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FLORILEGIO: con i Testimoni di Geova il dialogo è impossibile

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    Polymetis
    Post: 210
    Registrato il: 08/07/2004
    Utente Junior
    00 01/11/2004 20:41
    Articolo tratto dal libro di Gianfranco Ravasi “La Bibbia, risposta alle domande più provocatorie”, l’opera è una raccolta delle risposte che Ravasi ha dato come collaboratore di “Famiglia Cristiana” nella rubrica “il teologo”.

    CON I TESTIMONI DI GEOVA IL DIALOGO E’ IMPOSSIBILE

    Perché le altre confessioni cristiane non vedono di buon occhio i Testimoni di Geova? Non obbligano nessuno, predicano il regno di Dio e la loro Bibbia è come la cattolica.
    Massimiliano B. - Chiavari (Ge)


    Il dialogo coi Testimoni di Geova è messo in cristi dalla difficoltà pura e semplice di trovare un orizzonte comune ove svolgerlo, anche dopo aver superato l'atteggiamento di proselitismo esclusivo che essi costantemente rivelano. Si dirà, a questo punto, che c'è la Bibbia come base per l'incontro: è soprattutto per questa via che si sviluppa l'ecumenismo tra le varie Chiese e denominazioni cristiane. Ma anche qui i Testimoni di Geova alzano una barriera che è difficilmente sormontabile perché è di principio e di metodo.


    L 'assurdità è già nel nome

    Cerchiamo di spiegarci. Il lettore e molti altri sono convinti che la questione riguardi le traduzioni bibliche più o meno manipolate. E questo ha un suo fondamento. I Testimoni hanno già un errore nel loro nome perché «Geova» è un assurdo linguistico per indicare il nome divino Jhwh che gli Ebrei non pronunziano sostituendolo con Adonai, «Signore » (1a pronunzia più probabile antica era forse Jahweh). Inoltre la versione biblica dei geovisti italiani è condotta sull'inglese e non sull'originale ebraico e greco. Non esiste nessuno studioso qualificato e rigoroso dell'esegesi biblica di fede geovista. Non mancano interventi «faziosi » sui testi. Un esempio per tutti: «Prendete e mangiate. Questo è il mio corpo» (Mt 26,26) diventa nella loro Bibbia: «Prendete e mangiate. Questo significa il mio corpo».
    Si potrebbero esemplificare a lungo queste operazioni di «ritocco» su traduzioni peraltro di modesta qualità, anche nella versione americana da cui partono tutte le altre, compresa l'italiana. Ma la questione vera e un’altra. I Testimoni adottano un metodo di lettura che è inaccettabile in partenza. Si tratta di quel fondamentalismo di cui spesso si parla quando sono di scena certi movimenti islamici ma che vale anche nel nostro caso. Ignorando che la Bibbia è, sì, Parola di Dio ma espressa in parole umane e legata a una storia, a una cultura, a un tempo e a uno spazio e a un suo sviluppo (in altri termini, legata all'Incarnazione), essi la leggono non nel valore che quelle parole avevano, ma così come esse suonano. E noto e dimostrabile, ad esempio, che il 12 nel linguaggio semitico è un simbolo di pienezza e il 1000 di immensità: i 144.000 eletti dell'Apocalisse (7,4) sono un'allusione alle 12 tribù di Israele giunte a pienezza, è il popolo di Dio approdato alla salvezza definitiva, mentre per i geovisti è il numero reale « matematico » degli eletti.

    Letteralismo e anche incoerente

    Paolo scriveva ai Corinzi che «la lettera uccide, è lo Spirito a dare la vita». Ebbene, una lettura «letteralista» può anche uccidere, sia pure in buona fede: si pensi al divieto della trasfusione di sangue. Nell'Antico Testamento, certo, si proibisce alla lettera di toccare e «mangiare» il sangue di una creatura vivente, ma nel linguaggio e nelle culture d'Oriente il sangue era il segno della vita, considerata intangibile e sotto il sigillo divino. Il senso reale del divieto era quello di rispettare e tutelare la vita ovunque essa si presenti: paradossalmente la trasfusione - che letteralisticamente o fondamentalisticamente sembrerebbe violare il precetto biblico - in realtà lo sostiene e lo favorisce. In realtà i Testimoni, che spesso conoscono approssimativamente la Bibbia, selezionano i passi secondo il loro « interesse»: a essere coerenti dovrebbero letteralisticamente praticare anche i cosiddetti testi « violenti», poligamici e datati (ad esempio, il geocentrismo) delle Scritture!

