esiste Dio?

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
asilanna
00mercoledì 3 dicembre 2008 23:53
E' una domanda che mi faccio da parecchi anni ormai e ancora non ho trovato risposta.Una cosa è certa, ammettere che Dio non esiste mi fa molta paura, mi toglie quasi il respiro, per questo non mi definisco mai atea ma agnostica.
Ma mi viene molto difficile anche pensare che esista. Settimana scorsa ho scritto quel capitolo della Fallaci dove dicebva che il suo ateismo deriva principalmente dal fatto che la vita uccide la vita, mangia la vita e che se ciò l'avesse inventato Dio creatore si tratterebbe d'un Dio ben cattivo. E io sono completamente d'accordo con lei. Questo è uno dei principali motivi che mi portano a non credre. Mi piacerebbe credere come fanno i tdg: tutti gli animali vegetariani prima del diluvio e carnivori dopo, quindi Dio non ha alcuna colpa. Ma so che non è così.
Eppure caspita i tdg mi hanno spinto a ragionare su diverse cose, per esempio come possono esistere tante meraviglie della natura se non per , il cibo, l'acqua , sembra tutto a misura umana e poi ci siamop noi!caspita non è poco! parliamo, comunichiamo, ragioniamo, vediamo, etccc ma soèprattutto amiamo! Da dove può venire l'amore se non da un essere superiore che conosce solo amore e vuole solo amore e insegna solo amore?
Ovvio anche se da domani iniziassi a credere in Dio , non crederei certo come insegnano le religfioni a non accetttare le persone omosessuali perchè peccatori, a denigrare le coppie di fatto perchè peccaminose e tutta la loro serie di peccati.Se loro credono che queste cose siano sbagliate perchè lo trovano scritto sulla Bibbia io non la penso così perchè a mio parereè oppurtuno avere un atteggiamento critico nei confronti di tale libro.critico nel senso che le idee espresse dagli scrittori biblici sono figli del loro tempo.ma come vi ho già detto io non cerco un manuale d'istruzioni sul cosa fare o sul cosa non fare, perchè credo di avere una coscienza e rispondo ad essa. io vorrei solo sapere se esiste Dio, per ringranziarlo ogni mattina appena mi sveglio, raccontare a lui quando soffro. insomma non so se mi avete capito [SM=x570868] ....è un pò complicato.
cominciate col dirmi la vostra. e poi se ne riparla...
Saluti
Robenz
00giovedì 4 dicembre 2008 00:41
Certamente e senza alcun dubbio!!

otto anni fa ne dubitavo.. Cominciai a pregare e chiamare Dio in tutti i modi che conoscevo persino Allah!!!, mi ci litigai, e chiesi di darmi una risposta "Ci sei, esisti oppure no?? Se ci sei fatti sentire perchè io non sto capendo più niente sono disperato e confuso"

Più o meno parlai con LUI così...

Non è una regola, ma aprii il mio cuore, avevo bisogno di urgenti risposte!!

PS
"sono particolarmente interessata a discutere in modo critico le dottrine dei TdG"

Interessati in primis a trovare la Pace nel tuo cuore!!

In me c'era un vuoto… a forma di Dio(Blaise Pascal)



Ciao
[SM=x570907] [SM=x570892]
Trianello
00giovedì 4 dicembre 2008 16:23
Come ci ha mostrato il filosofo Antonio Livi, negare l'esistenza di Dio equivale (a livello teoretico) a negare la possibilità di pensare il mondo in modo coerente (sul tema A. Livi, Il principio di coerenza). Il fatto poi che nel mondo ci sia il male (premesso ovviamente che il male non è semplicemente che l'assenza di bene) non rende incoerente il porre a fondamento del creato un principio assoluto (Dio), ma sarebbe invece incoerente chi, da una parte, volesse riservare la libertà agli enti razionali e, dall'altra, volesse che Dio impedisse a questi enti di scegliere il male. Del resto, se Dio esiste, noi non possiamo metterci al suo posto e giudicare il suo operato, perché non abbiamo quella visione di insieme che solo Lui può avere, mentre se Dio non esiste... beh... allora siamo nei guai, perché non c'è nessuno a garantirci che domani il sole sorgerà (senza Dio non si vede, infatti, il motivo per cui l'universo dovrebbe essere un'insieme ordinato di eventi, perché l'universo dovrebbe darsi la briga di seguire delle leggi che nessuno gli avrebbe imposto).
Un'ultima cosa, i cattolici non sono contrari all'equiparazione delle coppie gay a quelle eterosessuali perché lo hanno letto nella Bibbia, ma, più semplicemente, perché glielo dice la ragione. L'uomo, in quanto ente razionale, è chiamato a rispettare i fini che sono propri alla sua natura, ed i rapporti omosessuali scaturiscono in un utilizzo delle mucose genitali diverso da quello che è il loro utilizzo naturale; inoltre, una coppia gay non è e non sarà mai una famiglia, perché una “famiglia” è, per definizione, un nucleo sociale aperto alla vita, vale a dire la cellula base della società, grazie alla quale questa può garantire la sua sopravvivenza nel tempo (mediante i figli che nelle famiglie nascono e crescono). Di conseguenza è razionalmente assurda la pretesa di voler equiparare sia da un punto giuridico che meramente terminologico una coppia gay ad una famiglia.
Trianello
00giovedì 4 dicembre 2008 16:30
PS

Se vuoi risolvere il tuo interrogativo a livello di semplice ragione naturale, ti consiglio la lettura di un manuale di teologia razionale, i migliori, a mio avviso, sono questi due:

Francesca Rivetti Barbò, Dio amore vivente, lineamenti di teologia filosofica, Jaka Book, 1998.

Mario Pangallo, Il creatore del mondo. Breve trattato di teologia filosofica, Ed. Leonardo da Vinci, 2004

Il primo è un po' più complesso perché la sua autrice, di formazione, è una logica matematica e, pertanto, fa un utilizzo abbastanza diffuso del formalismo logico-matematico.
asilanna
00giovedì 4 dicembre 2008 17:20
ma quello che non capisco è come possiate voi cattolici chiedere ad una persona omosessuale di non vivere il suo amore perchè altrimenti non andrà in cielo! è così o sbaglio? i cattolici non pretendono l'assoluta castità dalle pesone omosessuali?

se Dio esiste io sono anche molto arrabnbiata perchè non riesco a capire perchè ha inventato una natura tanto crudele!voglio dire, se sono sensibile io alla sofferenza degli animali che vengono uccisi e mangiati, che sono un semplice essere umano, come può non esserlo lui?
e tutte le gravi mallattie che colpiscono le persone e i bambini?che significato hanno? perchè Dio le permette?

cambiando discorso e tornando ai tdg stavo riflettendendo oggi: loro credono che il mondo viva sotto il potere del malvagio, cioè l'uomo fa la volontà di satanma e non quella di Dio. per questo motivo si muore.e questo ragionamento ci potrebbero anche stare se non fosse che loro vedono satana in tutto: festeggiare i compleanni, il natale e le altre feste, svere rapporti col proprio compagno/a, votare x un partito politico, credere nell'evoluzione dell'uomo, donare o ricevere una trasfusione di sangue etc etc...a quel punto quando uno li sta ad ascoltare ti viene proprio voglia di madarli a quel paese e ti viene da dire che non sono normali.

Cmq caro Trianello rileggerò quello che mi hai scritto (tu scrivi complicato cavolo) e ci rifletterò su. poi vi scrivo.
Saluti
35.angelo
00giovedì 4 dicembre 2008 17:24
Re:
asilanna, 03/12/2008 23.53:

io vorrei solo sapere se esiste Dio, per ringranziarlo ogni mattina appena mi sveglio, raccontare a lui quando soffro. insomma non so se mi avete capito [SM=x570868] ....è un pò complicato.
cominciate col dirmi la vostra. e poi se ne riparla...
Saluti




Giuro che ti ho letto e mi sono commosso fino alle lacrime per davvero!
[SM=g1537336]

ti dedico una "poesia"



Dio esiste


Quello che ci inganna e ci fà sentire orfani di Lui è il Suo silenzio
ha dei motivi precisi per starsene in silenzio
sussurra solo a chi si avvicina
e poi anche se uno dice "mi ha parlato Dio " chi gli crede ?
lo prenderebbero per pazzo
perciò egli sussurra e ha partecipato alle nostre stesse sofferenze in silenzio
a volte sussurra con la delicatezza dello spirito santo
mà non sentiamo nè lo ascoltiamo
se ci opponiamo lo ritrae
e
noi continuamo per la nostra strada

Dio si vede perfino nell'orrendo verme che per miracolo vivente si trasforma in una farfalla insolitamente meravigliosa
ciò che prima strisciava nel fango ora si posa delicatamente sui fiori

perchè non dovrebbero aver partecipato alla creazione anche gli angeli?
i poteri per farlo li hanno.
la creazione forse è un pò crudele alla vista perchè qualche angioletto ha esagerato
forse creare violenza era la loro passione
forse sono gli stessi che si sono ribellati
lasciati nella loro libertà di decidere cosa è bene e cosa è male
come gli uomini
hanno sbagliato anche loro e prima di loro
Mà Dio ci aveva avvertiti che c'è un confine tra il bene ed il male
Noi abbiamo tolto il confine
siamo tutti senza saggezza
ci ha lasciato provare
ci ha tolti dall'immortalità per non condonare all'infinito il male
se i peccatori fossero immortali diverrebbe immortale pure il male
perciò è meglio la morte per un attimo che il peccato per sempre
l'attimo passerà
mà la gioia sarà infinita.




dedicata ad Asilanna.


