modello teorico tutto italiano C.I.P.E.F.

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
delfino2008
00giovedì 20 agosto 2009 18:58
Non ci puo' riferire a dizionari.
Gli studi di psicologia hanno definito chiaramente un culto , cioe' un gruppo che ha eccessiva influenza nella vita della persona in motli aspetti specific, e che instilla fobie , per trattenere le persone all'interno e non renderle indipendenti a vita

il modello teorico preso dagli studi e italianizzato e' il

C.I.P.E.F.

OGNI LETTERA DEVE ESSERE UN ASPETTO DELLA VITA DOVE IL CULTO O GRUPPO ESERCITA UN INFLUENZ SPROPOSITATA E NON ETICA

C = comportamento
controllo sul vestiario , vacanze, lavoro , svago amicizie matrimonio ecc..... ecc....ec.......

I= informazioni
controllo sulle informazioni da leggere, escludere quelle critiche , non fare parlare con ex membri, dire che le proprie informazioni sono tutte scientifiche

P = pensiero
controllo sul modo di pensare unico e omologante, tutti uguali e tutti che riferiscono alla centrale, niente possibilita' di avere dubbi , criticare

E= emozioni
controllo sulle emozioni da mostrare, niente possibilita' essere risentiti, si deve essere felici nel gruppo , si deve mostrare amore per i fratelli anche se ci sono cose da chiarire importanti , provare poche emozioni e positive, mai negative verso il gruppo.
La persone deve provare che il gruppo e' perfetto non ha colpa ma lui si .
Sentirsi in colpa e credere di non potere essere insipendenti

F= fobie
Paura di la sciare il gruppo, solo nel gruppo si ha il diritto il benstare ad esistere, fuori si deve morire.
Paura di perdere amici soldi lavoro appoggio emotivo finanziario e prendere malattie e essere sotto satana

Se tutti questi requisiti sono identificabili siamo finiti o ci troviamo dalla nascita in un culto
delfino2008
00giovedì 20 agosto 2009 19:10
C = COMPORTAMENTO

Molte ore di indottrinamento .
Quando si devono prendere decisioni importanti chiedere agli anziani
Bisogno di fare la spia sui peccati dei fratelli o sorelle , bisogno di riportare i propri peccati .
Premi e punizioni ricevuti a secondo del proprio comportamento .
Regole rigide.
La persona non ha diritto a pensieri indipendenti dal gruppo
Vecchia Marziana
00giovedì 20 agosto 2009 19:22
Credo tu confonda religione con setta.
Poi, libero di pemsarla così, ma se ci rifletti, ogni società, e non parlo di culti, ha regole comportamentali che non limitano la libertà individuale, ma consentono a tutti una vita civile.
Gabriella
delfino2008
00giovedì 20 agosto 2009 19:26
I = INFORMAZIONI

Non fare conoscere informazioni importanti e critiche o che mettono in cattiva luce il culto.
Distorcere informazioni per renderle piu' accettabili
Mentire
Fare si che gli adepti siano cosi' impegnati da non poter riflettere e indagare
Avere informazioni per gl iinterni e informazioni epr gli esterni
Le informazioni sono accessibili in modo piramidale
Grande propaganda del gruppo , carta patinata e video ecc.ec..
Tirare fuori dal contesto delle frasi e manipolarle
bisogno di obbedienza e dipendenza
delfino2008
00giovedì 20 agosto 2009 19:29

Credo tu confonda religione con setta.
Poi, libero di pemsarla così, ma se ci rifletti, ogni società, e non parlo di culti, ha regole comportamentali che non limitano la libertà individuale, ma consentono a tutti una vita civile.
Gabriella



Il range delle regole non deve essere eccessivo nella vita della persona e specialmente non etico ,e con fobie
Poi le regole sono giuste per una vita civile serena, per esempio gli anglicani sembra che abbiano regole, ma la vita delle persone e' abbastanza indipendent in modo da maturare fare scelte , e avere una vita piena , senza fobie paure , controlli eccessivi
delfino2008
00giovedì 20 agosto 2009 20:36
P = PENSIERO

Bisogno di pensare che tutto cio' che dice il gruppo e' verita'.
Il gruppo da la mappa della realta' e di tutto cio' che succede
Utilizzare parole comprensibili solo al gruppo e che servono come blocco i pensieri stessi
La realta' e' complessa e usare poche parole serve a ridurla al minimo e le persone non criticano e esplorano piu'
Solo pensieri conformi alla dottrina sono accettati e accettati positivamente
Nascondere razionalizzazioni, giustificazioni , pensieri che vogliamo che sia cosi' quando non lo e' (wishful thinking)
delfino2008
00giovedì 20 agosto 2009 20:43
E=EMOZIONI

Uso eccessivo della paura
Paura del mondo esterno
Paura di pensare in modo indipendente
Paura di perdere la salvezza

Paure usate per instillare fobie , cioe' la paura che cio' possa avvenire se...................
delfino2008
00giovedì 20 agosto 2009 20:50
Se la persona non e' nata nel culto deve essere sradicata dal suo ambiente prima di poterla convertire e rieducare

