00 16/01/2005 06:32
Un'altra precisazione...
Grazie Tubal
Ho detto e confermo che fa tutto brodo. Eppoi le poesie, per quanto "semplici" sono sempre un concentrato di intelligenza e di pensiero.
Questa però, che merita un quadruccio, mi dà l'occasone per sfatare un andikap che potrebbe frenare qualcuno dal donarci il suo pensiero: quello che ventila una sorta di stoltezza nella scelta geovista. Cioè tutti siamo pronti a darci da noi stessi dello sciocco per certe scelte fasulle operate, ma dirlo in pubblico ci secca (e giustamente!).

Ebbene vorrei aiutare a superare questo gap ponendo la questione in questi termini:

Fare una scelta sciocca non è essere sciocchi
anche le persone intelligenti ne fanno
e più di una nella vita.


La scelta, che soggetivamente all'inizio sembrava saggia, un giorno si rivela sbagliata e inconsistente, quindi sciocca. Ma ciò, anche nelle persone intelligentissime, può essere dovuto ad altri fattori che ne hanno condizionato, all'epoca, il giudizio facendolo apparire saggio.
Alcuni fattori da me elencati due post fa vi rientrano a pieno titolo: il bisogno di compagnia/socialità, di essere valorizzati, di vivere in un ambiente pulito, di conoscere la Bibbia affidandosi a gente che passa per biblisti, di scampare al disastro se è vero che la Bibbia profetizza la prossima fine... Anche il fatto di affidarsi a persone ritenute competenti non è sciocco perché si scarica su di essi la responsabilità di ciò che insegnano (cosa che non si può non fare e si fa in tanti settori, metti in medicina, in diritto, nelle scienze...).
In altre parole la nostra saggezza, che rimane tale ed esiste altrimenti non si potrebbe neanche mai ripensare e valutare meglio le scelte sbagliate, può essere bypassata da altri fattori sia ragionevoli che emotivi.
Del resto se chi vuole aiutare i TG a ripensarci credesse che siano stupidi non ci perderebbe un attimo di tempo e non ci investirebbe sopra neanche un euro bucato.

L'aiuto del GRIS, a cui appartengo, consiste nel fare ricerca e fornire informazione affinché i soggetti si auto-aiutino da sé. Il che presuppone intelligenza e volontà libere. Perciò il nostro presidente Mons. Lorenzo Minuti sin dall'inizio ha scelto di definire gli adernenti a miraggi religiosi persone "culturalmente indifese".

E questo senza dirvi che tranvate ho preso io con le mie scelte idiote prima di arrivare sulla "roccia"...
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est modus in rebus