00 08/06/2006 11:17
Ah… mbeh! Mi sembrava strano che l’argomento psicologia venisse trascurato…
E invece eccoti un 3D che lo riprende alla grande e con considerazioni mai fatte finora.

Per cui non faccio che segnalarvelo e raccomandarvelo.
Intendo dire del thread intitolato “Dibattere con i Testimoni di Geova” che è nella sezione “Costume e società”. E per farvi venire l’acquolina in bocca stralcio di peso due POST, con una parola mia di prefazione.

Ho scelto i post dove si parla del meccanismo di “antielaborazione” che viene attuato quando un soggetto, invece di accogliere con apertura di mente ed “elaborare” il messaggio ricevuto approfondendolo in piena libertà, mette in atto un meccanismo di rifiuto, di “antielaborazione” perché se ne sente disturbato, minacciato, o semplicemente perché sente di non poterlo gestire.
Tutto il 3D, tra le molteplici preziose osservazioni, rileva anche questo meccanismo psicologico presente in molti Testimoni di Geova. Ma per onestà va detto che esso può essere presente in qualunque membro affiliato a qualsivoglia Nuovo Movimento Religioso e/o Religione storica che, per attestarsi e consolidarsi o proteggersi dalla disgregazione, ha bisogno di “fare catenaccio” come nel calcio fanno a volte i giocatori. Qui il “catenaccio” è interiore e viene attuato dal singolo soggetto.
Io direi però, ad onor del vero, che da tale manovra, che è ambivalentemente sia protettiva che impediente, non ne è immune alcuna persona al mondo, e che il meccanismo funziona non solo per le convinzioni religiose ma per tutte quelle che abbiamo consolidato da tempo e alla solidità delle quali affidiamo le nostre scelte di vita. Tuttavia la propria crescita culturale e il libero confronto, anche se faticosi e a volte perfino laceranti, sono di grande aiuto per ridurne al minimo l’influenza negativa che, se lasciata fare e subita passivamente, ci renderebbe del tutto ottusi e al limite incapaci di vedere oltre il proprio naso.



Dal post del 07/06/2006 19.23 di d@reDev1l_______________________

Antielaborazione della realtà

Occhi, orecchie e mente chiusi
L’antielaborazione è una resistenza all’elaborazione delle informazioni.
Si può osservarne un semplice esempio alla proiezione di un film horror. Alcune persone del pubblico chiuderanno gli occhi di fronte ad una scena particolarmente raccapricciante. L’immagine – l’effettivo concetto – causa troppo turbamento per poter essere affrontata.

Questo comportamento può essere paragonato al pensiero dei bambini: “se io non posso vederlo, lui non può vedere me” (o alternativamente “non esiste e non è lì”). Gli adulti trovano metodi più sottili per “chiudere i propri occhi”; sanno che possono evitare certe sofferenze semplicemente ignorando certe cose. Quando vedete una pubblicità che invita ad inviare denaro per aiutare i bambini che muoiono di fame, fate caso a quante persone nella stanza improvvisamente si affaccendino in tutt’altro.

Prendendo le distanze quando ci viene presentato del materiale che ci disturba, proteggiamo il nostro equilibrio mentale. Cosa rigettiamo dipende da cosa siamo in grado di reggere e gestire.

Gli esempi sopra dimostrano azioni fatte per evitare di affrontare informazioni che ci si parano innanzi. Questo è Antielaborazione.

Armatura invisibile
Le azioni di antielaborazione diventano abituali col tempo, e alla fine diventano riflessi condizionati..
Questo aumenta il loro potere protettivo, visto che siamo a malapena coscienti delle azioni che compiamo di riflesso.
L’antielaborazione è una cosa strettamente personale: ognuno ha il diritto di scegliere a che tipo di informazioni esporsi. Comunque quando si parla con un’altra persona, il processo di antielaborazione può condurre a frustrazione.. ‘interlocutore può esclamare “stai deliberatamente evitando il punto!” (o “sei cieco!”), mentre intanto voi non capireste perché la conversazione non progredisce. Visto che l’antielaborazione diventa un riflesso nemmeno vi accorgereste che la state attuando.

