00 28/01/2005 07:15
Leggo imparo e rifletto (dalla puntata n. 2 di Geovologo)
Leggo
>Prima di abbandonare il movimento, il Testimone che comincia ad avere delle critiche da fare, cerca, forse per anni, di "riformare" l'Organizzazione scrivendo lettere, parlando agli "anziani", sottolineando l'inopportunità, per esempio, di...

Rifletto
Trovo questo atteggiamento lodevolissimo. Così si fa prima di abbandonare definitivamente quella che si ritiene essere una famiglia, un'org. che ci ha beneficato.
- Lo esige la prudenza: non sia mai che io abbia equivocato... chissà forse i problemi avranno risposta... è colpa della mia poco accurata conoscenza...
- Lo esige l'affetto per i compagni: se ho visto giusto è bene che io ne renda partecipi gli altri, che anch'essi esaminino il problema e, per quanto sarà possibile vediamo di porvi rimedio...
- Lo esige la sincerità e la fiducia: se non lo facessi un domani mi accuserebbero di aver covato una serpe in seno... non posso credere a priori alla malafede dell'Org., proprio lei che mi ha insegnato a diffidare degli altri che "scrivono per ingannare"...

E perciò trovo molto biasimevole (per non usare termini più energici) il fatto che la WT scheda indistintamente tutti i dissociati e disassociati come gente indegna, peccatrice, traditrice, apostata e via dicendo...
Questa della WT che livella quelli che sarebbero se restassero dentro i suoi figli migliori per moralità e intelligenza (certo molto migliori di chi sta dentro, vede storture e tace e scusa tutto senza cercare di aggiustare nulla), questa sì che è una manovra/tecnica/clichet indegna.
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est modus in rebus