Scritto da anonimo8:
Circa l'assenza di uno "schiavo fedele e discreto" nei 18 secoli anteriori al XX sec. farò opportune ricerche ed eventualmente, se riterrò opportuno condividerne il risultato con te, ti informerò sull'esito ottenuto.
Allo stato attuale la questione del grano e delle zizzanie sembra essere una più che valida spiegazione al dubbio da te suscitato.....
PS: difficilmente tornerò sul forum e quindi ogni eventuale risposta a questa mia conclusione sarebbe inutile.
Argomento chiuso
In questo tuo messaggio "conclusivo" mi sembra che vi sia una contraddizione.
Da un lato, infatti, dici che dovrai fare ricerche in merito all'esistenza di uno "schiavo fedele" nei 18 secoli precedenti a Russell e che poi, eventualmente, ne informerai il forum. Dall'altro però consideri chiuso l'argomento...
Da questa tua risposta comunque risulta che tu hai accettato di aderire ad un'"organizzazione" senza verificare se questa avesse o meno una qualche radice storica che la collegasse alle origini del cristianesimo. Tu hai parlato di "Collegio Direttivo", che avrebbe dovuto continuare anche dopo la morte degli Apostoli. Hai affermato che questo dimostrerebbe che per essere cristiani bisogna aderire ad un'organizzazione. Eppure non sei in grado di rispondere a delle domande piuttosto semplici:
1) da chi è stato rappresentato il "collegio direttivo" nei 18 secoli precedenti Russell & C.?
2) da chi era rappresentata la "visibile organizzazione di Geova" nello stesso periodo di tempo?
Dici che devi fare delle ricerche per rispondere a questi basilari interrogativi, che fra l'altro tu stesso hai sollevato.
Ebbene, ti risparmio la fatica: l'unico tentativo della WTS di rispondere in maniera dettagliata a queste domande lo trovi nella
Torre di Guardia del 15/7/1965 a pag. 447, rivista nella quale fra l'altro si legge:
«Che Geova abbia avuto testimoni sulla terra anche dal tempo di Cristo fino ai nostri giorni sembra indicato dalla parabola del grano e delle zizzanie scritta nel tredicesimo capitolo di Matteo... Si può pensare che questa parabola voglia dire che durante tutto questo tempo, dalla prima semina fino alla mietitura, vi sarebbero stati alcuni veri cristiani, "grano", benché a volte il loro numero potesse essere straordinariamente piccolo».
Nota l'estrema cautela con cui la WTS si esprime: "Sembra indicato... si può pensare... potesse essere...". Evidentemente a Brooklyn si rendono conto di quanto le loro argomentazioni siano deboli ed inconsistenti, non suffragate cioè da alcuna informazione storicamente certa e verificabile.
Per esempio, nel tentativo di colmare la
voragine che separa i TdG dalle origini apostoliche, la stessa rivista menziona alcuni "professanti cristiani" che avrebbero difeso la verità biblica. Fra questi vengono citati gli Ariani. Quindi per i TdG gli Ariani avrebbero qualche relazione con le loro dottrine. Tuttavia gli Ariani
non avevano le stesse credenze dei TdG, anche solo per quanto riguarda il loro antintrinitarismo. Questo viene riconosciuto dalla stessa WTS: «Poiché i testimoni di Geova non credono nel dogma trinitario, è stato detto che praticano "una forma di arianesimo". Ma il fatto che non siano trinitari non li rende ariani. In uno dei suoi pochi scritti pervenutici Ario sostiene che Dio non si possa conoscere, e che nemmeno il Figlio possa conoscerlo. Di conseguenza lo storico H. M. Gwatkin, nel suo libro
The Arian Controversy (La controversia ariana), afferma: "Il Dio di Ario è un Dio sconosciuto, il cui essere si perde nel mistero. Nessuna creatura lo può rivelare, ed egli non può rivelare se stesso". I testimoni di Geova non adorano né l’"immenso" e incomprensibile Dio dei trinitari né il "Dio sconosciuto" di Ario» (w84 1/12 p. 24).
Quindi gli Ariani erano dottrinalmente diversi dai TdG e di conseguenza non possono essere menzionati come "anello di congiunzione" fra gli Apostoli e Russell & C.
La Torre di Guardia menziona poi i Quartodecimani, che «celebravano la commemorazione di Cristo il 14 nisan, opponendosi alla tendenza paganeggiante di Roma».
Ma i Quartodecimani si ritenevano parte della Chiesa Universale e mantenevano quindi rapporti fraterni con la Chiesa di Roma e con le altre comunità cristiane del tempo, pur distinguendosi per il fatto che celebravano la Pasqua il 14 nisan, anziché la domenica seguente. Inoltre i Quartodecimani, come tutti i cristiani del loro tempo, celebravano
frequentemente l'"eucaristia" assieme ai fedeli delle chiese occidentali (che la Torre di Guardia definisce "paganeggianti"). Vedi in questa pagina come la Società abbia citato in maniera parziale e strumentale le parole di Eusebio di Cesarea per far credere che i Quartodecimani fossero simili ai TdG:
www.infotdgeova.it/quarto.htm
Escludiamo quindi anche i Quartodecimani dall'elenco.
