nelle suo opere? Ma la cosa non e’ cosi’ semplice!

    Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinita’; essi sono dunque inescusabili, perche’, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria ne’ gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si e’ ottenebrata la loro mente ottusa.

    Il Concilio Vaticano I afferma che l’uomo puo’ arrivare, con la ragione, a una conoscenza certa dell’esistenza di Dio. Ma cio’ presuppone che l’atmosfera ambientale non sia inquinata dall’ateismo, ma i credenti e le loro chiese non presentino di questo Dio un volto deformato e inaccettabile.

    Di fatto, la ragione umana non e’ arrivata a costruire una rigorosa dimostrazione dell’esistenza di Dio.
    Non possiamo parlare di prove, ma solo di “vie” verso Dio, d’accostamenti a Dio attraverso la ragione.
    Discrezione di Dio che non vuole imporsi “come due piu’ due fa quattro”! Altrimenti, tutti gli scienziati, tutte le persone intelligenti, oneste o meno, affermerebbero l’esistenza di Dio come affermano che la terra gira attorno al sole.

    No, l’esistenza di Dio non e’ evidente. E ancor meno la natura di Dio.
    “Dio nessuno l’ha mai visto”, dice S. Giovanni (1,18). E S. Paolo parla di colui “che nessuno fra gli uomini ha mai visto ne’ puo’ vedere” (1Tm 6,16)
    Nessun strumento, nessun microscopio elettronico, nessun radar spaziale hanno mai registrato la sua presenza.
    La radioestesia non ne ha mai captato la minima radiazione.

    C’e’ da concludere che Dio non esiste? Sarebbe spaventosamente semplicistico.
    Infatti, se Dio esiste non puo’ essere che invisibile, sia perche’ e’ puro spirito, sia perche’ come amore, non sfonda le porte.

    Il regista francese H.-G Clouzot, diceva:” Cio’ che mi aiuto’ fu l’assenza di prove dell’esistenza di Dio. Dio nascosto. Per me, questa assenza di prove e’ la prima prova. Infatti, se Dio rispetta l’uomo, deve volere da parte nostra un’adesione libera; non ci deve porre nella necessita’ di credere il lui”.
    Dio o e’ invisibile o non esiste.
    Il vero Dio non puo’ essere che un Dio invisibile.
    Non come un astro invisibile, perche’ troppo lontano dai nostri telescopi, ma invisibile come il mio stesso spirito, il mio amore piu’ profondo, di cui pero’ sento la vita e la forza.
    Invisibile come il mio principio vitale che fa battere il mio cuore giorno e notte. Come il mio spirito, il mio amore, il mio principio vitale, ma infinitamente piu’ grande, di quella grandezza che non entra nelle dimensioni misurabili.

    Si’, Dio e’ un Dio nascosto perche’ e’ Dio! Al di la’ di tutte le nostre parole, delle nostre formule, immagini, paragoni; al di la’ delle nostre prove e dei nostri ragionamenti; al di la’ dei nostri bisogni e dei nostri desideri. Al di la’, voglio dire “piu’ in profondita’”.

    Credere in Dio non e’ un problema d’ordine intellettuale.
    E’ una questione d’ordine vitale, d’impegno di vita, come respirare, conoscere e comprendere qualcuno; come amare ed essere amati; come accogliere e darsi.
    Dio non e’ un oggetto da studiare, ma una Persona che c’invita a entrare in comunione con lei.
    Non e’ una verita’ da apprendere, ma il Vivente da accogliere.
    Per questo si fa conoscere solo nel cuore stesso della vita della gente e dei popoli, all’interno d’una ricerca mai ultimata.
    Ma, questo “Dio sensibile al cuore” (Pascal) non potrebbe essere una bella illusione? S. Giovanni, dopo la frase:”Dio nessuno l’ha mai visto”, soggiunge:”Proprio il Figlio Unigenito, che e’ nel seno del Padre, lui lo ha rivelato” (1,18).
    E’ vero, non abbiamo mai visto Dio.
    Ma, se noi crediamo, e’ perche’ Dio “Il Figlio ha parlato”.
    Dio ha preso la parola nella storia, ha interpellato l’uomo per dirgli la propria esistenza, per rivelargli il proprio nome, per svelargli il suo amore, i suoi progetti.
    Questo e’ il grande avvenimento della storia, l’attualita’ sempre viva che sorpassa ogni altra.
    Cio’ che era fin da principio, cio’ che noi abbiamo udito, cio’ che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, cio’ che noi abbiamo contemplato e’ cio’ che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita (poiche’ la vita si e’ fatta visibile, noi l’abbiamo veduta e di cio’ rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si e’ resa visibile a noi), quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi (1Gv 1,1-3).

