00 22/11/2004 11:56
L'uomo, questo sconosciuto... la PERSONA, questo mistero...

Pederzini, nel post che mi precede, dice...
> Perchè le cellule che si uniscono al momento del concepimento non ritengo siano un uomo.
Perchè tramutato in embrione non ritengo sia ancora uomo.
Perchè diventato feto non ritengo sia ancora uomo.
Queste sono fasi di preparazione alla costruzione-nascita della persona-uomo
Perchè ritengo che è, uomo-persona, quando è pronto per la nascita.

Ciao, Maurizio
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Rispondo
Avevo centrato il discorso dunque quando, prima ancora che si varasse l'aborto in Italia, ho esordito nel mio articolo "L'aborto a livello di ragione" dicendo press'a poco che sicuramente gli abortisti ritengono che l'embrione/feto non sia essere umano, altrimenti il loro discorso equivarrebbe ai loro stessi occhi a rendere lecito per legge l'omicidio di un innocente.

E tuttavia il nocciolo della contestazione antiabortista, ora come allora, sta proprio nel fatto che se gli abortisti RITENGONO che le cose stiano così non hanno uno straccio di PROVA al loro attivo, anzi tutte le prove depongono per l'ipotesi contraria che quindi risulta PIU' PROBABILE.
E nell'incertezza, come già scrissi io e sento ora ripetere dal giovane Alenis, non si ha il diritto di decidere la sopressione di un "coso" che POTREBBE CON MOLTA PROBABILITA' essere un uomo. Se poi è MOLTO PROBABILE che l'uomo ci sia, disfarsi del tutto equivale a gettare il bambino assieme all'acqua sporca: un'azione o da deficienti o da criminali!


Il fatto che ci siano milioni di persone che, come Maurizio, CREDONO/RITENGONO/OPINANO che il "coso" non sia uomo non consente di tirare una conclusione sulla realtà delle cose (migliaia di convinzioni/pareri/opinioni a questo mondo hanno folle che le condividono e folle che non le condividono!).

Per contro è certo (e qui vedi l'incoerenza!) che anche le migliaia di persone che sono pro aborto, condividerebbero tutte l'opinione che è giusto ritirare la patente e mettere in galera chi sorpassa in curva (basta la mossa, anche se non succede nulla, a qualificare il gesto come criminale); e se qualche cacciatore che ha fatto secco un ragioniere che stava facendo popò in un cespuglio volesse giustificarsi dicendo "non sapevo se c'era un uomo o una bestia" si sentirebbe dire in coro da tutti gli abortisti: ma era tuo dovere ACCERTARTENE PRIMA DI SPARARE. Sparando hai accettato il rischio di uccidere un uomo, ed è già questa accettazione che rende criminale il tuo gesto.

E' tutto qui!
Non si vuole che si chiami l'aborto omicidio? Va bene! visto che siamo nell'incertezza non lo diremo.
Si vuole però, nell'incertezza che il "coso" sia un uomo, poterlo trattare come se non lo fosse? Questo non è lecito! Se lo facessimo dovremmo anche accettare come lecito sia il sorpasso in curva che i grilletti facili dei cacciatori. Per questi ultimi poco male, basta starsene in casa, ma per il sorpasso... sarebbe triste perché dovremmo tutti andare a piedi o... viaggiare su una ruspa (ma di quelle grosse che riescono a spostare vagoni ferroviari naturalmente!).

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LAMENTELA
Se c'è una cosa che credo risulti antipatica a tutti i foristi è quella di vedere come chi contesta il pensiero altrui non tiene conto DI TUTTE LE ARGOMENTAZIONI che l'espositore di quel pensiero ha esposto. Si finge che non le abbia dette o che NON siano importanti E VALIDE, quando invece essere hanno diritto a una controargomentazione, altrimenti hanno diritto riproporsi e ad accusare la scorrettezza del forista contraddicente e la sua mancanza di ragioni per controbattere.

Dico questo perché nel mio post del 10/11/2004 16.27 io ho evidenziato, tra l'altro, anche l'assurdità dei legislatori di far dipendere la decisione se il "coso" sia o no persona DA LIMITI DI TEMPO; cioè stabilire che lo è dopo una data e non lo è un giorno prima secondo il datario, arbitrario e soggettivo, che legislazioni diverse si danno. E nessuna difesa di questo arbitrio illogico dei legislatori è apparsa da parte abortista; quasi che fosse pacifico, normale, logico, ragionevole, che il legislatore abbia tale diritto.

Si badi, parliamo di un diritto che non si sta esplicitando su cose convenzionali, come sarebbe il tenere la destra o la sinistra per le automobili (cosa del tutto indifferente e di totale convenzionalità) ma su cose che coinvolgono la vita e la morte di esseri vivi che forse sono già uomini/persone! Cioè di legislazione che dovrebbe non conculcare ma difendere i diritti naturali che appartengono alla persona per nascita e non per riconoscimento di uno Stato assolutista.

Come pure si è trascurato di rispondere/giustificare la norma giuridica che - se varata da uno Stato abortista è tremendamente contraddittoria! - ritiene il concepito, ancora allo stato di embrione/feto già capace di ereditare; cosa che è possibile in Italia solo alle persone!

Ed ora ne aggiungo un'altra di obiezione, di tenore filosofico/psicologica, desunta dalla teoria dell'evoluzione.
Supponendo che l'uomo sia passato dallo stato di bestia a quello di persona solo a un certo momento della sua evoluzione, ed essendo specifico della persona quello di avere autocoscienza e intellezione della realtà che viene da essa concettualizzata e provvista di senso gnoseologico, nella ipotesi della evoluzione graduale avremmo il fenomeno inspiegabile e assurdo che le cose agli occhi di questo bipede particolare avrebbero ora nessun senso=non persona, ora un po' di senso=mezza persona e mezza no, ora infine un senso pieno=persona. Senonché la situazione di mezzo non senso e mezzo senso di un essere per metà persona e metà no non è possibile. Non esiste situazione intermedia tra il capire e il non capire, non c'è un mezzo-non-capire; l'idea e il concetto o sono presenti o assenti alla mente. Così come una persona può essere o viva o morta e non mezza viva o mezza morta (che sono figure retoriche).

Voglio dire che persone non si diventa, si nasce. E la riprova sta nel fatto che le bestie, che nascono non persone, restano tali per tutta la vita nonostante gli immani sforzi degli evoluzionisti che vorrebbero dotarle di una intelligenza umana embrionale, bloccata da fisiologia e circostanze. Se l'animale non parla (intendi concettualizzando e non comunicando comunque qualcosa, il che lo fanno tutti ma senza capire) non è perché non ha l'organo della fonazione ma perché non ha nulla da dire. Se avesse qualcosa da dire, prima o poi troverebbe il modo di esprimerla (cf quel formidabile film che è "Il mio piede sinistro")

Applicando all'embrione/feto, esso se non è persona sin dall'inizio non lo diventerà mai. La persona non è "creata" da certe funzioni, né si riduce al loro insieme. E' al contrario, è la presenza della persona che, dotata di intelligenza e volontà, fabbrica/attiva in un certo bipede certe funzioni che situandosi sul piano dell'intelligenza di tipo astrattivo (cioè spiritualizzante, che scollega completamente l'entità idea dalla determinazione materiale che ne ha dato origine), sono da definirsi umane, mentre quelle delle bestie restano nel loro piano inferiore che al massimo permette un addestramento non la comprensione dei valori (intellettuali, etici, estetici) in gioco.

[Modificato da berescitte 22/11/2004 12.01]

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est modus in rebus