[SM=g1537336]




asilanna
00giovedì 4 dicembre 2008 17:59
grazie angelo per la poesia, è bellissima!

nonostante tutto sono stati proprio i tdg a farmi riflettere su Dio, sul perchè deve esistere. Las mia amica mi aveva portato quel libricino che si chiamava "esuiste un creatore che si intessa di noi" e l'avevo trovato molto bello. sicuramente mio padre me lo avrà buttato perchè era dei tdg.certo non ha risolto i miei dubbi, però mi fa rifletytere ogni giorno, e ogni tanto mi arrabbio con Dio, dico che non esiste quando sento che è accaduto qualcosa di brutto, a volte invece mi dico che c'è e mi sento consolata.non so se riuscirò mai a trovare una risposta certa e qquesto mi dispiace.
Saluti
Trianello
00giovedì 4 dicembre 2008 18:04


ma quello che non capisco è come possiate voi cattolici chiedere ad una persona omosessuale di non vivere il suo amore perchè altrimenti non andrà in cielo! è così o sbaglio? i cattolici non pretendono l'assoluta castità dalle pesone omosessuali?




Ma noi non chiediamo agli omosessuali di non vivere il loro amore perché sennò andranno all'inferno. Noi chiediamo agli esseri umani di comportarsi coerentemente con i fini che la loro natura gli pone, gli chiediamo di rispettare la verità della propria natura, per il semplice fatto che così è giusto che sia, per il semplice fatto che nessun uomo potrà mai essere veramente felice se agisce contrariamente a quelli che sono i dettami dell'etica naturale (anche se spesso si illuderà di poterlo essere). In più, promettiamo (con Cristo) la beatitudine eterna a tutti coloro che avranno rispettato ed amato la verità, nella misura in cui l'avranno conosciuta.
La castità, per legge naturale ancora prima che per legge rivelata, è richiesta a tutti gli uomini e le donne di questo mondo (la castità, infatti è una virtù morale), anche se, a seconda della situazione contingente di ognuno, variano gli esiti comportamentali della stessa. Di conseguenza, ciò che si chiede agli omosessuali è semplicemente di non accettare passivamente le inclinazioni che li portano a negare la propria natura attraverso un uso non consono della loro sessualità. Del resto, se io dovessi seguire quelle che sono le mie inclinazioni istintive, beh... tradirei mia moglie una volta a settimana; ma non lo faccio, perché la mia coscienza morale (ancora prima dell'amore che provo per mia moglie) mi impedisce di farlo.



se Dio esiste io sono anche molto arrabnbiata perchè non riesco a capire perchè ha inventato una natura tanto crudele!voglio dire, se sono sensibile io alla sofferenza degli animali che vengono uccisi e mangiati, che sono un semplice essere umano, come può non esserlo lui?



Non c'è nulla di crudele nella natura. Ciò che ti impedisce di comprenderlo è la cattiva metafisica di cui tu (come gran parte dei nostri contemporanei) sei prigioniera. Non c'è nulla di male nell'uccidere e mangiare un animale, in quanto gli animali non sono enti razionali autocoscienti ed anche quando soffrono, non sanno di soffrire. Male, invece, è imporre (come molti fanno) agli animali un sofferenza inutile, ma per rispetto verso se stessi prima che verso gli animali.



e tutte le gravi mallattie che colpiscono le persone e i bambini?che significato hanno? perchè Dio le permette?



I piani di Dio, come dicevo sopra, sono imperscrutabili. Certo è che Dio non permetterebbe un male se da questo non potesse trarre (in un modo che, a meno a breve termine, è noto solo a Lui) un bene maggiore. Perché Dio permette che tanti bambini muoiano ancora prima di nascere? Per permettergli di volare direttamente nel suo abbraccio senza dover prima attraversare questa valle di lacrime, magari. Perché Dio permette che ci ammaliamo e moriamo? Per darci l'opportunità di essere uomini fino in fondo, magari (il dolore ed il trovarsi faccia a faccia con la fragilità del nostro esserci possono insegnarci molte cose che il vivere nella bambagia ci preclude). Mi rendo conto che questo genere di discorso suona “bizzarro” alle orecchie di molti contemporanei, allevati in una cultura che ha fatto dell'edonismo il suo asse portante, ma questo, appunto, è uno dei tanti deprecabili frutti di quella cattiva metafisica di cui sopra, la quale, a mio avviso, è il peggior male di cui soffre la società contemporanea.



cambiando discorso e tornando ai tdg stavo riflettendendo oggi: loro credono che il mondo viva sotto il potere del malvagio, cioè l'uomo fa la volontà di satanma e non quella di Dio. per questo motivo si muore.



Beh... questo discorso non è che “scagioni” Dio, perché se satana può qualcosa (e questo vale anche per la teologia dei TdG) è perché Dio glielo permette. Secondo la Bibbia, invece, la morte è un evento naturale che, se non ci fosse stato il peccato originale e, di conseguenza, non fossimo soggetti ai capricci dell'uomo carnale che è in noi, potremmo vivere in tutta pace come quello che (secondo la nostra fede) questa è: un passaggio, una nascita in Cielo.



Cmq caro Trianello rileggerò quello che mi hai scritto (tu scrivi complicato cavolo)



Acc... se mi dici quale passaggio non ti è particolarmente chiaro, posso provare a riformularlo in altri termini.
asilanna
00giovedì 4 dicembre 2008 18:25
ciò che trovo assurdo è che quando una persona omosessuale vuole vivere il proprio amore viene considerato peccaminoso. io non ci trovo niente di male se una persona omosessuale ha un compagno/a che ama e instaura con questo un rapporto di amore e di fiducia.proprio perchè non trovo nulla di male nel sesso se viene fatto con amore.
mentre se invece io tradissi il mio compagno vorrebbe dire 2 cose: o lo tradisco perchè mi sono innamorata di un altro e a questo punto la cosa migliore da fare sarebbe troncare la relazione coln il mio attuale compagno e mettermi con l'altro (ma anche qui bisogna avere un minimo di coscienza perchè non posso innamorarmi del primo che capita e buttare all'aria tutto quello che ho costruito con ilò primo) o seconda ipotesi perchè sono una malata del sesso e voglio farmela con altri che non amo e allora si lì ci sarebbe qualcosa di sbaglaito.

ma cosa vuol dire che gli animali non sanno di soffrire, soffrono e questo è già abbastanza!solo perchè non possono parlare e non riescono a capire quello che gli sta accadendo non sminuisce il fatto che purtroppo soffrano!e io soffro per loro a vederli soffrire!
Trianello
00giovedì 4 dicembre 2008 19:14


ciò che trovo assurdo è che quando una persona omosessuale vuole vivere il proprio amore viene considerato peccaminoso. io non ci trovo niente di male se una persona omosessuale ha un compagno/a che ama e instaura con questo un rapporto di amore e di fiducia.proprio perchè non trovo nulla di male nel sesso se viene fatto con amore.



Non è l'amore che è in sé sbagliato, ma la tipologia di “amore”, in quanto da seguito ad esiti che, da un punto di vista fisico, comportano un uso improprio della facoltà sessuale. Il fatto che tu pensi che i rapporti omosessuali siano perfettamente leciti non li rende leciti da un punto di vista morale, questi rimangono infatti contrari alla legge naturale, la quale esige il rispetto delle finalità proprie dell'uomo e delle sue funzioni. Ti dirò di più, da un punto di vista morale, l'amore, da solo, non giustifica il sesso e non lo rende lecito. Questo, per essere veramente lecito, deve essere infatti aperto alla vita e, per essere aperto alla vita, deve essere, di conseguenza, riservato alle coppie eterosessuali unite in un rapporto stabile (il quale possa garantire alla progenie della coppia di essere allevata in un contesto consono ad un'appropriata maturazione fisica e psicologica). Ecco perché la Chiesa è anche contraria al sesso al di fuori del vincolo matrimoniale.



ma cosa vuol dire che gli animali non sanno di soffrire, soffrono e questo è già abbastanza!solo perchè non possono parlare e non riescono a capire quello che gli sta accadendo non sminuisce il fatto che purtroppo soffrano!e io soffro per loro a vederli soffrire



Che gli animali non sappiano di soffrire, da un punto di vista morale, vuol dire tutto. Mentre il fatto che tu possa vederli soffrire è un incentivo a rispettarli. Non è che gli animali non debbano essere rispettati, ma, più semplicemente, il rispetto per gli animali è sottomesso a quello per gli uomini, per cui è assolutamente lecito (entro certi limiti) che l'uomo uccida degli animali per nutrirsene.
Aquarius83
00venerdì 5 dicembre 2008 16:47
Questi ultimi post non sono per nulla equilibrati.
L'una chiede il perchè di cose per le quali alla fine non vuole risposte perché comunque seguirebbe il suo cuore che le dice che "tutto questo non è peccaminoso" e l'altro dal canto suo ha fatto di rigor di logica un dato di fatto invalicabile.
Ma allontaniamoci dal pensiero specifico per poter avere una visione d'insieme che sia magari un po' chiarificatrice.
Se dio esiste o meno non mi pronuncio. Non perché non abbia delle idee ben ponderate, ma perché ammetto la mia limitatezza e magari cocciutamente alla fine dei giorni mi ritroverei beffato.
Per quanto riguarda il suo operato che a volte, per le cose che sembra lui abbia concesso o permesso che accadessero appare un po' fallace.
E' un dio un po' frettoloso, se così vogliamo dire.
Crea l'amore e lo instilla in tutte le sue creature ma poi si dimentica di metterci dentro un chip che impedisce il riversamento dello stesso amore per le creature che hanno il nostro stesso sesso.
No, un momento! Il peccato, ci dice LA RELIGIONE (e non dio che a me non ha mai fatto nemmeno una telefonata) ha mandato in tilt i nostri chip ed oggi siamo in preda alla sodomia alla bestialità all'omicidio ecc ecc.

