00 04/11/2004 17:39
Pangea

Scritto da: duemulini 04/11/2004 15.19

Sapete che cosa insegna la WTS in merito a questo unico continente primordiale?

E che aspetti a dircelo? Sono curioso, ed ho tanta voglia di fantapseudoscienza...

La WTS ha trattato l'argomento solo una volta, in un articolo di Svegliatevi! del 1977, mostrando di essere sostanzialmente d'accordo con tale teoria.
Quello che io voglio evidenziare tuttavia è come la WTS abbia poi utilizzato questa teoria per "dimostrare" la storicità del Diluvio: e qui entriamo nell'autentica fantapseudoscienza [SM=g27827]
Ma di questo parlerò in un altro messaggio.
Intanto ti incollo parte dell'articolo di Svegliatevi!:.
*** g77 8/12 pp. 16-21 La deriva dei continenti: Teoria o realtà? ***

La deriva dei continenti: Teoria o realtà?

OSSERVANDO una cartina dell’Oceano Atlantico, avete mai notato come la costa orientale dell’America Meridionale sembra corrispondere alla costa occidentale dell’Africa? Se inserite la protuberanza del Brasile nel golfo di Guinea in Africa, la linea costiera dalla Guyana all’Argentina corrisponde in modo sorprendente alla costa dal Ghana a Capetown. I due continenti sembrano come i pezzi di un gigantesco puzzle.

Notando questo fatto, forse vi venne l’idea che un tempo l’America Meridionale e l’Africa fossero veramente unite, e che in qualche modo si staccassero e si allontanassero alla deriva. Forse respingeste l’idea considerandola assurda, solo una curiosa coincidenza.

Ma sapete che ora questa idea è considerata seriamente dalla maggioranza dei geologi? Una teoria secondo cui i continenti effettivamente si spostano qua e là sul mantello liquido della crosta terrestre è stata largamente accettata sin dal 1960.

Teoria della deriva dei continenti

La teoria fu proposta la prima volta non da un geologo, ma da un meteorologo tedesco, di nome Alfred Wegener. Egli suggerì che un tempo non solo l’America Meridionale e l’Africa erano state unite, ma che tutti i continenti avevano fatto parte di una sola immensa massa di terra. Egli chiamò questo antico continente ipotetico "Pangea" (che significa "tutta terra"). Riscontrò che i continenti corrispondevano meglio seguendo il profilo delle piattaforme continentali, anziché la linea delle coste ora esistenti.

Oggi i geologi si servono di computer per far scorrere e girare le sagome dei continenti su un globo e vedere come farle meglio corrispondere. In una ricostruzione tipica del supposto antico supercontinente, la costa sudorientale dell’America Settentrionale poggia contro la costa nordoccidentale dell’Africa. L’Eurasia ha come perno la Spagna così che la costa occidentale dell’Europa preme contro Terranova e la Groenlandia. L’Antartide poggia sull’Africa sudorientale, con l’Australia attaccata al lato opposto.
...
...si sono gradualmente accumulate prove di vario genere... Fra queste c’è la somiglianza delle strutture geologiche e dei depositi fossili su continenti ora molto distanti l’uno dall’altro, oltre che la migrazione dei poli magnetici della terra.

Come esempio di corrispondenza di strutture geologiche, ci è menzionata una successione di depositi sedimentari, risalenti a quella che viene chiamata èra geologica del Paleozoico, e in seguito venuti alla luce quando si formarono le catene montuose. Depositi di arenaria rossa, di schisto argilloso grigio e giacimenti di carbone si trovano nel sistema montuoso degli Appalachi, nell’America nordorientale, che si stende fino alla Groenlandia orientale. Si trovano anche sugli altipiani delle Isole Britanniche. Sedimenti simili si trovano nella catena del Kjölen, in Scandinavia, e lungo i monti dell’Atlante, nell’Africa nordoccidentale. ...

