00 19/11/2004 21:02
Caro Mauro, i tuoi sono argumenta ad consequentiam, mostrano conseguenze spiacevoli che derivano da una bioetica ferrea per commuovere i lettori. Ma le conseguenze non possono impedirci di fare ciò che è giusto. Se l'embrione è un uomo allora ucciderlo è un omicidio, come dice l'etimologia del verbo, punto e basta. Tutto ciò che dobbiamo sapere è se quest'embrione scientificamente e filosoficamente sia un essere umano o no, tutto il resto scompare come neve al sole, perché avrebbero pari diritti l'embrione e il bambino talassemico, in quanto entrambi uomini. Se tu mi dicessi: "salviamo la vita ad un bambino", io, postulando che l'embrione sia un essere umano, ti potrei rispondere "anche l'embrione è un essere umano quindi la sua vita e ugualmente importante". Le tue argomentazioni fanno più appello ai sentimenti che ai neuroni, infatti si basano sul fatto che un bambino già formato all'apparenza è un essere umano più di un embrione. Il problema allora è che cosa sia un essere umano, ossia se basti la forma esterna a dircelo o se occorra invece badare al DNA (scientificamente) e all’anima (filosoficamente). Non è infatti il possedere braccia e gambe a fare un uomo, questa è quella che Berescitte ha giustamente definito la scienza dei trogloditi… “Quindi la loro negazione è una negazione opportunista e di comodo, poggiata su una diffusa opinione prescientifica da trogloditi che dice "come fa a essere persona? è così piccolo, ancora non è formato!".
Allora che cos’è che rende uomini? La coscienza forse? No, altrimenti neppure gli handicappati psichici gravi e le persone in come sarebbero uomini. E’ la razionalità? No, altrimenti se qualcuno fa un incidente d’auto e sbattendo la testa diventa ebete non sarebbe più un uomo.
Per classificare a quale specie appartenga un essere vivente si analizza in DNA, il quale contiene in potenza tutto l’essere. Ogni embrione è un unicum, è individuale, il crossing over non ripeterà mai più la stessa combinazione. Ricordo quello che mi disse il mio professore di biologia in seconda liceo: “Io sono contrario all’aborto. Non mi interessa nulla del fatto che l’embrione sia vivo, mi interessa il fatto che sia unico e che l’aborto cancelli questa unicità”.

A presto
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)