Se vogliamo davvero una visione d'insieme togliamo di mezzo la religione! Che avete mischiato con la biologia.
E guardiamo alla nostra struttura fisica.
Si, sembriamo concepiti per un accoppiamento eterosessuale.
Ma questo implica che il riversamento di quella sorta di sentimento speciale che chiamiamo amore sia diretto verso coloro per i quali siamo geneticamente complementari?
Esistono caratteri e genotipi di cui sembriamo poterne fare a meno e non mi metto a citarli qui tutti. Mi rendo conto che l'accoppiamento e quindi l'apparato riproduttivo sia indispensabile per la preservazione della nostra razza ma questo non implica l'impossibilità alla variopinta formazione emotiva di tutti gli esseri umani.
Da quando un limite fisico è divenuto uno stop sufficiente?
Dapprima la casta sociale impediva che si amasse qualcuno che non fosse "come noi". Poi il colore della pelle. Poi la nazione. Poi la religione ora la biologia. Ma sono tutti dettami nostri sui quali abbiamo edificato religioni intere!
Esistono miriadi di esemplari animali che frequentemente si accopiano tra loro e sappiamo dalla religione che il peccato adamico NON coinvolge gli animali.
Grazie a mamma psicologia (che dio benedica la sua nascita) sappiamo che esiste una fase specifica in cui AL DI FUORI DEL PECCATO BIOLOGICO siamo letteralmente recettivi a qualsiasi formazione sessuale.
Dio (il maiuscolo è grammaticale) ci ha concepiti così. Semmai l'abbia fatto lui.
Infine se proprio vogliamo credere che sia il peccato a renderci cosi "multisessuali" avrei comunque da obiettare.
Fra tutti i traumi del peccato questo riguarda l'amore.
Perciò al fine se devi, peccando, amare un altro uomo come te o un'altra donna, fallo. Meglio che questo peccato produca amore che guerre, morte, malattie e quant'altro.

Dal canto mio credo che per noi sia stata concepita la varietà.
Che valica anche i limiti biologici.
Siamo stati concepiti per mangiare per nutrirci ma mangiamo anche per godere (ed ingrassiamo come le balene). Siamo stati ideati per vivere qui sulla terra ma tentiamo ancora di valicare questo limite letterale (ma nessuno lo trova scandaloso).
Siamo così. Non accettiamo i nostri limiti umani.
Ma questo (l'omosessualità come scelta d'amore non come perversione) se mi permettete è il più dolce che abbiamo imparato a valicare.
edinz
00venerdì 5 dicembre 2008 17:46
Re:
Aquarius83, 05/12/2008 16.47:

Questi ultimi post non sono per nulla equilibrati.
L'una chiede il perchè di cose per le quali alla fine non vuole risposte perché comunque seguirebbe il suo cuore che le dice che "tutto questo non è peccaminoso" e l'altro dal canto suo ha fatto di rigor di logica un dato di fatto invalicabile.
Ma allontaniamoci dal pensiero specifico per poter avere una visione d'insieme che sia magari un po' chiarificatrice.
Se dio esiste o meno non mi pronuncio. Non perché non abbia delle idee ben ponderate, ma perché ammetto la mia limitatezza e magari cocciutamente alla fine dei giorni mi ritroverei beffato.
Per quanto riguarda il suo operato che a volte, per le cose che sembra lui abbia concesso o permesso che accadessero appare un po' fallace.
E' un dio un po' frettoloso, se così vogliamo dire.
Crea l'amore e lo instilla in tutte le sue creature ma poi si dimentica di metterci dentro un chip che impedisce il riversamento dello stesso amore per le creature che hanno il nostro stesso sesso.
No, un momento! Il peccato, ci dice LA RELIGIONE (e non dio che a me non ha mai fatto nemmeno una telefonata) ha mandato in tilt i nostri chip ed oggi siamo in preda alla sodomia alla bestialità all'omicidio ecc ecc.

Se vogliamo davvero una visione d'insieme togliamo di mezzo la religione! Che avete mischiato con la biologia.
E guardiamo alla nostra struttura fisica.
Si, sembriamo concepiti per un accoppiamento eterosessuale.
Ma questo implica che il riversamento di quella sorta di sentimento speciale che chiamiamo amore sia diretto verso coloro per i quali siamo geneticamente complementari?
Esistono caratteri e genotipi di cui sembriamo poterne fare a meno e non mi metto a citarli qui tutti. Mi rendo conto che l'accoppiamento e quindi l'apparato riproduttivo sia indispensabile per la preservazione della nostra razza ma questo non implica l'impossibilità alla variopinta formazione emotiva di tutti gli esseri umani.
Da quando un limite fisico è divenuto uno stop sufficiente?
Dapprima la casta sociale impediva che si amasse qualcuno che non fosse "come noi". Poi il colore della pelle. Poi la nazione. Poi la religione ora la biologia. Ma sono tutti dettami nostri sui quali abbiamo edificato religioni intere!
Esistono miriadi di esemplari animali che frequentemente si accopiano tra loro e sappiamo dalla religione che il peccato adamico NON coinvolge gli animali.
Grazie a mamma psicologia (che dio benedica la sua nascita) sappiamo che esiste una fase specifica in cui AL DI FUORI DEL PECCATO BIOLOGICO siamo letteralmente recettivi a qualsiasi formazione sessuale.
Dio (il maiuscolo è grammaticale) ci ha concepiti così. Semmai l'abbia fatto lui.
Infine se proprio vogliamo credere che sia il peccato a renderci cosi "multisessuali" avrei comunque da obiettare.
Fra tutti i traumi del peccato questo riguarda l'amore.
Perciò al fine se devi, peccando, amare un altro uomo come te o un'altra donna, fallo. Meglio che questo peccato produca amore che guerre, morte, malattie e quant'altro.

Dal canto mio credo che per noi sia stata concepita la varietà.
Che valica anche i limiti biologici.
Siamo stati concepiti per mangiare per nutrirci ma mangiamo anche per godere (ed ingrassiamo come le balene). Siamo stati ideati per vivere qui sulla terra ma tentiamo ancora di valicare questo limite letterale (ma nessuno lo trova scandaloso).
Siamo così. Non accettiamo i nostri limiti umani.
Ma questo (l'omosessualità come scelta d'amore non come perversione) se mi permettete è il più dolce che abbiamo imparato a valicare.




Che dire... [SM=x570923]


Trianello
00sabato 6 dicembre 2008 01:14
Caro Aquarius, mi limito a rispondere solo ad alcune cosette, perché per replicare compiutamente al tuo post dovrei buttar giù un manuale di filosofia morale... e, se la cosa ti interessa, forse è meglio che te ne compri e te leggi uno scritto da un autore più importante di me (ce ne sono tanti nelle librerie, hai solo l'imbarazzo della scelta).



Crea l'amore e lo instilla in tutte le sue creature ma poi si dimentica di metterci dentro un chip che impedisce il riversamento dello stesso amore per le creature che hanno il nostro stesso sesso.




Fammi capire: Dio avrebbe dovuto donare all'uomo la libertà (e quindi anche la libertà di peccare), però avrebbe dovuto privarlo della libertà (e quindi della libertà di peccare)? Nemmeno Dio può far sì che un cerchio sia quadrato, perché un non-ente non ha un essenza che possa partecipare dell'essere, per cui non può essere in senso assoluto. Così nemmeno Dio ha il potere di far sì che l'uomo sia libero e, al contempo, non lo sia, ma non perché Dio, in senso stretto, non possa farlo, quanto, più semplicemente, perché una tale cosa è impossibilitata ad essere.
Dio ci ha donato la libertà e la coscienza morale, poi sta a noi scegliere se agire per amore di verità o per amore del proprio comodo.



Se vogliamo davvero una visione d'insieme togliamo di mezzo la religione! Che avete mischiato con la biologia.



Qui la biologia c'entra solo accidentalmente. Qui si parla di metafisica.



Esistono caratteri e genotipi di cui sembriamo poterne fare a meno e non mi metto a citarli qui tutti. Mi rendo conto che l'accoppiamento e quindi l'apparato riproduttivo sia indispensabile per la preservazione della nostra razza ma questo non implica l'impossibilità alla variopinta formazione emotiva di tutti gli esseri umani.



Affascinante esercizio di retorica, ma che non coglie il fulcro della questione. L'uomo, in quanto uomo (in quanto ente razionale orientato al "possesso" intellettuale della verità), deve rispettare la verità (deve cioè a questa adeguarsi) e, pertanto, rispettarsi nella sua verità, anche per ciò che riguarda la sua funzione sessuale. Ora, la sessualità (colta nella sua vera essenza) ha due funzioni fondamentali, le quali devono essere entrambe rispettate, se si vuole che il nostro comportamento sessuale sia moralmente buono. Queste due funzioni sono l'unitiva e la procreativa. Qualsiasi atto sessuale che non comporti il rispetto e l'esplicitazione di queste due funzioni è moralmente illecito, poiché non rispettoso della verità propria dell'atto sessuale in sé.
Questo ovviamente a prescindere dal fatto che il nostro concetto di “amore romantico” è un costrutto socio-culturale e quindi un retaggio della nostra inculturazione che può essere tranquillamente “superato” in ragione delle esigenze della morale naturale.



Da quando un limite fisico è divenuto uno stop sufficiente?



Qui non stiamo parlando di “limiti fisici”, ma di rispetto per il proprio corpo e le proprie funzioni per quello che queste sono nella loro intima essenza.



Dapprima la casta sociale impediva che si amasse qualcuno che non fosse "come noi". Poi il colore della pelle. Poi la nazione. Poi la religione ora la biologia. Ma sono tutti dettami nostri sui quali abbiamo edificato religioni intere!




