00 25/10/2006 11:10
Da “Comunicazioni personali”, 3D “Domanda e suggerimento a Marco Piccioni”

Copio e incollo - omettendo ciò che riguardava altro - il contenuto dei post che hanno fatto ritenere utile trasferire in questa sede la tematica emersa là . Capirete di che si tratta strada facendo; è evidenziata in neretto e a caratteri ingranditi.
Essa costituisce uno specifico invito, soprattutto ai TG ancora aderenti alla WT (ma anche ad ex che però si impegnino a ricordare come la pensavano quando erano ancora associati) perché ne venga fuori un caleidoscopio psicologico che aiuterà tutti a capire meglio il “guazzabuglio del cuore umano” (Manzoni); anzi di quei cuori umani che albergano nel petto dei credenti (beninteso, compreso il mio personale guazzabuglio di cattolico, e compresi quelli aderenti a qualsiasi denominazione religiosa, perché Dio solo sa quali e quanti svariati motivi spingono ciascuno ad aderire alla propria fede. Tuttavia in questo forum siamo interessati alla analisi del “guazzacuore” geovista, perché è solo comprendendo che si può aiutare in maniera più mirata ed efficace).
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Post di Berescitte del 23/10/2006 13.09
Domanda e suggerimento a Marco Piccioni

Ho ascoltato con molta attenzione le due trasmissioni ed ho notato che la WT si è premurata di smentire e rettificare alcune cose affermate dagli intervistati.
Tra queste ha negato di averti espulso ma dichiara di aver preso atto della tua decisione di non essere più TG. Il che è del tutto contrario alle tue dichiarazioni in quanto ti senti tuttora e vuoi restare un Testimone di Geova.
Ora, mentre per chi ascolta sia le affermazioni degli intervistati che quelle della WT sono solo asserzioni che hanno pari valore, così che bugia e verità posso stare da entrambe le parti, e siamo costretti a prenderle con beneficio di inventario…
Nel caso tuo, per te personalmente, no! La dichiarazione suddetta, fatta dalla dirigenza geovista, che è in netto contrasto con la tua, tu sei sicurissimo che è falsa. E che la falsità potrebbe anche riguardare la loro asserzione di aver dato agli inquirenti tutte le informazioni possibili.
Ti pongo la domanda: come fai a passare sopra a tale menzogna dichiarandoti ancora Testimone di Geova? La menzogna è attribuibile alla imperfezione che va scusata o sta nella categoria del peccato che Geova detesta? Davvero vivresti seraficamente fiducioso sotto tali “fratelli che prendono la direttiva” se un domani ti riaccogliessero a braccia aperte?
(...)




Post di MPA (Marco Piccioni) del 23/10/2006 14.00 che quota Bery e risponde

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Ti pongo la domanda: come fai a passare sopra a tale menzogna dichiarandoti ancora Testimone di Geova? La menzogna è attribuibile alla imperfezione che va scusata o sta nella categoria del peccato che Geova detesta? Davvero vivresti seraficamente fiducioso sotto tali “fratelli che prendono la direttiva” se un domani ti riaccogliessero a braccia aperte?
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E' una domanda molto complessa, difficile.
In questo mio travagliato anno di vita mi sono ritrovato con un padre scomparso, una famiglia sofferente ed espulso da una comunità che è stata tutta la mia esistenza e non una semplice confessione religiosa.
Quindi mi sono chiesto cos'è per me essere un testimone di Geova.
Penso sia difficile spiegarlo a parole, ma essere Testimone di Geova è per me molto più che una semplice etichetta che identifica un individuo quale appartenente alla sua religione.
Come più volte ho obbiettato agli stessi Testimoni, io non appartengo ad un ente legale, non appartengo a un'organizzazione umana. Quando mi sono dedicato e battezzato è stato a Dio e a suo figlio.
Nessuno mi potrà privare in alcun modo di questa relazione se non Dio o suo figlio.
La scrittura di Romani il capitolo 8, i versetti da 35-39 spiega davvero bene quello che penso. Per cui non trovo strano o contaddittorio pensare di essere ancora un testimone di Geova e non accettare il comportamento menzognero che Geova detesta utilizzato dall'ente legale umanamente costituito conosciuto come Congregazione Cristiana dei testimoni di Geova.
Non significa abiurare la propria fede ma piuttosto rivendicarla come espressione di totale devozione verso il Creatore e suo Figlio.
Credo che questa dovrebbe essere la vera peculiarità dei Testimoni di Geova, la ricerca della verità, accettando il fatto che nel corso della storia,dalla morte di Cristo a oggi, i veri Testimoni di Geova sono stati tutti quelli che hanno continuato a studiare la Sua parola cercando umilmente di fare la Sua volontà. (. . .)
Ciao Marco Piccioni



