00 20/10/2004 11:57
Tanto per fare un rapido mazzo su aspetti macroscopici...
Personalmente penso che, posto che i soggetti non lo facciano per esibizionismo-reclamistico ma convinti di dover presentare al prossimo una testimonianza convinta del fatto che la religione abbia loro cambiato la vita anche nel modo di proporsi al prossimo, sia da elogiare:

- la dedizione all'opera di predicazione e di studio (5 ore settimanali nella Sala, studio privato, ministero di campo che tende all'ideale additato di "pioniere a tempo pieno")

- il nitore e l'educazione con cui si presentano (la differenza con la sciatteria e strafottenza di tanti giovani della "cristianità" non educati è abissale*. Penso solo alla noncuranza di invadere una piazza facendo intasare il traffico all'uscita dalla scuola, con occhio di sfida agli automobilisti che hanno pagato il bollo di circolazione)

- l'interesse prevalente per la causa del regno che pervade ogni loro scelta di vita (ho conosciuto un giovane pioniere che aveva aperto un'impresa di pulizie per avere tempo da dedicare alla predicazione. E quando ci siamo incontrati sembrava un principe non uno che manovra stracci e detersivi)

- l'onestà e competenza (quando ci sono ovviamente) nell'esercizio della propria professione, come pure nel restituire valori trovati (esclusa dall'elogio la parallela reclamizzazione di dire "sa, noi lo facciamo perché siamo Testimoni")

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* Naturalmente detesto il fatto che sembra che i TG non capiscano che questo comportamento non deriva dalla religione della cristianità ma dal libero rifiuto di certi giovani di seguire l'educazione religiosa ricevuta. E a loro parziale scusante va anche detto che attulmente ci toviamo in clima generalizzato di umanità sciroccata, selvaggia e tutta presa dalla mania dei propri diritti (salvo isole di buona volontà contro corrente).
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est modus in rebus