Achille dice
>Comunque le note in calce della TNM "grande" non è che spieghino molto: il più delle volte segnalano manoscritti e varianti testuali.
R
E' vero che avremmo voluto che la WT si sbilanciasse di più. Ma anche per quel poco che dice DI SUO, il Bibbione vale oro. Per esempio:
Con un asterisco in nota al famoso epikaloùmenon di Stefano in At 7,59, la WT "spiega" di suo pugno che quel verbo greco, tradotto nel testo "faceva appello" può essere reso diversamente. Scrive infatti nella nota a suo riguardo
«o, invocava; pregava».
Dal che se ne può trarre un invito alla... schizofrenia ermeneutica, perché quell'alternativa paritaria espressa da "o" viene
ammessa sì in nota ma
non viene resa lecita la sua sostituzione nel testo al posto di "faceva appello"!
E se ne ricava quindi anche che, sul problema del senso di epikalèo, che, per quanti sforzi la WT faccia, non riesce a piegare dal suo senso proprio di "pregare" a quello desiderato di "fare appello", la soluzione di coloro che a Brooklyn "sono qualificati per insegnare" è ancora di là da venire.
[Modificato da berescitte 18/11/2004 16.05]
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est modus in rebus