La rivista menziona poi i Pauliciani, sorti nel settimo secolo, e dice che i loro insegnamenti «sono stati definiti [ma da chi?, ndr] "cristianesimo biblico vero e apostolico». Ma le cose stanno davvero in questo modo? Sui Pauliciani un'enciclopedica spiega: «Le dottrine dei P. [Pauliciani, ndr] appaiono come un non chiaro intreccio di motivi manichei e di forme cristiane, centrandosi sulla tesi fondamentale, tipicamente dualistica, della distinzione fra Dio celeste, autore delle sostanze spirituali, e Dio Creatore del mondo terrestre e materiale. Questa tesi portò al dichiarato cristianesimo dei P. ad una concezione del Cristo quale spirito angelico, inviato nel mondo della materia e degli uomini, e quindi ad una cristologia vanificata dal punto centrale dell'Incarnazione». Accettavano solo il Nuovo Testamento e seguivano insegnamenti gnostici sulla linea di Marcione (
Enciclopedia delle religioni, Vallechi, Firenze 1970, vol. 4, coll. 1553).
I Pauliciani erano quindi degli eretici che ben poco avevano in comunque con il "vero cristianesimo".
Anche questo "anello" deve quindi essere scartato.
I gruppi menzionati finora non dimostrano quindi nessuna esistenza di uno "schiavo fedele" rappresentato da un "Corpo Direttivo" attraverso il quale venisse portato avanti "il vero cristianesimo". Siamo arrivato al settimo secolo dopo Cristo e di tale "schiavo" nella storia non c'è traccia alcuna.
Dal settimo secolo la WTS salta al dodicesimo, chiamando in causa i Valdesi: «Quindi dal dodicesimo secolo in poi vi furono i valdesi, che avevano molto in comune con i precedenti pauliciani, poiché si attenevano strettamente alla Bibbia [ricordate che i Pauliciani, in quanto gnostici dualisti, rigettavano l'intero Vecchio Testamento, ndr]».
Anche i Valdesi tuttavia divergevano profondamente dagli insegnamenti dei TdG. Rimasero infatti fedeli alle dottrine fondamentali della Trinità, dell'esistenza della vita dopo la morte, della punizione dopo la morte dei malvagi e del premio del paradiso ai buoni.
Non si può quindi certo dire che il movimento Valdese fosse un precursore del "geovismo".
Tutti i tentativi della WTS di colmare la voragine storica che separa i TdG dalle origini apostoliche si rivelano quindi vani.
Interessante, sempre nella
Torre di Guardia del 1965, la conclusione della WTS: «I fatti summenzionati quindi dimostrerebbero [il condizionale è più che opportuno, visto che "i fatti summenzionati" non dimostrano nulla, come si è visto, ndr] due cose: (1) Che nel corso di tutti i secoli, dal tempo di Abele fino ai tempi moderni, vi furono alcuni che si attennero così strettamente alla Parola di Dio da essere considerati testimoni di Dio che ebbero la sua approvazione. (2) Che devono essere stai un piccolo numero. Questo sarebbe in armonia col limitato numero di coloro che compongono il corpo di Cristo [i cosiddetti 144.000, ndr] e anche col fatto che un numero comparativamente grande comparve al tempo della semina e della mietitura [a partire da Russell in poi, ndr]».
Secondo la Società quindi dal tempo di Russell sarebbe comparso un numero "comparativamente grande" dei membri della cosiddetta classe degli unti (i 144.000). Quanti sarebbero stati gli "unti" a partire dal tempo di Russell? Secondo i rapporti pubblicati dalla WTS devono essere stati almeno 100.000! Basti pensare che nel 1925 vi erano più di
90.000 professanti unti, come si legge nel libro
Il millenario regno di Dio si è avvicinato, p.237, §§ 8-11: «La celebrazione annuale della Cena del Signore alla data successiva, mercoledì 8 aprile 1925, portò alla luce qualche cosa d’incoraggiante. A causa dell’opera di piantare, innaffiare e coltivare che s’era compiuta sino ad allora in ulteriori zone d’attività con i nuovi strumenti provveduti per fare pubblicità al Regno, il numero delle congregazioni dei
discepoli con speranze celesti aumentò. Aumentarono i componenti delle congregazioni. Così a questa celebrazione della Cena del Signore il numero di quelli che vi presero parte indicò questa crescita e produzione di discepoli di Cristo. Quanti vi presero dunque parte quell’anno? L’edizione (inglese) de La Torre di Guardia del 1° settembre 1925 (
link), a pagina 263, nei "Rapporti della Commemorazione", dice: "Siamo lieti che il numero dei
partecipanti alla Commemorazione sia così grande, perché manifesta in ogni luogo molto interesse nella verità, e così dovrebbe essere. La somma totale di cui è stato fatto rapporto finora è
90.434, che è di 25.329 superiore al rapporto di un anno fa"» (il grassetto è mio).