Post di parliamonepino del 23/10/2006 14.18

Comprendo quello che scrive Marco!
La sua analisi e la sua risposta a Bery la trovo onesta e corretta.
Da circa un anno, Marco e famiglia hanno subito una tremenda catastrofe.
Tutto questo ha portato Marco ad una continua riflessione sulle sue posizioni.
In questi frangenti ci si trasforma, molte cose che prima erano punti fermi, oggi, sono da rivedere.
Un punto fermo per Marco Piccioni è il suo rapporto con Dio, che non ha bisogno di "passaporto"!
Saluti

Pino Lupo - Amministratore - www.soccorsospirituale.org - PER I DIRITTI FONDAMENTALI DEI SINGOLI


Post di Berescitte del 23/10/2006 20.05

Ringrazio Marco per questa sua apertura.
E dichiaro di sentirlo ancor più fratello.
Anch'io, ma da più tempo di lui, ho imparato a distinguere il mio rapporto religioso con Dio e suo Figlio (e anche lo Spirito Santo giacché sono cattolico) dal rapporto che ho con gli uomini di chiesa che per me sono venerabili se sono santi e criticabili se lasciano a desiderare.
Poi ho altre sfumature, come la distinzione tra Chiesa sposa di Cristo (=Istituzione) e Chiesa fatta di uomini (clero e laici insieme) ma sono cose risapute per chi conosce il cattolicesimo.

Il problema però che emerge dal discorso di Marco, per "coloro che prendono la direttiva" nel geovismo e sono al servizio del "Rimanente" sta nel fatto che essi non si ritengono istituzione umana, fatta dal basso, ma teocratica, diretta direttamente da Dio. Il che comporta una contraddizione a mio avviso insuperabile.
Cioè se Marco vive la sua religiosità così come la dice, lui è semplicemente un cristiano, seguace di Gesù e adoratore di Geova, ma non credo che ufficialmente questo lo qualifichi come TG, anche perché - va da sé - la sua posizione lo ha già aperto al pluralismo in quanto critica l'aspetto basilare istituzionale proveniente dalla istituzione umana; una istituzione che, come può avvenire per uomini di chiesa da noi, può cadere nell'inganno e non solo nell'errore.