Ed è qui che ti sbagli, caro amico. Ora, ogni forma di razzismo è sbagliata proprio perché non rispetta quella che è la verità intima di coloro che ne sono vittima, i quali sono uomini e godono pertanto degli stessi diritti di coloro che invece vorrebbero negarglieli. Proprio per lo stesso motivo i rapporti omosessuali sono moralmente illeciti, perché non rispettosi dell'identità sessuale di coloro che li praticano. Il fatto è che i razzisti discriminano gli altri per quello che sono, quando, invece, proprio ciò che questi sono (cioè esseri umani) dovrebbe condurli a non discriminarli, mentre l'omosessualità è illecita in quanto praticata, poiché chi la pratica non rispetta quella che è la propria natura e la propria dignità.



Esistono miriadi di esemplari animali che frequentemente si accopiano tra loro e sappiamo dalla religione che il peccato adamico NON coinvolge gli animali



E ci sono animali che praticano il geronticidio, l'infanticidio e tante altre belle cose. Il fatto che gli animali facciano determinate cose non le rende giuste, ma solo non rilevanti da un punto di vista morale (perché a differenza nostra gli animali non sono enti autocoscienti e, pertanto, non sono soggetti morali). Quello che ti sfugge è che non è la pulsione omosessuale in sé ad essere peccaminosa (né potrebbe esserlo, perché questa nessuno sceglie di averla), ma l'assecondarla (perché questa spinge a fare della facoltà sessuale un uso improprio).



Perciò al fine se devi, peccando, amare un altro uomo come te o un'altra donna, fallo. Meglio che questo peccato produca amore che guerre, morte, malattie e quant'altro.



Come dicevo sopra, il nostro concetto di “amore romantico” (così è rubricato nei manuali di antropologia) è un costrutto culturale che può essere “superato” in nome della ragione e dell'assiologia lungo la quale questa ci guida. Il fatto poi che i rapporti omosessuali siano un male minore (di certo da preferirsi all'omicidio o ad ogni forma di violenza) non è che faccia di questi un bene. Questi rimangono sempre un male, per quanto "minore" rispetto ad altri mali.



Dal canto mio credo che per noi sia stata concepita la varietà.
Che valica anche i limiti biologici.
Siamo stati concepiti per mangiare per nutrirci ma mangiamo anche per godere (ed ingrassiamo come le balene). Siamo stati ideati per vivere qui sulla terra ma tentiamo ancora di valicare questo limite letterale (ma nessuno lo trova scandaloso).
Siamo così. Non accettiamo i nostri limiti umani.
Ma questo (l'omosessualità come scelta d'amore non come perversione) se mi permettete è il più dolce che abbiamo imparato a valicare.



Che l'uomo debba superare se stesso è uno dei concetti fondamentali di tutta la filosofia morale classica, il problema è però che cosa si intende per “superare se stessi”. La questione è “l'essere precede l'agire” oppure, come voleva Sartre, “l'esistenza precede l'essenza”? Questo è un dilemma che si può sciogliere solo in sede teoretica. Per brevità dirò che il concetto sartriano e auto-contraddittorio e quindi insostenibile per un ente davvero razionale. Ne deduciamo che il “superamento” dei limiti umani deve essere un “superamento” verso l'essere, vale a dire (come voleva Aristotele) verso la piena realizzazione delle virtualità intrinseche dell'uomo e, pertanto, solo ed esclusivamente nel rispetto di quella che è la natura propria dell'uomo, solo nel rispetto di ciò che l'uomo veramente è.
Il problema è che molti tendono a pensare (anche se spesso in modo a-tematico e/o implicito) che la morale proposta dai classici e del Cristianesimo sia di tipo eteronomo e, pertanto, che sia concepita come un qualcosa che si impone dall'esterno all'uomo, tendendo a limitarne (se non ad annullarne) la libertà. Quello che costoro non comprendono è che, invece, la morale classica (la morale dei fini e delle virtù) è un morale autonoma in prospettiva teonoma. Solo sapendo chi siamo e cosa siamo chiamati a fare dalla nostra stessa natura, infatti, potremo essere liberi di scegliere veramente il nostro destino e sentirci “liberati” dallo scegliere noi stessi (per ciò che veramente siamo). Senza di ciò, non c'è libertà, ma solo la nietzcheana volontà di potenza (o, come la chiamò Heidegger, “volontà di volontà”) un piegarsi dell'uomo al puro “capriccio”, il farsi strumento della propria istintualità, il suicidio della razionalità (e quindi dell'umanità) per lasciar spazio alla bestia che è in noi (senza però, a questo punto, godere della ferina innocenza degli enti inconsapevoli).
a.belmont
00sabato 6 dicembre 2008 09:49
Re:
Trianello, 06/12/2008 1.14:


Fammi capire: Dio avrebbe dovuto donare all'uomo la libertà (e quindi anche la libertà di peccare), però avrebbe dovuto privarlo della libertà (e quindi della libertà di peccare)? Nemmeno Dio può far sì che un cerchio sia quadrato, perché un non-ente non ha un essenza che possa partecipare dell'essere, per cui non può essere in senso assoluto. Così nemmeno Dio ha il potere di far sì che l'uomo sia libero e, al contempo, non lo sia, ma non perché Dio, in senso stretto, non possa farlo, quanto, più semplicemente, perché una tale cosa è impossibilitata ad essere.
Dio ci ha donato la libertà e la coscienza morale, poi sta a noi scegliere se agire per amore di verità o per amore del proprio comodo.





Complimenti davvero!
C'è gente, in questo mondo, che non si accontenta di credere che un dio esiste, ma che conosce anche la psicologia di tal dio, e quello che può o non può fare, e quello che vuole o non vuole fare...

Ma sì, cari segretari di dio, salutatemelo la prossima volta che lo incontrate.

Aquarius83
00sabato 6 dicembre 2008 10:23
Non quoto, Trianello perchè hai scritto un poema perfetto e armonico al di là che io possa o non possa condividerlo.
Non risponderò a tutto perchè ho paura che un mod posti il tutto fuori tema perché dall'esistenza di dio qua siamo finiti alla comparsa di sfumature sessuali "improprie".

Innanzi tutto non hai compreso la mia posizione attua a concepire il tutto secondo un punto di vista d'insieme.
Hai risposto alle mie osservazioni in maniera relativa.
Se si ci interroga se dio esista o meno permettiti almeno di uscire dal tuo punto di vista, come ho fatto io ponendo il dubbio che lui possa o meno essere stato il fautore delle nostre diversità.

Mi hai citato intere correnti filosofiche ma ciò che volevo facessi era una discussione Arendtiana, fuori da ogni precedente. Una critica obiettiva a tutto ciò che abbiamo sempre creduto come vero e come falso.
Non hai compreso che la presenza di atti omosessuali negli animali è stata citata da me per farti comprendere come dal punto di vista biblico c'è un errore nel considerarla un peccato adamico poichè dio non li ha puniti soggiogandoli allo spirito e alle inclinazioni sataniche.

Inoltre per limiti fisici intendevo anche quelli inerenti alle razze stesse o alle loro caratteristiche genetiche.
Se fossi un chirurgo plastico che ne diresti della "violazione del codice morale del proprio corpo" con un paio di candide rotondette e abbondanti tette?

Che ne diresti delle meches se fossi un parrucchiere?
Degli occhiali? Delle operazioni? Della medicina?

Sono dell'idea, da buon agnostico (se non ateo o epicureo) che fatta fuori la religione venga fuori la verità. Ed è così del resto.
Noi in primis sappiamo come le religioni sottopongano alla falsità, alla relatività, e al giudizio delle nostre vere nature formandole in un corpo di leggi divine che possibilmente nemmeno sono state pronunciate mai dal diretto interessato.

Infine, riguardo alla nostra natura e al rispetto d'essa di cui parli tu o alla comprensione ultima come fine della nostra elvezione ad esseri ideali sono completamente contrario.
Siamo troppo stupidi, incoerenti, pregiudizievoli e limitati per comprendere IL QUI E ORA.
Posso ammirare le convinzioni chee sprimi attinenti alla tua idea di cosa siamo e cosa non dovremmo essere(e del cosa è, di conseguenza, immorale esserlo) del perchè lo siamo e grazie a chi lo siamo divenuti.
Ma fermati un attimo a pensare che tutto ciò che hai in mente sull'uomo possa essere sbagliato. Possa essere dovuto ad una mera riflessione sul ABBIAMO I PIEDI PER CAMMINARE OGNI ALTRO USO E' DA CONSIDERARSI IMMORALE PERCHE' NON CONSONO ALLO SCOPO PER IL QUALE TALI MEMBRA SONO STATE FATTE.

Non avremmo quindi dovuto volare. Non avremmo dovuto esplorare lo spazio. Non avremmo dovuto correggere le malattie o fare sesso con il contraccettivo. Non avremmo dovuto masturbarci né avere rapporti omosessuali. Non avremmo dovuto cambiare sesso con un'operazione riabilitativa (in senso psichico) né avremmo dovuto rifarci le labbra o le mani o truccarci.
Ti ripeto, siamo così. Pronti a valicare i nostri limiti. Ne abbiamo valicati così tanti e in modi così sbagliati che annoverare gli atti omosessuali fra questi mi pare meschino e quanto meno irrispettoso per "la natura" di persone che si identificano come tali.

Dio, infine, (per rimanere in tema giusto per figura) se ci ha concepiti lui, ha sbagliato eccome. Ha creato in noi la libertà di essere quello che vogliamo ma proprio secondo teorie filosofiche che tu conoscerai di certo, tutto questo non ha senso! Poiche ci ha creati con la libertà.. si, ma limitata. E non esiste il concetto di libertà se ad essa imponiamo delle limitazioni.
Abbiamo solcato i cieli anche se non abbiamo le ali. Ha detto cosa? Si è lamentato?
Siamo andati sulla luna, siamo diventati pedofili, (anche qui si apre un poema filosofico sulla natura di questi atti) siamo degli assassini di massa, ha detto qualcosa?
A me pare proprio che questo dio non esista o quanto meno, se esiste ci ha lasciati VERAMENTE liberi.
Quindi una retorica su quanto siamo sbagliati a fare sesso con una persona del nostro stesso sesso (eccoti la rima) mi pare inutile perchè se lo facciamo o no per lui è lo stesso.
Adesso con permesso, vado a tingermi i capelli perchè anche se la mia natura, come mediterraneo mi ha imposto il nero corvino a me MI piace il biondo.

