Re: Re: se sono tdg sono condizionati
Kalos52, 10/06/2009 20.13:
Quindi confermi che tutti in qualche misura ci facciamo condizionare da qualcuno o da qualcosa, non necessariamente da una religione? In questo caso, non è forse l'amore per la propria famiglia che determina l'accettazione di una certa forma di condizionamento? Se per amore rinuncio a qualcosa e si determinano dei compromessi più o meno marcati, se devo adeguarmi o sottostare a pressioni contro la mia volontà, non subisco forse un condizionamento? Sono d'accordo con te quando affermi che se veramente non lo si vuole, nessuno può condizionare la mente.
Non sono d'accordo su un punto, fondamentale credo, i compromessi per amore della famiglia non devono divenire un condizionamento, non possono divenirlo, perchè, se c'è vero amore, non sono mai unilaterali.
Sono i componenti del nucleo che, insieme, raggiungono un sistema di vita in comune concedendo ognuno agli altri, qualcosa.
Se si giunge al risultato che indichi, non si parla più di amore.
Forse, per un periodo contingente, si può anche vivere in un sistema dove è solo il singolo a sacrificarsi, ma il periodo deve essere necessariamente breve, altrimenti gli strascichi della sofferenza subita, in qualche modo inficieranno i rapporti anche se si raggiunge un equilivrio.
Tornando in tema, ho notato sia in me che in altri che, rimangono in chi è stato condizionato, ( e il condizionante può essere qualsiasi ente o entità) a lungo traccie del disagio subito.
In alcuni può essere una diffidenza marcata verso qualsiasi forma che lo ricordi unita, a volte, a
un'aggressività ingiustificata
in altri permane la ricerca disperata di qualcosa che lo rammenti-
E' un disagio lungo da guarire, a volte impossibile, poichè non ci si rende conto di soffrirne e e sintomi vengono spesso confusi con la sana reazione alla libertà riconquistata.
Gabriella