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Zaccaria 1:12
Zacc. 1:12:

Allora l'angelo del Signore disse: «Signore degli eserciti, fino a quando rifiuterai di aver pietà di Gerusalemme e delle città di Giuda, contro le quali sei sdegnato? Sono ormai settant'anni!». (CEI).

Allora l'angelo dell'Eterno prese a dire: «O Eterno degli eserciti, fino a quando continuerai a non avere compassione di Gerusalemme e delle città di Giuda, contro le quali sei stato adirato durante questi settant'anni?» (Nuova Diodati).

Allora l'angelo dell'Eterno prese a dire: 'O Eterno degli eserciti, fino a quando non avrai tu pietà di Gerusalemme e delle città di Giuda, contro le quali sei stato indignato durante questi settant'anni?' (Luzzi Riveduta)

Allora l'angelo del SIGNORE disse: «SIGNORE degli eserciti, fino a quando rifiuterai di avere pietà di Gerusalemme e delle città di Giuda, contro le quali sei stato indignato durante questi settant'anni?» (Nuova Riveduta).

Anche questo versetto dimostra che nel secondo anno di Dario (il 519 a.C.; Zacc. 1:1), erano "settant'anni" che Dio era indignato con Gerusalemme e Giuda. Tale indignazione veniva dimostrata dal fatto che il tempio non era ancora stato riedificato.
Dio rispose all'angelo che la sua indignazione sarebbe però presto cessata, in quanto il tempio sarebbe stato ricostruito:
«16 Perciò dice il Signore: Io di nuovo mi volgo con compassione a Gerusalemme: la mia casa vi sarà riedificata - parola del Signore degli eserciti - e la corda del muratore sarà tesa di nuovo sopra Gerusalemme. 17 Fa' sapere anche questo: Così dice il Signore degli eserciti: Le mie città avranno sovrabbondanza di beni, il Signore avrà ancora compassione di Sion ed eleggerà di nuovo Gerusalemme» (CEI).
Lo sdegno del Signore, che durava ormai da circa settant'anni, sarebbe quindi cessato.
Anche da questo versetto si comprende che Gerusalemme cadde nel 587 a.C. Infatti se nel 519 a.C. erano passati i circa settant'anni menzionati nel versetto 12 del cap. 1 di Zaccaria, risalendo di 70 anni si giunge in prossimità di quella data.

Nel cap. 7, vers. 1, si è nel 4° anno di Dario (il 518/17) e la corrispondenza con i settant'anni di digiuno menzionati nel vers. 4 è ancora più esatta, come dicevo nel messaggio precedente.
Ecco un commento a questo passo riportato nella Bibbia a cura dei Gesuiti della Civiltà Cattolica e di S. Fedele (Milano 1983):
«Devo continuare a fare lutto? Siamo nel novembre del 518 a.C. Sono passati vent'anni da quando i primi gruppi di Ebrei hanno ripreso la via del ritorno. Si è ritornati in patria, almeno ufficialmente. La costruzione del tempio va avanti. Bisogna forse ancora continuare a commemorare con un lutto nazionale il sacco di Gerusalemme e del suo tempio? Devono rispondere a ciò i sacerdoti e i profeti di Gerusalemme».
Si sta quindi parlando in questo brano del digiuno che continuava ad essere praticato, nel 518, per commemorare la caduta di Gerusalemme e la distruzione del tempio.
E che nel 518 fossero settant'anni che si commemorava tale evento dimostra appunto che Gerusalemme cadde nel 587 a.C.

Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 23/04/2005 20.15]