Ps. la retorica è solo per alleggerire la conversazione.
Un bacio carissimo.
Polymetis
00sabato 6 dicembre 2008 11:18
Per a.belmont


"C'è gente, in questo mondo, che non si accontenta di credere che un dio esiste, ma che conosce anche la psicologia di tal dio, e quello che può o non può fare"



Il pricipio di non contraddizione, è la base di qualunque ente e di qualunque discorso. Chiedidi questa cosa: "Dio può esistere e non esistere contemporaneamente?". Può Dio decidere di fare qualcosa e nel medesimo tempo non farla? Può creare un triangolo con quattro lati? No, non sarebbe un triangolo. Non è Dio a non essere onnipotente, è la domanda che non ha senso, e la condizione di sensatezza è il principio di non contraddizione.
a.belmont
00sabato 6 dicembre 2008 12:51
Re:
Polymetis, 06/12/2008 11.18:

Per a.belmont


"C'è gente, in questo mondo, che non si accontenta di credere che un dio esiste, ma che conosce anche la psicologia di tal dio, e quello che può o non può fare"



Il pricipio di non contraddizione, è la base di qualunque ente e di qualunque discorso. Chiedidi questa cosa: "Dio può esistere e non esistere contemporaneamente?". Può Dio decidere di fare qualcosa e nel medesimo tempo non farla? Può creare un triangolo con quattro lati? No, non sarebbe un triangolo. Non è Dio a non essere onnipotente, è la domanda che non ha senso, e la condizione di sensatezza è il principio di non contraddizione.




Non vedo cosa c'entri la tua risposta con l'obiezione che ho fatto io.
Per esempio, non mi sono mai pronunciato sull'onnipotenza di dio: non avrebbe senso per un non credente.

Comunque non importa. Noto soltanto che il condizionamento o autocondizionamento mentale di voi credenti è tale da trovare una spiegazione logica anche per le insensatezze più palesi.
Ed in questo non vedo nessuna differenza tra cattolici e testimoni di Geova.

E, per finire, di una cosa sono certo: fossi stato onnipotente, avrei sicuramente saputo far meglio del dio che propagandate.

Aquarius83
00sabato 6 dicembre 2008 13:59
We Wee!! Sono d'accordo con te belmont su questo eccessivo mitizzare questo dio che in verità appare così fallimentare, però non so se tu fossi stato onnipotente se non ne avessi combinate più di Will il coyote.. eheh
Non per te ma perché avere in mano l'onnipotenza credo comporti dei rischi.
Comunque personalmente posso confermarti che se un credente non riesce a smettere di credere momentaneamente per poter comprendere chi non crede non giungerà mai da nessuna parte.
Noi non credenti accettiamo la possibilità che dio esista, pieni di delusioni speriamo ancora che ci sia una spiegazione logica dietro tutto questo.
I credenti non concepiscono la possibilità che dio non esista quindi AMEN.
predestinato74
00sabato 6 dicembre 2008 15:58
Re: Re:
a.belmont, 06/12/2008 12.51:




E, per finire, di una cosa sono certo: fossi stato onnipotente, avrei sicuramente saputo far meglio del dio che propagandate.





mah, mi ricorda un film in cui Dio concede il suo potere per un tempo limitato, ad un uomo......

Gocciazzurra
00sabato 6 dicembre 2008 16:32
Trianello, 04/12/2008 18.04:


Ma noi non chiediamo agli omosessuali di non vivere il loro amore perché sennò andranno all'inferno. Noi chiediamo agli esseri umani di comportarsi coerentemente con i fini che la loro natura gli pone [...]


Il mio pensiero è che solo se si ritiene che gli omosessuali siano affetti da una "disfuzione" potrebbero assoggetarsi all'astinenza del sesso cercando di convivere con la propria "disfunzione" nella stessa misura in cui altri esseri umani devono convivere con altri impedimenti quali la sterilità o altri "handicap".

Ma visto che è stato appurato che non si tratta di disfuzione ma di questione di una natura differente, perchè non permettere loro di potersi sposare ed esternare il loro sentimento di amore e dedizione ad un altro essere umano?



Non c'è nulla di male nell'uccidere e mangiare un animale, in quanto gli animali non sono enti razionali autocoscienti ed anche quando soffrono, non sanno di soffrire. Male, invece, è imporre (come molti fanno) agli animali un sofferenza inutile, ma per rispetto verso se stessi prima che verso gli animali.


Ma se è vero che gli animali non sanno di soffire (e chi lo ha stabilito?) allora per assurdo non dovrebbe essere così biasimevole peocurare loro della sofferenza gratuita.. tanto non se renderebbero conto, no? Ovvio che questo pensiero mi fa inorridire perchè io amo moltissimo gli animali! Ma è solo un pensiero conseguente a quanto affermi circa la loro non consapevolezza di sofferenza..


I piani di Dio, come dicevo sopra, sono imperscrutabili.


Appunto!
Quindi qualsiasi "spiegazione" o congettura è inutile perchè tanto, al presente, tutto il genere umano è inabissato in una profonda confusione che non è certo sinonimo di amore e cura da parte di un Dio..

MatriXRevolution
00sabato 6 dicembre 2008 16:50
gli animali sanno di soffrire?


detto da trianello:
Non c'è nulla di crudele nella natura. Ciò che ti impedisce di comprenderlo è la cattiva metafisica di cui tu (come gran parte dei nostri contemporanei) sei prigioniera. Non c'è nulla di male nell'uccidere e mangiare un animale, in quanto gli animali non sono enti razionali autocoscienti ed anche quando soffrono, non sanno di soffrire. Male, invece, è imporre (come molti fanno) agli animali un sofferenza inutile, ma per rispetto verso se stessi prima che verso gli animali.



Quello che hai detto mi ha incuriosito: Vorrei provare a prendere a calci il mio cane per cercare di capire se si rende conto di soffrire o meno. Che dici? Lo faccio l'esperimento? [SM=x570881]
Vecchia Marziana
00sabato 6 dicembre 2008 18:07
Quello che hai detto mi ha incuriosito: Vorrei provare a prendere a calci il mio cane per cercare di capire se si rende conto di soffrire o meno. Che dici? Lo faccio l'esperimento?

Ehi, matrix
Nooo, ma so che non lo farai, vero?

Quanto affermato da Trianello:
Che gli animali non sappiano di soffrire, da un punto di vista morale, vuol dire tutto. Mentre il fatto che tu possa vederli soffrire è un incentivo a rispettarli. Non è che gli animali non debbano essere rispettati, ma, più semplicemente, il rispetto per gli animali è sottomesso a quello per gli uomini, per cui è assolutamente lecito (entro certi limiti) che l'uomo uccida degli animali per nutrirsene.
E' sembrato un po ostico anche a me,
così ho iniziato a fare qualche ricerca e, per ora, ho trovato interessante questo:
www.recensionifilosofiche.it/crono/2008-11/scruton.htm - 16k

Non che mi abbia convinta, devo riflettere su quanto credo di aver capito, ma temo, mi mancano troppe basi culturali.

Nonna Pina
Trianello
00domenica 7 dicembre 2008 14:47
Aquarius ha scritto:



Mi hai citato intere correnti filosofiche ma ciò che volevo facessi era una discussione Arendtiana, fuori da ogni precedente. Una critica obiettiva a tutto ciò che abbiamo sempre creduto come vero e come falso.



Un taglio netto a tutta la storia del pensiero occidentale per tornare... alla “sofistica”.



Non hai compreso che la presenza di atti omosessuali negli animali è stata citata da me per farti comprendere come dal punto di vista biblico c'è un errore nel considerarla un peccato adamico poichè dio non li ha puniti soggiogandoli allo spirito e alle inclinazioni sataniche.



E tu no hai capito che la differenza tra animale e uomo è che il primo, a differenza del secondo, non ha una coscienza morale e non è, pertanto, un soggetto morale, per cui può fare tutto quello che il suo istinto gli comanda di fare (anche uccidere un lattante nella sua culla) senza diventare “colpevole” di nulla.



Inoltre per limiti fisici intendevo anche quelli inerenti alle razze stesse o alle loro caratteristiche genetiche.
Se fossi un chirurgo plastico che ne diresti della "violazione del codice morale del proprio corpo" con un paio di candide rotondette e abbondanti tette?



Direi che non hai chiara la differenza tra sostanza ed accidente. Fermo restando che la chirurgia plastica, oltre certi limiti, non credo che sia moralmente ineccepibile.



Sono dell'idea, da buon agnostico (se non ateo o epicureo) che fatta fuori la religione venga fuori la verità. Ed è così del resto.




Affascinante, perché io sono convinto che senza Dio, senza il Vero, la “verità” sfuma nel nulla e tutti i nostri discorsi (perso ogni fondamento assoluto) si riducono a pure emissioni sonore più o meno ben confezionate.



Noi in primis sappiamo come le religioni sottopongano alla falsità, alla relatività, e al giudizio delle nostre vere nature formandole in un corpo di leggi divine che possibilmente nemmeno sono state pronunciate mai dal diretto interessato.



Sappiamo?
Ti prego di argomentare questa affermazione... perché io in questo “sappiamo” non mi riconosco affatto.



Ma fermati un attimo a pensare che tutto ciò che hai in mente sull'uomo possa essere sbagliato. Possa essere dovuto ad una mera riflessione sul ABBIAMO I PIEDI PER CAMMINARE OGNI ALTRO USO E' DA CONSIDERARSI IMMORALE PERCHE' NON CONSONO ALLO SCOPO PER IL QUALE TALI MEMBRA SONO STATE FATTE.

