00 19/10/2004 10:44
Re: Diluvio universale o locale?

Scritto da: Seabiscuit 19/10/2004 8.54


Il National Geographic, gennaio 1945, p.105 dice: In quanto alla situazione attuale, si dice che "il volume dell'acqua marina è dieci volte superiore a quello delle terre emerse. Scaricate in modo uniforme tutta questa terra nel mare, e due chilometri e mezzo d'acqua coprirebbero tutto il globo".

Per esempio, nel 1761 Alexander Catcott scrisse A Treatise on the Deluge, dove citò quella che a suo avviso era una prova del cataclisma. Egli avrebbe detto: "Ci appelliamo ancora una volta alla Natura e riscontriamo che, in questo giorno, esistono sulla terra prove del Diluvio così evidenti, così chiare, così incontestabili . . . come se fosse stato l'anno scorso . . . Cercate nella terra; troverete l'alce americano, nativo dell'America, sepolto in Irlanda; elefanti, nativi dell'Asia e dell'Africa, sepolti nel cuore dell'Inghilterra; coccodrilli, nativi del Nilo, nel cuore della Germania; molluschi, sconosciuti nei mari americani, insieme a scheletri interi di balene, nelle regioni più interne dell'Inghilterra; alberi di vaste dimensioni, con le radici e la cima, e certuni anche con le foglie e il frutto, in fondo alle miniere".




Ho evidenziato due cose: il National Geographic è sicuramente autorevole solo che la citazione non è pertinente, dimostra solo che siccome le terre emerse sono in percentuale minore della massa delle acque allora nella "media" si avrebbe che mischiate con l'acqua, si avrebbe che non emergerebbero. E questo cosa c'entra con l'acqua che veniva dal cielo con il diluvio? La citazione ci evidenzia solo che l'acqua nel globo ha una massa talmenente più grande delle terre emerse che potrebbe "affogarle". E allora?

E poi Alexander Catcott chi era costui? Potremmo sapere qualcosa di più? Dobbiamo ricorrere a opere del 1761 per parlare di cose scientifiche che hanno subito rapida evoluzione anche nell'ultimo secolo?

Valentino
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