00 18/10/2004 18:19

keìmena - possa significare, oltre che per terra, "appiattite"



E’ il participio di keîmai, corrisponde al latino jacere. Si dice spesso anche del mare calmo, delle cose distese in generale. La traduzione è migliore di quella della CEI.


“otònia - tradurlo sempre "bende"



Persilli traduce tà othónia con “fasce”, una traduzione legittima tanto quanto le “bende” della CEI.


èis ena topon - possa significare oltre che in un posto anche "nell'unico/stesso posto")



“In una posizione unica” è nel senso di “una posizione straordinaria”. Il numerale eis può avere tale significato. Il Kittel dà questi significati per eis: “per lo più significa solo, unico, incomparabile, oppure dotato di qualità unica”.


chorìs - non abbia solo il senso di a parte ma anche di "diversamente"



L’avverbio può avere sia significato locale sia significato modale in senso traslato, quindi “a parte” (CEI), ma anche “differentemente”, “al contrario” (Persilli).


entetuligmènon - non di ripiegato ma di "ancora avvolto"



Il verbo entylísso vuol dire “avvolgo, involgo, ravvolgo, avviluppo”. La traduzione della CEI qui è sbagliata. Entylísso non a nulla a che fare con il ripiegare, si usa per indicare l’avvolgimento in qualcosa, specie mantelli. “Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo” (Mt 27, 59 CEI)

A presto
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)