Non avremmo quindi dovuto volare.



Perché, tu voli con i tuoi piedi?! Se sì, mi piacerebbe vederti farlo.
Un aeroplano non “snatura” l'uomo così come non lo “snatura” la forchetta che usa per mangiare o la bombola d'ossigeno che usa per immergersi nelle acque del mare. L'uomo è chiamato all'attuazione di tutte le sue virtualità, in primis a quelle derivanti dal suo ingegno. Gli aeroplani sono i frutti del nostro ingegno e del nostro lavoro, congegni che ci permettono di viaggiare molto più rapidamente e di raggiungere posti che altrimenti non potremmo raggiungere. L'aeroplano, così come molti degli artifici di cui facciamo quotidianamente uso, non “snaturano” l'uomo, ma, al contrario lo esaltano quale “homo faber”.



Non avremmo dovuto esplorare lo spazio. Non avremmo dovuto correggere le malattie o fare sesso con il contraccettivo. Non avremmo dovuto masturbarci né avere rapporti omosessuali. Non avremmo dovuto cambiare sesso con un'operazione riabilitativa (in senso psichico) né avremmo dovuto rifarci le labbra o le mani o truccarci.




Metti insieme concetti che non hanno nulla a che vedere l'uno con l'altro.
L'esplorazione dello spazio rientra nelle potenzialità positive dell'uomo e sono una conquista del suo ingegno. Se un uomo viaggia nello spazio non fa violenza alla propria natura, ma, al contrario, ne porta a compimento delle potenzialità intrinseche. Anche il profilattico è una conquista dell'ingegno dell'uomo, ed in quanto tale, è una cosa positiva. E' il suo utilizzo, invece, che è cattivo, in quanto snatura l'atto sessuale, proprio come la masturbazione.
Sulle operazioni concernenti il cambiamento di sesso il discorso sarebbe troppo lungo, perché dovrei tirare in ballo un sacco di fattori onde discernere in quali casi queste sono moralmente lecite ed in quali no (se vuoi posso rimandarti ad un manuale specifico sull'argomento). Per ciò che riguarda il trucco, invece, non c'è nulla di male in questo (entro certi limiti), perché, ancora una volta, qui non siamo di fronte ad un qualcosa che comprometta il naturale esplicarsi di alcuna facoltà umana, ma ud un semplice artificio tecnico per esaltare caratteri somatici. Un discorso a parte, come dicevo sopra, meriterebbe invece la chirurgia estetica.



Ti ripeto, siamo così. Pronti a valicare i nostri limiti. Ne abbiamo valicati così tanti e in modi così sbagliati che annoverare gli atti omosessuali fra questi mi pare meschino e quanto meno irrispettoso per "la natura" di persone che si identificano come tali.



Ed io ti ripeto che la fonte di tutta la tua confusione (e delle tue contraddizioni) è proprio l'incapacità di comprendere che il superamento del “limite” non è un bene in sé (altrimenti farebbe bene anche chi superasse il limite di velocità in autostrada), ma è un bene solamente quando questo comporta un “perfezionamento” dell'uomo.



Dio, infine, (per rimanere in tema giusto per figura) se ci ha concepiti lui, ha sbagliato eccome. Ha creato in noi la libertà di essere quello che vogliamo ma proprio secondo teorie filosofiche che tu conoscerai di certo, tutto questo non ha senso! Poiche ci ha creati con la libertà.. si, ma limitata. E non esiste il concetto di libertà se ad essa imponiamo delle limitazioni.




Anche qui, tu confondi la libertà con il capriccio. Si ha vera libertà quando si è padroni delle proprie azioni, quando ci si autodetermina, non quando ci si lascia trascinare dal capriccio e dagli istinti come se questi fossero ineluttabili. La ragione ci pone di fronte un cammino, dischiude alla nostra coscienza morale il giusto e l'ingiusto e noi siamo moralmente liberi proprio perché possiamo scegliere se seguire i dettami della nostra coscienza morale o meno. Siamo liberi di decidere se rimanere liberi (vale a dire autoderminarci seguendo quelli che sono i dettami della ragione) o farci schiavi dei nostri capricci e dei nostri istinti.



Comunque personalmente posso confermarti che se un credente non riesce a smettere di credere momentaneamente per poter comprendere chi non crede non giungerà mai da nessuna parte.



Io comprendo benissimo i “non credenti”, perché lo sono stato per gran parte della mia vita. Quelli che non capisco sono i “non pensanti”, perché sono un ente razionale e non posso davvero fare a meno di pensare.

Gocciazzurra ha scritto:



Ma visto che è stato appurato che non si tratta di disfuzione ma di questione di una natura differente, perchè non permettere loro di potersi sposare ed esternare il loro sentimento di amore e dedizione ad un altro essere umano?



E' stato appurato? E da chi, di grazia? Solo perché l'omosessualità è stata depennata dal DSM IV dietro le pressioni delle lobby gay americane e solo perché le medesime stanno facendo uso di tutto il loro peso per far passare l'idea che omosessuali ci si nasce e che le pulsioni omosessuali sono perfettamente normali come quelle eterosessuali... beh... non significa che questo sia stato “appurato”, perché non c'è nessun esperimento scientifico che possa corroborare questa posizione. Tempo fa parlai della “cattiva metafisica” come il peggior male del nostro secolo... ecco, basta solo un po' di buona metafisica per capire come le pulsioni omosessuali non portano a quella che è una delle finalità essenziali dell'atto sessuale (la riproduzione), per cui, come dire, non possono essere affiancate a quelle eterosessuali come una semplice variante di una medesima categoria.



Ma se è vero che gli animali non sanno di soffire (e chi lo ha stabilito?) allora per assurdo non dovrebbe essere così biasimevole peocurare loro della sofferenza gratuita.. tanto non se renderebbero conto, no?



Sì che sarebbe biasimevole, qualora questa sofferenza fosse assolutamente gratuita. Per inciso, anche io amo gli animali e non ho mai picchiato nemmeno mio cane, per esempio, ma so benissimo che il mio cane non è “persona” (e pertanto non è dotato di autocoscienza e di libertà morale) perché non sono mai riuscito ad avere alcun rapporto interpersonale con lui.



Appunto!
Quindi qualsiasi "spiegazione" o congettura è inutile perchè tanto, al presente, tutto il genere umano è inabissato in una profonda confusione che non è certo sinonimo di amore e cura da parte di un Dio..




I piani di Dio sono imperscrutabili nel loro dettaglio, ma noi viviamo in un mondo intellegibile, che è nostro dovere, pertanto, tentare di comprendere (ed è quello che fanno la “metafisica”, per quanto riguarda l'ordine sostanziale, e le scienze sperimentali, per quello che riguarda l'ordine fenomenico).

Matrix ha scritto:



Quello che hai detto mi ha incuriosito: Vorrei provare a prendere a calci il mio cane per cercare di capire se si rende conto di soffrire o meno. Che dici? Lo faccio l'esperimento?



Ho scritto che infliggere dolore gratuito ad un animale è un male. Anche far morire di fame il tuo cane sarebbe un male e sta di fatto che per non far morire di fame il tuo cane lo devi nutrire... ehm... e, secondo te, da dove viene la ciccia che dai da mangiare al tuo cane? Te lo dico io: da degli animali che sono stati uccisi (si spera non arrecando ai suddetti delle sofferenze inutili).
Gocciazzurra
00domenica 7 dicembre 2008 16:06
x Trianello

Grazie per le risposte che però condivido solo in parte.

Invece per esempio circa l'autocoscienza degli animali ho trovato interessante il link che riporto che rafforza il mio pensiero:

it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20070722012107AAFp8A6
Trianello
00domenica 7 dicembre 2008 16:50
Re:
Gocciazzurra, 07/12/2008 16.06:

x Trianello

Grazie per le risposte che però condivido solo in parte.

Invece per esempio circa l'autocoscienza degli animali ho trovato interessante il link che riporto che rafforza il mio pensiero:

it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20070722012107AAFp8A6




Nessuno vuol negare agli animali (almeno per ciò che concerne i mammiferi e, in particolare, per gli antropoidi) una forma di "coscienza primaria". Quello che si nega agli animali è il possesso di una vera e propria autocoscienza. Se così non fosse, noi potremmo avere un rapporto interpersonale con gli animali, il che non è possibile.
Aquarius83
00domenica 7 dicembre 2008 22:09
Trianello mi complimento ancora per la tua dialettica ma ti sottolineo che non condividere le tue opinioni non vuol dire che io abbia idee confuse!
Sono ben chiare nella mia testa come le tue lo sono nella tua.
Se abbiamo preconcetti diversi è logico che li argomentiamo senza muoverci dalla nostra posizione e che non vedremo mai (di 'sto passo) oltre il nostro naso.

Ti ho chiesto di parlare in termini critici verso il relativismo filosofico sull'omosessualità e indi sull'esistenza di dio e di tutto ciò che tra i due pone legame.
Mi hai accantonato la critica arendtiana che è la chiave della mia argomentazione mentre io ho sviscerato la tua per farti notare per quali motivi suppongo essa sia poco corretta.

