Sarà bene spiegare una cosa. Un significato trovato sul dizionario non va bene in tutti i contesti, “en” significa indubbiamente “in”. A dire il verso la cosa è ancora più forte, “en” non significa “in” ma è “in”. Come saprete latino, greco, italiano, francese, ecc. sono lingue indoeuropee, derivano tutte da un antenato comune, dalle stesse parole. Con l’andare dei secoli gli indoeuropei si sono divisi, alcuni si sono stanziati in Grecia, altri sono migrati nel Lazio, altri in Francia, ecc. Ma, come vi dicevo, in origine erano la medesima lingua, anche se poi si è mescolata con le lingue dei popoli che trovarono durante le loro migrazioni, le cosiddette lingue di sostrato. Per questo tutte le lingue indoeuropee si somigliano: madre (italiano) “mátar” (dorico) “mata” (sanscrito) “mater” (latino) “mathir” (antico irlandese) “muoter” (antico tedesco) “mati” (slavo). Oppure prendiamo il verbo essere, in questo caso la radice indoeuropea è *es- infatti: “
essere” (italiano) “
est” (latino) “
estí” (greco) “
asti” (sanscrito) “
ist” (antico tedesco) “
esti” (lituano). E’ ovvio che, a parte qualche trasformazione fonetica dovuta a secoli di separazione fra i popoli indoeuropei, si tratta sempre delle medesime parole. Allo stresso modo non è che l’ “in” italiano sia la traduzione dell’ “en” greco, ma è l’ “en”, sempre la medesima parola anche se nei secoli la vocale è cambiata. La radice indoeuropea è *en- che è diventata “in” (latino), “en” in osco, “in” nel gotico, “in” nell’antico irlandese, “in” in inglese moderno, “en” in francese moderno, “in” nel tedesco. Ora lo chiedo a te, visto che come ti ho dimostrato l’ “en” greco è lo stesso “in” che usi in italiano: che probabilità c’è che nella tua lingua “in” voglia dire “per mezzo di”? Quasi nessuna, una cosa simile va bene solo in determinati contesti, ad esempio “vado al lavoro in macchina”, “in” qui è usato per fare un complemento di mezzo. Ma in una frase normale, che si può tradurre tranquillamente con “in”, non c’è alcun motivi di inventarsi un “per mezzo di”, perché quell’ “en” è il tuo “in” italiano e c’è poco da inventare, il resto è paranoia ermeneutica. E’ come la famosa traduzione “io sono unito al padre”. Ma perché cavolo devono andare ad inventarsi una cosa simile quando c’è scritto “io sono en (nel) padre”?
“Anche nella CEI, ci sono dei testi in cui è stato tradotto "en" "per mezzo di"”
Se me li citi sono sicuro che potrò spiegarteli.
A presto
---------------------
Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)