Per sradicarla si usa l'emozione della colpevolezza, cio' che fai in chiesa e'satanico, la tua famiglia non fa cio' che dice Dio, il tuo ambiente e' corrotto,
Il tuo passato e' nelle tenebre sotto satana, i tuoi pensieri perversi e non santi

Una volta staccata la persona si puo' rimodellare e schiavizzare
delfino2008
00giovedì 20 agosto 2009 20:51
E' un po' il lavoro degli alieni grigi , la colonizzazione del mondo e delle altre specie
delfino2008
00giovedì 20 agosto 2009 21:00
La persona dentro un culto non potra' mai piu' immaginare la possibilita' di avere una vita serena al di fuori del culto .
Tanto e' forte la manipolazione delle emozioni
delfino2008
00giovedì 20 agosto 2009 21:05
Non esiste nessun motivo valido per lasciare il culto.
Se si lascia si cerca il mondo di satana e si voltano le spallla e a Dio e a Gesu'
Chi lascia il gruppo merita la morte , e cerca sesso droga rock and roll
delfino2008
00giovedì 20 agosto 2009 21:09
I vari aspetti vanno usati ad incastro perche' modificando e controllando uno e' piu' facile controllare l'altro.
La persona sotto fobia per esempio non leggera' materiale e informazion icritiche e quindi il controllo dell'informazione e' gia' avvenuto.
Cosi' via per le emozioni e comportamento , ecccc
I cinesi nella riforma del pensiero usavano anche fare vestire le persone tutte uguali...stesso colore
delfino2008
00giovedì 20 agosto 2009 21:31
Vecchia Marziana , che differenza c'e fra culto e setta ? semanticamente, e religione per te-
le parole sono solo vuote, se non gli diamo una valore semantico.
Il valroe semantico della parola culto (o setta tanti anni fa coem terminologias ) e' stato descritto nel modello teorico CIPEF e sembra vicino alla realta'.
Diveros poi e' stabilire se la persona coem scelta pratica sia meglio che si allontani dai culti o restidentro.
Questo e' da discutere come dice Mario 70
Come e' da discutere se le persone che gestiscono e stanno dentro i culti , sono consapevoli delle dinamiche positive o negative.
Ma sembra che gli studi stanno andando avanti e sto ricevendo a settembre nuove informazioni di psicologia sociale sull'argomento
delfino2008
00giovedì 20 agosto 2009 21:44

Poi, libero di pemsarla così, ma se ci rifletti, ogni società, e non parlo di culti, ha regole comportamentali che non limitano la libertà individuale, ma consentono a tutti una vita civile.



Le regole vasnno benissimo . solo se permettono alle persone di maturare essere adulti indipendenti , viviere una vita piena e fare si che la vita civile si svolga in modo ordinato

Ben diverso sono regole che rendono asociali , dipendenti, paurosi fobici ecc.ec...ec...
delfino2008
00venerdì 21 agosto 2009 07:05
Controllando le informazioni e il modo che la mente le fa sue e le processa , il culto puo' ridurre al minimo la possibilita' delle persone di giudicare le loro vite attuali e le azioni fel gruppo
delfino2008
00venerdì 21 agosto 2009 07:45
Uno dei modi piu' semplici per vedere se si e' in un culto , e' osservare il flusso delle informazioni .
Ogni gruppo liberale, permettera' alle persone di leggere tutto cio' che vogliono ,e parlare con chiunque vogliono ,e raggiungere proprie conclusioni personali.

Se questo non e' accettato allora e' un culto che controlla le informazioni
Muscoril
00venerdì 21 agosto 2009 08:09
Re:
delfino2008, 20/08/2009 18.58:

Non ci puo' riferire a dizionari.
Gli studi di psicologia hanno definito chiaramente un culto , cioe' un gruppo che ha eccessiva influenza nella vita della persona in motli aspetti specific, e che instilla fobie , per trattenere le persone all'interno e non renderle indipendenti a vita

il modello teorico preso dagli studi e italianizzato e' il

C.I.P.E.F.

*****************************
Carissimo,

Se sottopongo a un TdG il CiPEF chiaramnte mi dice che e' stato formulato da "apostati pieni di livore".

Il CIPEF se e' uno studio serio e risultato di una ricerca avra' pur una fonte tipo: Universita' di xxxx, Istituto di ricerca xxx, o altro(?). Se esiste e puoi indicarlo allora si potrebbe sottoporre ad un TdG un poco aperto. Chi di noi ci e' gia' passato non ha certo bisogno del CIPEF per scoprire quello che ha vissuto.

Grazie
Matisse

delfino2008
00venerdì 21 agosto 2009 08:12
delfino2008
00venerdì 21 agosto 2009 08:15
Questo modello teorico e' staot riconosciuto validissimo dal presidente dell'associazione americana , Professore Stanford University
Ho solo modificato alcune cose per renderlo piu' europeo ,atto alla nostra mentalita'
delfino2008
00venerdì 21 agosto 2009 12:02
Le persone in un culto imparano presto a prendere come modello i superiori , e si arriva addirittura al punto di imitare il modo di gesticolare, oppure il modo di parlare e di atteggiarsi.
Tutto va bene purche' il nuovo adepto si omologhi
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:49.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com