Un aspetto preoccupante dell’antielaborazione è che continua a fare il proprio lavoro fin quando è necessario. Diciamo ad esempio che abbiate messo alla prova un testimone con una discussione “devastantemente logica”. Potete renderlo atterrito e senza parole. Eppure il giorno successivo sembrerà lo stesso di sempre. Ciò che è accaduto è che lui sarà riuscito a ridimensionare e sminuire la questione in qualche modo. Può darsi che abbia deciso che la questione era “stupida” “senza né capo né coda”, o “più che evidente”. O forse si sarà semplicemente costretto a dimenticare, (una tecnica che i testimoni definiscono “attendere Geova”).
Potreste trovare necessario riprendere l’argomento dall’inizio. In tutti i casi non sareste in grado di farlo perché l’antielaborazione, che sta ancora funzionando, riconoscerebbe il pericolo. Richiamerebbe altri meccanismi difensivi per prevenire l’informazione dall’essere affrontata ed elaborata.

Fuggire il pericolo
L’antielaborazione potrebbe essere definita “l’evitare attivamente discrepanze cognitive”. State offrendo a qualcuno informazioni che non vuole, perché sono troppo disturbanti. Deve liberarsene in qualche modo.
Quando siete così vicini all’essenza più intima di qualcuno, tanto che egli reagisce in questo modo, sarebbe il caso di chiedersi se avete effettivamente delle probabilità di fare breccia nelle sue difese. Questa persona ha lavorato lungamente per mettere a punto la sua “strategia di antielaborazione”, ed essa ora lavora in modo eccellente. Se continuate a fare leva sulla questione, potrebbe essere percepito come un assalto mentale, e non potete prevedere cosa chi vi sta davanti potrebbe dire o fare in una simile situazione.

++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++



Dal post del 08/06/2006 0.46 di Trianello_________________________

L’Effetto Parafulmine

Rifornimento
C’è un proverbio che recita “i fulmini non cadono mai due volte nello stesso posto”, ma questo ovviamente non è vero nel caso dei parafulmine. Quando la differenza tra il potenziale elettrico tra le nuvole ed il terreno diventa grande a sufficienza, il fulmine seguirà il percorso più semplice, e i parafulmine sono concepiti per provvedere questo percorso, ancora ed ancora.
Un fulmine ridurrà la differenza nel potenziale elettrico, ma il parafulmine non rimane “neutro”; questo è connesso con il terreno e riacquisterà una carica.
Una cosa del genere succede quando dibattete con qualcuno, lo convincete di qualcosa, e poi lasciate che ritorni al suo “terreno” (cioè le persone che condividono le sue stesse convinzioni). La sua fede viene rifornita, e questo gli dà la forza di scrollarsi di dosso le vostre argomentazioni.


Acquisire il Parafulmine
Uno dei primi passi dell’indottrinamento consiste nell’isolare le persone, fisicamente o psicologicamente, dalle opinioni differenti. Questo è il motivo per cui i Testimoni sono messi in guardia dall’associarsi con “le persone del mondo” (cioè i non-Testimoni): il loro “terreno” deve essere la Società Torre di Guardia, e devono rimanere collegati a questa per rifornire la loro carica dottrinale.
Questo è un aspetto della natura umana – e la Società Torre di Guardia lo conosce. Gli atteggiamenti delle persone sono profondamente modificati da coloro con cui si identificano; tornare tra queste persone può riportarci velocemente al nostro stato consueto, dal momento che abbiamo fatto di loro una parte significativa della nostra identità. Come dice l’adagio, “Dimmi con chi vai, e ti dirò chi sei.”


Mantenere il Parafulmine
E’ davvero difficile provocare un qualche effetto permanente su delle persone se queste continuano a tornare alla sorgente delle loro motivazioni. Questa è la ragione per cui le persone in libertà vigilata vengono avvisate di stare alla larga dagli amici implicati in attività criminali; la pressione dei nostri pari amplifica il desiderio di tornare alla vecchie abitudini.
La Società Torre di Guardia ricorda continuamente ai suoi aderenti di “stare in mezzo al gregge” per evitare di essere condizionati dalle “influenze esterne”. Si tratta di una questione sia di cameratismo che di rifornimento della convinzione.
----------------------
est modus in rebus