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est modus in rebus


Post di MPA del 24/10/2006 6.54 che quota una parte del mio precedente

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Il problema però che emerge dal discorso di Marco, per "coloro che prendono la direttiva" nel geovismo e sono al servizio del "Rimanente" sta nel fatto che essi non si ritengono istituzione umana, fatta dal basso, ma teocratica, diretta direttamente da Dio. Il che comporta una contraddizione a mio avviso insuperabile.
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Non so. Io prendo ad esempio il popolo scelto da Dio cioè Israele.
Quando penso all'Israele antico, non come entità politica, ma come popolo scelto da Dio non posso far a meno di notare come Dio abbia spesso punito gli stessi vertici nel caso si discostassero dalle Sue leggi.
Ma non ha mai smesso di considerarlo il "Suo" popolo fino alla venuta di Cristo.
Evidentemente Dio non la considerava una contraddizione.
E poi è difficile spiegare cosa s'intende con "teocrazia diretta da Dio". Io riconosco come unica autorità la Bibbia ed è in questo senso che chiunque la applica è diretto da Dio in modo teocratico.
Ora, si può obbiettare che non è sempre chiaro quello che la Bibbia vuol dire, ed è per questo che sono nate le religioni con dei "vertici" direttivi che hanno lo scopo di "spiegare" o "interpretare" le parti oscure della Bibbia.
Ma essendo per loro stessa ammissione assolutamente non ispirato, il corpo direttivo dei testimoni di Geova può, al massimo, dare una sua spiegazione delle parti oscure della Bibbia senza farle diventare dogmi. Nel momento in cui un vertice religioso di qualsiasi confessione decide di spiegare dogmaticamente qualcosa, lo sta facendo sotto la sua responsabilità e se un cristiano, leggendo la Bibbia, non è d’accordo, ha il dovere di rimanere fedele a quello che ha letto e non ad un'istituzione umana.
Questo senza assolutamente apostatare dalla sua fede, che è in Geova Iddio e in suo Figlio nel mio caso o nel tuo, anche nello Spirito Santo.
Non riesco a capire come, uno studioso della Bibbia che cerca di applicarla nei limiti dell'umano, possa essere considerato qualcos'altro che un Testimone di Dio.
Ed è per questo che, pur ammettendo errori, valutando quello che dice la sola Bibbia mi sento un Testimone di Geova.
Se poi i vertici non si ritengono un'istituzione umana è un problema loro e sarà Dio a giudicarli, ma questo è un fatto che accomuna praticamente tutte le organizzazioni religiose umane oggi presenti.
Ciao Marco Piccioni


Post di berescitte del 24/10/2006 10.50 in cui nasce la proposta

Carissimo Marco

I Padri conciliari, nell'esprimere il loro voto, avevano un'opzione intermedia tra il PLACET e il NON PLACET, e si esprimeva con il PLACET JUXTA MODUM (=sono d'accordo ma con alcune riserve).
Mi sbaglio o la tua posizione del tutto personale, e io penso legittima, come TG, sia quando eri dentro sia ora che ti ritengono esterno, è quella di un PLACET JUXTA MODUM? Io la ritengo una posizione molto matura e responsabile che, essendo tu assai giovane, ti fa onore.

Ma pensando all'utilità che ne potrebbero trarre i tuoi fratelli di fede, che ne pensi allora se trasferissimo queste nostre conversazioni nella sezione "Geovismo e psicologia"?

Mi figuro e spero vivamente che tanti tuoi confratelli ne prenderebbero spunto per esprimere, protetti dall'anonimato, il loro modo di autocomprendersi, la loro posizione psicologica rispetto a Dio/Gesù/Bibbia e mondo soprannaturale da un lato e all'organismo WT che dice di rappresentare Dio in terra dall'altro.

Ovviamente li riporterei citando l'essenziale di questa tematica di confronto e togliendo ciò che attiene alla scomparsa di tuo padre.

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est modus in rebus


Post di MPA del 24/10/2006 13.04 che quota e approva

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Ma pensando all'utilità che ne potrebbero trarre i tuoi fratelli di fede, che ne pensi allora se, in omaggio al rispetto per le persone e anche perché ciascuno possa far chiarezza a se stesso di come si vede relazionato con la propria Dirigenza, trasferissimo queste nostre conversazioni nella sezione "Geovismo e psicologia"?
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Certamente.


Seguono alcuni brevi post di altri foristi che non aggiungono nulla di nuovo (li si può controllare se si vuole)


Post di Bigpuffo del 25/10/2006 2.14 che risponde a Trianello quotandolo interamente

Re:
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Scritto da: Trianello 24/10/2006 23.30
Ehm... lui è stato disassociato, a quanto ho capito, quindi...
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Beh,disassociato propio no!!!!!

Anche loro hanno ammesso che non è stato preso nessun provvedimento disciplinare nei confronti di Marco,cosa assolutamente essenziale nei casi di disassociazione.

Di me ,dimissionario come Marco,dicono che sono un dissociato,relegando la dimissione dall'ente, alla stregua della dissociazione dalla confessione religiosa dei tdg.