La somiglianza tra i fossili ritrovati in questi strati da ambo i lati dell’Atlantico è un ulteriore argomento a favore della teoria. I fossili di pesci abbondano, anche le piante terrestri, le foreste di alte felci arboree e alberi di grandi proporzioni. Un altro esempio spesso citato di corrispondenza nella testimonianza dei fossili è quello del mesosauro, un piccolo dinosauro vissuto nella cosiddetta èra paleozoica. Se ne sono trovati i fossili nell’Africa sudoccidentale e in Brasile, ma non in altre parti della terra. Se a quel tempo America Meridionale e Africa erano unite, allora l’habitat del mesosauro sarebbe stato un’unica zona continua.

Migrazione dei poli magnetici

Altra prova convincente si è avuta dallo studio del misterioso fenomeno della migrazione dei poli. ... sorprendentemente, le rocce di diverse epoche geologiche rivelano che sono magnetizzate in tante diverse direzioni. È come se il polo magnetico si fosse spostato in lungo e in largo e senza uno scopo su tutta la terra: di qui l’espressione "migrazione dei poli".

Tuttavia, quando le direzioni sono disposte in ordine secondo l’apparente successione delle epoche delle rocce, si riscontra che i poli seguono un percorso specifico di epoca in epoca. Inoltre, misurando il magnetismo delle rocce in altri luoghi dello stesso continente, si riscontra che rivelano coerentemente lo stesso percorso.
...
Evidenza dei fondi oceanici

Nuova evidenza che fece infine convertire i geologi all’idea della deriva dei continenti provenne dal fondo del mare. L’esplorazione dei fondi oceanici ebbe veramente inizio durante l’Anno Geofisico Internazionale del 1957-58. Gli oceanografi utilizzarono complessi scandagli acustici per tracciare la carta dei fondi oceanici. Calcolando il tempo impiegato dall’eco, sondarono non solo lo strato di sedimento sul fondo, ma anche lo spessore del sottostante basamento di roccia basaltica. Pervennero a una sorprendente conclusione circa i fondi oceanici: Conclusero che non sono fissi, ma sembra si formino continuamente presso margini precisi e si estendano su scala globale.
...
Espansione del fondo marino

I geologi spiegano tutt’e tre queste osservazioni con una sola ipotesi, detta dell’espansione del fondo marino. Essi suppongono che la dorsale medio-oceanica si formi di continuo con la fuoriuscita di magma dal mantello plastico della terra attraverso una frattura nella crosta terrestre, e che il fondo oceanico si allontani da ambo i lati della frattura man mano che si forma. La roccia di nuova formazione è pulita, e il sedimento si accumula lentamente e comincia a notarsi solo dopo che la nuova roccia è rimasta scoperta per qualche tempo e si è allontanata dalla dorsale. Le fasce parallele di polarità magnetica normale e invertita si verificano quando il magma fuoriesce e si solidifica durante un periodo in cui i poli terrestri sono normali, e poi durante un periodo in cui sono invertiti....

La teoria delle zolle tettoniche

...
Una carta particolareggiata della dorsale medio-oceanica indica che in effetti non è continua, ma vi sono numerose faglie ad angolo retto. Lungo queste faglie trasformi, come vengono chiamate, le due zolle ipotetiche slittano orizzontalmente. I geologi suggeriscono che l’attrito provocato da questo movimento sia un’altra causa dei terremoti. Una delle più lunghe faglie trasformi si trova tra la zolla americana e la zolla pacifica lungo la costa occidentale dell’America Settentrionale. Lungo questa linea, ben nota ai Californiani come faglia di San Andreas, la zolla pacifica si sposta verso nord-ovest contro la zolla americana alla velocità di circa cinque centimetri all’anno. Le risultanti sollecitazioni causano frequenti terremoti.

La città di San Francisco giace trasversalmente rispetto a questa faglia, e la costa meridionale della California a ovest d’essa, sulla zolla pacifica. Se quindi il movimento attuale non viene interrotto, si prevede che nel lontano futuro Los Angeles verrà a trovarsi dov’è adesso San Francisco.

Per i geologi, le evidenze secondo cui in alcuni luoghi il clima era un tempo molto diverso da quello attuale sono pure spiegabili con la teoria della deriva dei continenti. Nell’ipotizzata Pangea, i continenti attuali erano tutti molto più a sud di ora, eccetto l’Antartide. L’America Settentrionale e la penisola spagnola erano sull’equatore. America Meridionale, Africa, India e Australia erano tutte raggruppate intorno all’Antartide nelle regioni del polo sud.