    Dio si sarebbe potuto limitare a lasciare che gli uomini intravedessero le sue tracce nelle meraviglie della creazione. E invece no. Non vuole chiudersi in una torre d’avorio.
    Fa irruzione nel mondo degli uomini. Per amore. Poi a Mose’ nel roveto ardente: “Io sono colui che sono” (Es 3,14).
    Poi ancora a tutto il popolo d’Israele, camminando per cosi’ dire, con lui attraverso i secoli. E infine ha parlato nell’umanita’ visibile, tangibile, di Gesu’ di Nazareth: Dio fatto uomo, annunciato nelle scritture, incarnato nella storia, duemila anni fa, in Palestina, morto sotto Ponzio Pilato, risorto e glorificato, sempre presente nella chiesa, sempre operante nel mondo.

    Ecco la fonte del cristianesimo. Ma, non ci sono solo i cristiani a credere in Dio. Volere o no, questo “personaggio” – Dio – domina tutta la storia umana.
    Per lunghi secoli, tutto il mondo conosciuto affermava l’esistenza di Dio una forma o un’altra. Oggi, o pro o contro, egli continua ad animare un dibattito sempre acceso.
    Certo, molti atei dichiarano questo argomento morto e sepolto; eppure, anche oggi, e’ sempre uno dei temi piu’ ricorrenti e insistenti.
    Rari sono coloro che rifiutano una credenza senza rifugiarsi in un’altra.
    Non ci si scarica troppo facilmente di Dio, tanto numerose sono le ragioni per credere che c’e’ un Dio.

    (da opuscolo n° 4 Papa Giovanni pag. 18-22)
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    berescitte
    Post: 1.326
    Registrato il: 13/07/2004
    Utente Veteran
    00 25/05/2005 18:08
    Carissima Cinuzza
    >Gagarin, il quale affermava seriamente che la sua navicella spaziale non aveva affatto incrociato Dio nella stratosfera

    R- E aveva ragione. Dio non stava là, non poteva essere là. Il cielo dei cieli non può contenerlo figurati la bassissima stratosfera!...[SM=g27827]
    Dio, può stare solo in due posti:
    - il primo è garantito dalla ragione, ed è nella dimensione immateriale che trascende ogni universo creato;
    - il secondo è garantito dalla fede, ed è la coscienza (o cuore) dei giusti.

    Detto questo potrei però scendere dal piano ascetico/omiletico/poetico dell'opuscolo e contestare, sia a suon di sola ragione sia a suon di teologia, parecchie idee di quell'anima pia che ha stilato quelle righe. Ma ti lascio la curiosità di farlo un'altra volta.[SM=g27833]

    PS
    Anch'io ho utilizzato qualche pagina di quel bollettino per il mio fogliolino settimanale in parrocchia. Ma insieme ho curato anche un pensiero più robusto, di fede non disgiunta dalla ragione. Perché, come ha detto Giovanni Paolo II, "Fede e Ragione sono come le due ali degli uccelli." Nel momento che ne disprezziamo anche una sola, non si vola più. Si resta a terra, e più sbatti l'unica ala che hai, anche se fosse quella della Fede, più farai null'altro che una nuvola di polvere.
    Hai mai letto in un mio post che io, in tutta verità posso affermare di "non credere in Dio" e che "chi non arriva a concludere con la ragione che Dio c'è non è normale"?[SM=g27835]
    Caramente.[SM=g27838]
    Bery
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    est modus in rebus
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    cinuzza
    Post: 123
    Registrato il: 05/09/2004
    Utente Junior
    00 26/05/2005 08:50
    Le tue parole sono sempre cosi' sagge...

    lo sai che se ti avessi davanti, starei ore ad ascoltarti?