da abbinare alle informazioni date dal Dottor. Leoni

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jwscientist
00venerdì 1 giugno 2007 14:11
Programma dei culti
1) leader carismatico con un programma e missione da compiere,che e’ piu’ importante degli individui e delle loro vite stesse.
2) Appena si presentano dei nemici ,questi diventano sia il segno e la garanzia che il culto e’ illuminato nella verita’,sia diventano il motivo di paranoia del gruppo,che all’esterno tutti cercano di attaccarli
3) Gli adepti danno la loro vita ,il loro tempo,anche beni materiali per raggiungere la missione e convertire nuovi adepti, poiche’ quello diventa il compito piu’ importante della loro vita.
4) Accetare che persone dall’esterno possano dettare la nostra vita ,e pensare che da soli non possiamo risolvere i nostri problemi e’ cio’ che ci rende obbediente e servizievoli in un culto.
5) Non e’ la dottrina che conta principalmente in un culto ,ma l’emozione che si prova verso il gruppo,e come la nostra mente percepisce la missione del gruppo,tanto quanto un’alcolizzato non guarda mai l’etichetta del wisky che beve.
6) Nella mente adepti viene inculcata una rete idealistica e ideologica ,che e’ il sistema migliore di controllo.E la rete funziona perche’ gli adepti necessitano di essa ,per sentirsi sicuri e avere una speranza e risposte alle domande della vita.
Solo nel gruppo si da risposta alle domande eterne e arcaiche della vita.
Se vuoi vita,felicita’ giustizia ,speranza,liberta’ dalla malattie e morte,segui il gruppo.

Arthur Janov, a psychologist,
berescitte
00sabato 2 giugno 2007 07:15
Il pasticcio (e quindi il danno) di queste sentenze...
... secondo me sta nel fatto che, se non vengono argomentate e non si facciano le debite distinzioni ed eccezioni, fanno d'ogni erba un fascio, gettando così discredito e sospetto anche su strutture di gruppo le più oneste e socialmente accettabili e anche ineludibili (perché senza di loro non si dà gruppo).
Per es. è ovvio che ogni gruppo ha una sua ideologia, o dottrina, o orientamento programmatico, tratto da uno Statuto, da testi di riferimento, dal guru carismatico che si segue ecc... Come potrebbe non averlo? Come si formerebbe un gruppo senza questo? Ce l'ha anche la banda, il branco, la mafia, la ndrangheta, l'opinione pubblica...
In pedagogia tutto ciò si potrebbe chiamare "formazione" e "orientamento" e "cultura".
Ed è anche ovvio che questo "regolamento", ideologico e comportamentale, giacché accettato e preconosciuto, divenga costrittivo per i singoli aderenti, sotto pena di sanzioni perché la sua trasgressione disgregherebbe il gruppo.

Tanto più che (come ho già scritto anche poco fa su "Forum Principale" 3D "le ultime frasi"), non si può esentarsi totalmente da ogni obbligo. Persino fare pipì ogni tanto è necessario se non si vuole scoppiare.
Quindi certe regole esistono sia nei Culti, sia nella Società, sia nel Clan, in famiglia ecc... e si tratta di regole non solo funzionali ma anche giuste.
Bisognerebbe distinguere quando e come esse debordano, così da potere e dover parlare di culti sacrosanti e di "culti abusanti".
E qui interviene l'orientamento di fondo (anch'esso una struttura ideologica!) dello scrivente, giacché un ateo e agnostico potrebbe vedere prevaricazione e costrizione indebita nella semplice ideologia religiosa che secondo lui è "l'oppio dei popoli".
E' questo fatto che consiglia di non affidarsi allo Stato per dirimere questioni religiose, in ciò che riguarda la dottrina. Un giudice religioso può non solo tollerare ma perfino apprezzare la scelta della clausura fatta da una giovane attrice, dove quello laico ci vedrebbe un plagio o un disorientamento patologico.
mancagraziella
00sabato 2 giugno 2007 09:54
per Berescitte
io credo che dove non c'è libertà non ci può essere formazione , orientamento , e cultura. Le regole sono funzionali e giuste quando non privano la persona del proprio" IO"La scelta di una suora di clausura non può essere considerata un plagio da nessuno , perchè è una scelta libera e non è imposta da nessuno.Il problema e che c'è una grande differenza tra cultura religiosa , e fede religiosa , la cultura sta nella testa , la fede nel cuore !
ciao Grazia. [SM=x570893] [SM=x570893] [SM=x570892]
jwscientist
00sabato 2 giugno 2007 10:50
Io capisco benisimo cio' che intende dire Berescitte,il mio parere e' che la risposta alla generalizzazione e "fare di tutta l'erba un fascio" puo' venire dal concetto di "continuum".
Cioe' nella vita ci troviamo di volta in volta in mezzo a situazioni che ci condizionano in maniera diversa,che passano da condizionamenti positivi dove esiste minima costrizione o come dice grazia minima imposizione e influenze positive,fino ad ambienti che invece hanno una pressione sociale troppo elevata e la persona si identifica completamente con l'ambiente perdendo il suo vero io,o personalita' autentica.
Io aggiungerei ambienti di buon senso razionali contro ambienti anche irrazionali e opposti.(ma non me la passerebbero,poiche' sembra che credere cose irrazionali negli Stati Uniti sia un diritto inalienabile)
Ora l'unico sistema discriminante per verificare le varie realta' e' il risultato.
Non cio' che le persone dicono,perche' facilmente si puo' convincere una persona che e' felice, che ha trovato l'unica verita',tutte le risposte alla vita ecc....

Ma come la persona interagisce con la societa',se ha capacita' critiche,possibilita' di porsi domande, creativita',accesso alle informazioni che desidera, se le sue emozioni sono vive e forti,
Se e' maturo e indipendente mentalmente o finanziariamente in conformita' alla sua eta'.
Se non e' come un bambino che chiede cio' che deve fare e non valuta se e' giusto o errato,perche' la mamma ha ragione.
Se puo' ed e' capace di innamorarsi profondamente della vita e delle persone.

Non si possono dare secondo me Berescitte parametri fissi su queste cose .
Perche' il buon senso non si puo' spiegare a parole secondo me e' un po' atavico ,anche se i psicologi americani ci provano sempre.

Secondo il mio buon senso so che i tdg sono nella scala del continuum non etica.
E nessuno me ne voglia per me anche l'Opus Dei.

Certamente con le dovute differenze perche' lo spessore culturale e umane che per esempio ha il dottor Leoni,nonostante parli di tormento eterno in un inferno) i tdg se lo sognano la notte.


Sono andato un po'a braccio spero di non avere creato danni ulteriori.
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