Stai certo che non voglio eludere lo stretto legame che c'è tra un organo e la sua funzione e che la sua essenza è spesso la sua funzione stessa (come l'apparato riproduttivo) ma sottolineo come l'uso di un organo al di fuori delle sue funzioni nel tempo è divenuto oggetto di evoluzione.
Piacevole la retorica sui miei piedi ma sta proprio li il fulcro della mia argomentazione:
Ci sono cose che per natura gli esseri umani non possono fare.
Eppure violare certi limiti fisici e naturali ha portato l'uomo verso una nuova entità.
Se tra 50000anni l'apparato riproduttivo dell'uomo sarà cambiato in virtù della sua nuova funzione allora potremo stringerci la mano ma siccome il QUI E ORA noi non riusciremmo a comprenderlo ci andrei piano con le dichiarazioni sull'omosessualità come atto denigratorio verso la forma pura dell'essere umano perché sono pure speculazioni basate su fatti incontestabili che si avvalgono di rigide regole preconcettuali.
Ti direi che l'uomo si è formato nel tempo per avere rapporti con i suoi simili e non che l'abbia creato dio gia pronto per un rapporto etero ma questo vorrebbe dire accantonare la tua idea di nascita dell'uomo gia pronto all'uso.
Quindi dato che non ti è concessa l'onniscienza e la comprensione della nostra origine non mettere in discussione l'opera di scenziati psicologi medici e quanti altri che hanno finalmente abbattuto una pietra stomachevole sul pregiudizio sociale.

Detto questo se eviti certi estremismi potremmo continuare questa interessantissima conversazione.
Un bacio
berescitte
00martedì 9 dicembre 2008 02:43
Mi dispiace per Asilanna che già dalle prime battute aveva accusato Trianello di essere un po' ostico per i suoi denti, e che per come la cosa si è sviluppata credo che si sia sentita inibita dall'intervenire.

In effetti porre il problema dell'esistenza di Dio è una mossa che si fa con due parole ma non si immagina quanto possa portare lontano e creare proplemi su problemi da risolvere, sia per chi vuole difendere il SI che per chi vuole difendere il NO, o il suo fratello minore che è l'agnosticismo.

Io quoto ciò che dice Trianello non perché, come lui, sono cattolico, ma perché, come lui, sono giunto alla RELIGIONE (sì, sì, è proprio una “religione” che deriva da una data Fede e invece di condizionarmi mi ha reso libero); da una religione, dicevo, cristiana e cattolica, dopo un periodo di ateismo. E siccome ho fatto studi classici e filosofici, posso assicurare che nei secondi (aiutati dalla quadratura mentale che si sviluppa nei primi) il problema dell'esistenza di Dio non si pone in termini di credenza o meno (quella viene dopo, se si fa teologia sulla base di un messaggio rivelato). Lo si pone in termini di conoscenza razionale. Le materie sono quelle della logica, della metafisica, dell’etica, della estetica, dell’antropologia filosofica, della cosmologia ecc...

E se c'è un'attitudine da rimarcare, propria a tutti i convertiti, è proprio quella caldeggiata da aquarius83 e che consiste nella messa in questione, o in frigorifero, per esigenze di libertà di indagine, di ogni concomitante "Credo". Anzi, anche dopo, quando, assodata l'esistenza di Dio con rigorosa dimostrazione filosofica (e pertanto solida più delle conoscenze scientifiche che, quando trasbordano in assolutezze, sono sempre umiliate dal superamento) quando si passa ad esaminare la ragionevolezza o meno di una certa fede (nel mio caso la cattolica) posso assicurare che l'attitudine costante, coltivata con pignola determinazione, è quella di:
- mantenere il rispetto per il miscredente che ci si porta dentro fin quando non si arriverà alla visione di Dio. E dargli quindi tutte le risposte ai quesiti che esso pone. (Alla mia età posso dire che ho passato al setaccio più volte le obiezioni contro l'esistenza di Dio che per i giovani che oggi le pongono sembrano nuove e risolutive);
- non volersi autoilludere, e quindi riverificare sempre le ragioni che ci hanno portato sia al "sapere" che Dio c'è, sia poi al "credere" alla rivelazione cristiana;
- né dare facilmente credito a ciò che viene etichettato per mistero da altri. Cioè a non confondere ciò che va creduto perché trae la sua verità da un pronunciamento divino, da ciò che va indagato perché trae la sua verità da motivi di ragione (Purtroppo questo equivoco è ricorrente nei laici e agnostici: credono che ogni nostra idea sia suffragata solo dalla fede. Invece noi distinguiamo benissimo, nel nostro castello di certezze (le opinioni stanno su un altro livello) ciò che "è vero perché lo dice il Papa" da ciò che "il Papa dice perché è vero". [SM=g27823]

Insomma facciamo proprio ciò che chiede aquarius83 quando scrive:
“…se un credente non riesce a smettere di credere momentaneamente per poter comprendere chi non crede non giungerà mai da nessuna parte.”
Non occorre non credere davvero. Si può fare come se non si credesse mettendosi nei panni del non credente e analizzando le sue ragioni senza far uso delle certezze di fede (è proprio quello che si fa nelle facoltà di filosofia anche in università ecclesiastiche, prima di passare alla teologia). Anche in certe matematiche non euclidee si può essere logici e perciò consequenziali senza dover credere ai postulati d’inizio, i quali possono essere fittizi e anche assurdi.

Perciò non è ragionevole, come fa aquarius83 supporre che la fede crei nei credenti un preconcetto condizionante, così che può scrivere:
“Noi non credenti accettiamo la possibilità che dio esista, pieni di delusioni speriamo ancora che ci sia una spiegazione logica dietro tutto questo.
I credenti non concepiscono la possibilità che dio non esista quindi AMEN.”
L’AMEN possiamo lasciarlo alle preghiere. Io contesto quel “quindi”. E mi auguro che aquarius83 si appunti che, nella stessa fede che la Chiesa vuole dai suoi figli, l’esistenza di Dio, non dipende dalla loro fede ma la precede, dipendendo da ragione filosofica. Senza questa previa certezza di ragione non avrebbe alcun senso parlare di rivelazione di Dio. Dio diverrebbe un presupposto gratuito che la nostra ragione rifiuterebbe. La fede cattolica dev’essere sposata con la ragione, pena la sua inconsistenza. E in filosofia ogni certezza, compresa quella dell’esistenza di Dio, va pagata in moneta sonante con tanto di dimostrazione.

A questo punto però. Chiarita questa cosa che mi stava a cuore. Dico che aquarius83 ha messo troppa carne al fuoco, sin dal primo post, con una sventagliata di pareri esposti in modo affermativo e non dimostrativo. Il che ha subito appesantito l’andamento del discorso, costringendo Trianello sia a identificarli e trattarli uno per uno (e a dover anche scegliere). Al punto che Polymetis ha preferito, come si vede, di non scendere neanche in campo, e chi lo conosce sa che ha dovuto farsi forza perché certi stimoli sono per lui come un invito a nozze.
Io me la sono cavata perché, con questo marasma di thread che si aprono continuamente, solo ora sono entrato in questo e, come Poly, mi asterrò dall’aggravarne la già notevole pesantezza.
Però farò qualche considerazione, argomentata, su qualche punto scelto. E questo già mi costa il dovermi rileggere il tutto da capo per trovare quelli di maggior interesse. Ma lo farò solo per dare il contributo del mio parere su certe affermazioni di aquarius83 e di chi condivide la sua veduta, senza fare il bis del “generoso” Trianello. E cercherò di essere chiaro e breve, anche per riguardo ad Asilanna. Per esempio su una certa idea di libertà. Sul male che militerebbe contro l'ordine eccetera...
Ma tra un po’, adesso è tardi… [SM=x570871]
Per ora chiudo solo con un interrogativo. Premesso che se una cosa è buona (per esempio come la regola aurea) dovrebbe essere estesa e condivisa da tutti.
Ma allora come fa l'omosessualità ad essere una cosa buona se il suo fine è quello di sterminare la vita sulla terra? Non batte essa ogni guerra per efficacia? [SM=x570872]
summer82
00martedì 9 dicembre 2008 10:10
Da bambina lopregavo mentre poiangevo da sola in camera
e mi sentivo subito meglio
un sensazione di riempimento del cuore,come se ci fosse una mano che mi faceva tornare il ritmo cardico regolare e non a 3000.
Da adolescente ho cominciato a domandarmi se esiste davvero,Come è,se è davvero quelo che mi fan credere,quai sian davvero i suoi propositi.

Poi ho cominciato a dubitarne un pò.
Non sto a ricordare le descrizioni di Dio che i TG danno,
tutto il contrario dell Amore puro da lui esercitato.

Ma mi son domandata:"SE DIO SA COSA ACCADE E TIENE IN SERBO PROPOSITI CHE NON IN QULITà DI UMANI IMPERFETTI
NON POSSIAMO CAPIRE E CONOSCERE,
ALLORA PERCHè HA CREATO ADAMO ED EVA E NON ALTRI DUE UN Pò PIU RAGIONEVOLI??
PERCHè SE SA,E LUI HA I PROPOSITI CHE DECIDE ESSENDO DIO
PERCHè AH PERMESSO CHE NASCESSERO DUE SAPENDO CHE FINIVANO A PECCARE??
PERCHè ERAN GIA IN POSSESSO DEL PECCATO AVENDOLO MESSO IN ATTO DA ESSERI PERFETTI??
PERCHè SE DIO AMA I SUOI FIGLI
NON HA MOSTRATO COMPASSIONE PER UN ERRORE FATTO DA DUE INESPERTI??
PERCHè SE DIO è DIO DI AMORE
HA DECISO CHE TUTTI NOI CH ENON CI COMBINIAMO NIENTE
DOBBIAMO PAARE LE CONSEGUENZE DI DUE CHE NEANCHE ABBIAM MAI CONOSCIUTO E PER UN GESTO CHE NON ABBIAM COMMESSO INPRIMA PERSONA??

Anche a me fa paura pensare che non esiste,
quindi credo che la storia di Adamo ed Eva sia una bufala inventata dalle religioni per scusare ciò che neanche loro sn spiegare.
Però non mi spiego cmq
anchesenza questa favola
il perchè di tanto soffrire e dolore
guerre e stragi di innocenti
se Dio ha i suoi propositi e ci Ama!

Forse è un concetto troppo divino per essere capito
forse è un qulcosa ch on siamo tenuti a consocere,perchè non lo capiremmo o perchè c'è di più!!
Ho tanti forse per la testa
e tante domande.