    Citazioni estrapolate

    Il più delle volte, però, essi usano un numero ristretto di citazioni frammentarie, estrapolate dal loro contesto e, quando fa comodo, non più interpretate letteralisticamente ma molto liberamente. E il caso di Gn 1,1: « In principio Dio creò il cielo e la terra». Per essi il cielo è una metafora che rimanda agli angeli capeggiati da Lucifero, mentre la terra sempre metaforicamente indica Adamo ed Eva. Si tratta, quindi, di una lettura confusa e arruffata, ora rigida ora evanescente, che ignora la sequenza dei testi, ma li smembra e li unisce secondo le proprie necessità. Divertente, ad esempio, è la miscela dei tre passi autonomi e di epoche differenti come Dn 4,10-17, Ap 12,6.14 ed Ez 4,6, miscela destinata a produrre la data del 1914 come anno della fine del mondo. Data opportunamente dilazionata con altri marchingegni interpretativi per salvare la faccia. È chiaro che con una simile impostazione di principio e di metodo è difficile, per non dire impossibile, dialogare in modo costruttivo non solo da parte del fedele ma anche da parte del biblista serio, cattolico, ortodosso o protestante.

    (Gianfranco Ravasi, La Bibbia, risposta alle domande più provocatorie, pag. 31-33, ed. San Paolo)
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    Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
    Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
    Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
    (Κ. Καβάφης)
  • metalsan
    00 13/12/2004 19:16
    Thanx!
    Grazie Polymetis per il libro che hai citato,mi ha molto colpito.Spero di trovarlo.Mi dici il titolo completo per favore?

    Ciao!
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    Polymetis
    Post: 302
    Registrato il: 08/07/2004
    Utente Senior
    00 13/12/2004 23:03
    Titolo La Bibbia. Risposta alle domande più provocatorie
    Autore Ravasi Gianfranco
    Prezzo € 7,23
    Dati 2 ed., 124 p.
    Anno 1998
    Editore San Paolo Edizioni
    Collana Problemi e dibattiti
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    Achille Lorenzi
    Post: 637
    Registrato il: 17/07/2004
    Utente Senior
    00 14/12/2004 06:25
    Libro di Ravasi


    Lo si può acquistare anche online:
    http://www.edizionisanpaolo.it/scheda.asp?CDUCompleto=22D70

    Achille

    [Modificato da Achille Lorenzi 14/12/2004 6.26]

  • metalsan
    00 14/12/2004 19:07
    Grazie di cuore a tutti e due![SM=g27828]
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    Seabiscuit
    Post: 536
    Registrato il: 06/08/2004
    Utente Senior
    00 15/12/2004 11:34
    Domanda
    "I Testimoni hanno già un errore nel loro nome perché «Geova» è un assurdo linguistico per indicare il nome divino Jhwh che gli Ebrei non pronunziano sostituendolo con Adonai, «Signore » (1a pronunzia più probabile antica era forse Jahweh)." (grassetto mio)

    Ma se "Geova" è un errore di traduzione di "JHWH"..."Adonai" e "Signore" non sono anche un errore visto che non significano JHWH?



    Seabiscuit


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    Polymetis
    Post: 314
    Registrato il: 08/07/2004
    Utente Senior
    00 15/12/2004 20:36
    “Ma se "Geova" è un errore di traduzione di "JHWH"...”

    Non è un errore di traduzione, è un errore di vocalizzazione.

    “Adonai" e "Signore" non sono anche un errore visto che non significano JHWH?”

    No, per la semplice ragione che sono adottati non per errore ma per consapevole e premeditato rispetto degli ebrei.

    A presto

    [Modificato da Polymetis 05/08/2005 17.54]

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    (Κ. Καβάφης)
  • metalsan
    00 15/12/2004 21:56
    anche qua?!
    Ma non esiste in questo forum già la sezione Argomenti dottrinali per discutere queste cose???[SM=g27823]

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    petitio
    Post: 55
    Registrato il: 25/10/2004
    Utente Junior
    00 16/01/2005 07:29
    Dialogo impossibile? Dipende...

    E' vero che con i Testimoni non si può dialogare ma se si intende il dialogo come tra professore e alunno. Se invece lo si intende come confronto tra adulti nel pieno rispetto, allora esso è possibile nella misura in cui il soggetto si attrezza per farlo. E se dll'altra parte trova ciò con cui si è attrezzato, cioè perlomeno apertura, disponibilità ad imparare, stima reciproca di quel pezzo di spirito santo che Dio non nega a nessuno eccetera..., un incontro/confronto fruttuoso è sempre possibile. Sia per sé (si impara a conoscere la loro mentalità, metodo esegetico, ragioni che si danno...) sia per loro (qualche domanda ben fatta o denuncia di scorrettezza da parte della Società potrebbe indurli a revisione e ripensamento).
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    Man hu? Cos'è?