In realtà Marco (correggimi se sbaglio),dopo aver subito il comitato giudiziario e non avendo dato segno di pentimento, non troncando ogni rapporto scritto e orale con ex o presunti ex tdg,avendo capito di esser stato condannato alla disassociazione,ha agito di anticipo consegnando la sua lettera di dimissioni,pensando come il sottoscritto,che la cctdg rispettasse lo statuto da essi firmato,rispettando la sua decisione ,con la conseguenza di non poter attuare nei suoi confronti l'ostracismo che rivolgono in maniera deplorevole a tutti gli espulsi.

Purtroppo,al momento sembra che l'abbiano vinta loro,ripeto al momento;


puo'un uomo nascere due volte? viva la liberta e la rinascita di un uomo nuovo


Post conclusivo di Berescitte del 25/10/2006 5.42 in cui si propone e attua il trasferimento a questa sede

Dice Bigpuffo

>avendo capito di esser stato condannato alla disassociazione,ha agito di anticipo consegnando la sua lettera di dimissioni

R- Non mi sembra che siano andate così le cose.
Nel filmato Marco dice di essere stato disassociato non di aver dato la lettera di dimissioni, e la WT invece dice che non l'ha espulso ma ha preso atto della sua dichiarazione di dimissioni.

Per questo io ho parlato di menzogna palese da parte della dirigenza. Menzogna però che solo a Marco risulta evidente ma non a chi ascolta perché per chi ascolta c'è la possibilità che sia lui ad aver mentito invece che la Congregazione.
E Marco, rispondendomi non mi ha detto che ho capito male. Ha confermato che è andata come lui ha detto e che tuttavia questo non è per lui motivo sufficiente per tagliare i ponti con il geovismo.

Cosa che appunto per me è talmente sorprendente che mi induce a trasportare la vicenda nel settore della "psicologia" per capire come funzionano i meccanismi interiori della adesione al credo geovista da parte anche di altri adepti. Invero la cosa sarebbe per me accettabile se, dicendo che lui dentro di sé vuole essere e resta un Testimone di Geova, lo fa perché da un lato realizza l'adesione ad una fede e dall'altro la separazione dalle persone che ufficialmente dirigono quella fede/denominazione. Cosa che è possibile a chiunque da un punto di vista teorico ma che non è lecita nel geovismo che predica la riprovazione di Geova per chi non si sottomette in modo convinto alla conduzione decisa dalla dirigenza/Canale.

Io cioè ci vedo una presa di posizione legittima e possibile ma che per un autentico TG dovrebbe comportare la coscienza di essere fuori asse. Cosa che Geova che scruta i cuori vede e che comporta la Sua riprovazione.
E' esattamente come la questione dell'articolo 5 che, da un punto di vista giuridico è lecita e la WT dovrebbe rispettarla (aderisco alla fede ma non alla Società WT) ma che, dal punto di vista della dottrina geovista, è inconcepibile proprio perché quella fede comporta - come cosa essenziale - di non poter aderire a Geova-Dio e al contempo rifiutare l'adesione al Canale/CD/Società che dice di rappresentarLo.

E' questo precisamente che, in sede psicologica, dovrebbe essere tematizzato, per evidenziare se questa posizione mentale di Marco è condivisa da vari altri adepti. Se così fosse avremmo davvero un nuovo genere di TG "fuorilegge" per la Dirigenza, ma davvero aperto a quel pluralismo che la Dirigenza demonizza e teme perché è la porta che schiude la libertà.


E anzi facciamo così. Chiudo qui il 3D di questa discussione e in giornata la trasferisco (Marco si è già detto d'Accordo), riportandovi questi primi post, nel 3D "Geovismo e psicologia" perché venga sviluppata e non vada perduta da chi, nuovo, non immagina che si stia trattando una cosa così importante nel settore "Comunicazioni personali" dove di norma sono contenuti brevi scambi privati tra singoli.
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e quindi via al seguito, augurandoci che siano molti a voler collaborare a questo aiuto fraterno che proviene dall'interno (se si è TG) e dall'esterno (se si è ex)

Berescitte
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