Una cosa è certa
tutta la natura del mondo
non può essere venuta dal caso per il mio parere
troppi dettagli perfetti e caslcolati al millesimo
e solo una mente grande può aver generato tutto,
compreso il corpo umano per quanto è imperfetto
è spettacolarmente complesso e dettaliato al millesimo,è stupendo!!

e poi di recente mi son accadute cose
che men che me lo aspettavo
mi son piombate risposte
sensazioni forti
che mi han fatto sentire che Dio esiste
e Che cmq qualcuno là sù
c'è!!
Non me le so spiegare,
però mai come prima adesso sento qualosa
di vero e libero
e non un credere forzato dai discorsi montati a panna per far tornare una teoria religiosa.
Son cse ch enon mi spiego
ma ci sono
Quindi credo Esista,e credo che sia molto di piu di ciòche scrivono e insegnano
e credo fermametne che NESSUNO
poss avere il dono
e la presunzione di spigarlo e raccontarlo in righe stampate o da un podio o da una finesta,o porta a porta!!
CRedo che egli è!!PUNTO
IL RESTO è TUTTO CIò CHE SENTIAMO SMUOVERSI DENTRO
PARTENDO DAL CUORE E DALLA PUREZZA DEI SENTIMENTI!!

Mikela;D [SM=g1733287]
Trianello
00martedì 9 dicembre 2008 17:15
Rispondendo ad Aquarius:



Sono ben chiare nella mia testa come le tue lo sono nella tua.



Dall'uso logicamente ambiguo che fai dei termini, giurerei il contrario, però... se lo dici tu.



Ti ho chiesto di parlare in termini critici verso il relativismo filosofico sull'omosessualità e indi sull'esistenza di dio e di tutto ciò che tra i due pone legame.




Da un punto di vista filosofico, io non ho alcun problema ad avocare in dubbio l'esistenza di Dio, solo che ritengo (ed ecco perché ti avevo premesso che rispondere compiutamente alle questioni da te sollevate avrei dovuto scrivere un trattato sui fondamenti della morale) che quella relativa all'esistenza di Dio sia una certezza teoretica (ed ecco perché io non “credo” in Dio, ma nella sua Rivelazione, Dio, semplicemente, so che esiste) tolta la quale viene meno la possibilità di fare un discorso (su qualsiasi tema... e quindi anche sul tema morale) che possa essere in qualche modo coerente. Da qui, la mia impossibilità di seguirti in un discorso che vorrebbe enunciare i criteri dell'etica a prescindere da Dio; so già, infatti, che sarebbe tutto fiato assolutamente sprecato.



Piacevole la retorica sui miei piedi ma sta proprio li il fulcro della mia argomentazione:




La mia battuta aveva lo scopo di veicolare un messaggio molto importante che, evidentemente, non hai colto.
Ora, i piedi hanno tra le loro funzioni, quella di permetterci di spostarci. Se noi utilizziamo i piedi per pedalare su una bicicletta, invece che per camminare, non stiamo andando contro la verità essenziale del nostro essere dei bipedi implumi, ma la stiamo esaltando. I nostri occhi sono fatti per vedere e l'accostarli ad un telescopio non ne mortifica, bensì ne esalta la funzione. Un discorso diverso va fatto per tutti i rapporti sessuali che intrinsecamente sono chiusi alla vita, in quanto la facoltà sessuale ha tra le sue funzioni essenziali quella riproduttiva. Non so se ora il discorso ti è un po' più chiaro.



Se tra 50000anni l'apparato riproduttivo dell'uomo sarà cambiato in virtù della sua nuova funzione allora potremo stringerci la mano ma siccome il QUI E ORA noi non riusciremmo a comprenderlo ci andrei piano con le dichiarazioni sull'omosessualità come atto denigratorio verso la forma pura dell'essere umano perché sono pure speculazioni basate su fatti incontestabili che si avvalgono di rigide regole preconcettuali.



Allora, anche ammesso che l'uomo sia arrivato a ciò che è per evoluzione naturale (cosa che non voglio escludere a priori), tale evoluzione si svolge secondo tempi e modalità che nulla hanno a che vedere con la nostra azione morale. L'uomo ha una sua determinata essenza (non importa quali siano state, da un punto di vista fenomenico, le vicissitudini che lo hanno condotto ad averla) della quale è moralmente obbligato a sviluppare le virtualità. Ora, l'essenza del rapporto sessuale è costituita dalla sua valenza unitiva e dalla sua valenza riproduttiva e l'uomo è chiamato a farne uso esclusivamente in questo senso. L'uomo deve superare se stesso, ma nel senso in cui le sue potenzialità gli permettono di farlo (folle sarebbe il pretendere altrimenti). Ecco perché l'uso della facoltà sessuale in un modo che sia chiuso alla vita è intrinsecamente immorale, perché non sfocia nella realizzazione di quello che è il fine del rapporto stesso e, pertanto, non da esito ad una sua potenzialità, ma impedisce, per principio, di porla in atto (a meno che non si creda che a furia di ripetuti tentativi un uomo passa ingravidarne un altro o una donna un'altra donna).




Quindi dato che non ti è concessa l'onniscienza e la comprensione della nostra origine non mettere in discussione l'opera di scenziati psicologi medici e quanti altri che hanno finalmente abbattuto una pietra stomachevole sul pregiudizio sociale.



Peccato che un tale abbattimento non è avvenuto in nome della scienza, ma in nome della meta-scienza... e sta proprio qui il problema. Questa meta-scienza in nome della quale si è operato, infatti, è contraddittoria e, pertanto, contraria alla verità così come la ragione naturale può scoprirla.
Aquarius83
00martedì 9 dicembre 2008 21:47
Per Berescritte

Guarda che di carne al fuoco non ne ho messa più di quella che serviva. Ho letto il dubbio di Asilanna e le risposte che ha fornito ad esso Trianello. Volendo che fosse una discussione equilibrata ho esposto il mio concetto che si poneva diamentralmente opposto a quello di quest'ultimo.
Se ho considerato sia l'omosessualità che l'esistenza di dio in un unico post è perché ammetterai, abbiamo saputo stringere bene i due argomenti anche se, a volte, temevo potessimo uscire fuori tema.
Fin quando Trianello mi risponde in termini filosofici così ermetici che solo con la buona volontà e una doppia lettura mi consentono di rispondere o di comprendere il suo punto di vista (e perché no, condividerlo), mi sta pure bene ma adesso non mi pare tu abbia affrontato l'argomento nella stessa ottica, infatti sembrava quasi sostenessi che io abbia argomentato mille idiozie (solo perché tu le ritieni così) e che proprio non ti fossi trattenuto a rispondere mentre qualcun'altro (non ricordo chi hai citato né mi interessa) aveva avuto la decenza di sorvolare addirittura.

Non mi sembra proficuo questo modo di partecipare ad una conversazione.
Non mi sembra io abbia argomentato in maniera così assurda.
Abbiamo parlato del dubbio amletico dell'esistenza di dio in termini filosofici (forse non ti sei accorto come la mia critica alle supposizioni filosofiche fosse a sua volta mera filosofia e forse tinteggiata d'evoluzione, nemmeno scientifica ma antropologica).

Perciò non è ragionevole, come fa aquarius83 supporre che la fede crei nei credenti un preconcetto condizionante, così che può scrivere:
“Noi non credenti accettiamo la possibilità che dio esista, pieni di delusioni speriamo ancora che ci sia una spiegazione logica dietro tutto questo.
I credenti non concepiscono la possibilità che dio non esista quindi AMEN.”


C'è bisogno di rispondere? Che la religione (e bada per religione, intendo proprio religione perché non è la fede a dire se l'omosessualità è sbagliata o meno poi se a te un frutto dello spirito ti da anche la dieta settimanale e le ultime notizie del giorno te la vedi tu) sia l'oppio dei popoli non sono stato mica io a dirlo. E benchè io possa condividere o meno questo pensiero permettimi di presumere che all'autore di questa frase non avresti argomentato tutta la tua povera discussione di contenuti e ricca di retorica con questa frase chiave:

Anzi, anche dopo, quando, assodata l'esistenza di Dio con rigorosa dimostrazione filosofica (e pertanto solida più delle conoscenze scientifiche che, quando trasbordano in assolutezze, sono sempre umiliate dal superamento) quando si passa ad esaminare la ragionevolezza o meno di una certa fede (nel mio caso la cattolica) posso assicurare che l'attitudine costante, coltivata con pignola determinazione, è quella di: ...

Da quando la filosofia dimostra qualcosa? Da quando il metodo introspettivo è diventato scientifico? Da quando "Io vedo è divenuto "Io so" (in senso onniscente)?
Sei rimasto alla filosofia greca? Siamo passati avanti.. Oggi è il dubbio che ci rende onniscienti non la fede cieca in qualcosa che non possiamo dimostrare! (e non intendo l'esistenza di dio ma l'infallibilità della filosofia: cos'è un nuovo dogma dei cattolici?)

Ho detto prima che ho tenuto la conversazione, seppur dimostrando una preparazione più scarsa (almeno in termini dialettali) di Trianello, in toni seppur critici ma comunque filosofici. Questo perchè per voler venire in contro alla sua visione delle cose, no mi pareva oppurtuno dibattere in SCIENZA CONTRO FILOSOFIA. Quindi mi sono permesso solo di criticare le basi della filosofia classica che ha fondato le religioni tutte o per lo meno le ha inquinate,per due motivi: 1 è grandemente superata e sarebbe opportuno che si mettessero in chiave critica tutti i capisaldi della filosofia aristotelica e 2 la filosofia non è esatta. E' ammirevole, è sistematica, è precisa in quello che tratta ma è fallace ed è scarsamente predittiva. In genere la filosofia spiega il qui e ora e solo ed esclusivamente relativa all'uomo che la esplica con tutta la sua ignoranza e limitatezza.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 00:05.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com