Ma come è possibile che vi fosse un "rimanente" (ma un "rimanente" non è una parte
minore di una parte
maggiore?) così elevato di "unti", quando, secondo ogni evidenza, il numero di 144.000 discepoli venne raggiunto e superato ancora alle origini del cristianesimo?
Qualsiasi tentativo di aggirare questa domanda o di evitare una chiara ed inequivocabile risposta può bastare a dimostrare che i TdG non sono la "chiesa" fondata da Cristo e alla quale Egli promise la Sua continua assistenza "tutti i giorni fino alla fine del mondo".
Accusando tutte le Chiese cristiane di essere diventate apostate, la WTS ha tagliato il ramo che poteva in qualche modo collegarla alla radice.
Una cosa quindi appare evidente: i TdG sono solo una delle tante "sette" che sono sorte dal nulla nel corso dei secoli per opera di individui che credevano di aver riscoperto il messaggio più vero ed autentico contenuto nella Bibbia. Di simili gruppi e gruppuscoli nati dal nulla - e che spesso spariscono nel nulla - è piena la storia.
Mi sembra chiaro che una religione che pretende di rappresentare il vero cristianesimo debba provare la continuità dei suoi insegnamenti, non solo rifacendosi ad un'interpretazione della Bibbia ma anche dimostrando che tale interpretazione è stata preservata fedelmente nel corso dei secoli a partire dalle origini apostoliche. Il credo dei TdG, con i suoi numerosi cambiamenti di "intendimento", non può dimostrare tale continuità nemmeno nemmeno nei pochi decenni da che è venuto all'esistenza.
Tu hai parlato di "Collegio Direttivo" che avrebbe dovuto continuare ad esistere anche dopo la morte degli apostoli. Le chiese storiche (in particolare quella cattolica ed ortodossa) possono fornire un elenco dettagliato dei "vescovi" (o dirigenti ecclesiastici) che si sono succeduti a partire dagli apostoli fino ai nostri giorni. Tale collegamento storico con le origini del cristianesimo esiste ed è quindi dimostrabile.
Non solo, ma gli scritti dei primissimi cristiani, riconosciuti autorevoli dalla stessa WTS, dimostrano che le "adunanze" dei cristiani erano molto simili a quelle che si tengono nelle chiese della "cristianità". Vedi per esempio questa pagina:
www.infotdgeova.it/riunioni.htm
Questi cristiani celebravano l'"eucaristia" frequentemente, almeno ogni "giorno del Signore" (domenica). Una prassi molto diversa dalle "adunanze" che si tengono nelle Sale del Regno.
Un'ultima osservazione per quanto riguarda la cosiddetta apostasia che avrebbe praticamente fatto scomparire il cristianesimo dalla faccia della terra per circa 18 secoli: come è possibile che questo sia avvenuto quando Cristo stesso promise la Sua guida ed assistenza "tutti i giorni fino alla fine del mondo" alla Chiesa da Lui fondata? E come è possibile che il Soccorritore (lo Spirito Santo promesso) abbia permesso che la Luce della Verità venisse completamente soffocata dalle tenebre dell'errore? Questo sarebbe come dire che Dio ha abbandonato la Chiesa a se stessa, che Cristo non abbia mantenuto le Sue promesse...
I TdG spesso menzionano i comportamenti e le azioni sbagliate della "cristianità" per sostenere che le chiese storiche non possono aver rappresentato il vero cristianesimo. Eppure non si rendono conto che anche in questo modo si stanno contraddicendo. Seguendo la stessa "logica", infatti, si potrebbe dire che la storia delle numerose infedeltà della nazione di Israele e le azioni estremamente empie di alcuni suoi rappresentanti dimostrino che quella nazione non poteva essere il popolo di Dio. Invece, secondo la Bibbia, Dio punì severamente ma non rigettò mai il Suo popolo. Quando Gesù venne sulla terra riconobbe che la "salvezza aveva origine dai Giudei" e riconobbe anche la piena legittimità del culto e dell'adorazione compiuta nel Tempio. Quando poi venne il momento di sostituire la nazione giudaica con un altra nazione (Matteo 21:45), le prove e le evidenze di questo cambiamento vennero divinamente fornite con miracoli, segni ed effusione di Spirito Santo. Dio stesso, quindi, come al Sinai, fondò una nuova nazione cristiana, promettendo ad essa la sua continua assistenza nel corso dei secoli, fino alla fine del mondo.
E tale guida ed assistenza avrebbero dovuto continuare, nonostante gli errori e le infedeltà umane, così come avvenne con il popolo di Israele.
Mi sembra questa una conclusione molto ragionevole, così come lo è il credere che la "vera chiesa" cristiana sia quella che può dimostrare la sua continuità storica sin dalle origini.
Saluti
Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 14/05/2005 12.23]