Riporto parte della risposta della Congregazione nella causa in corso a Bari:
"Appare inutile disquisire su tali eventi (cioè decadenza ed espulsione)*, e in specie sul grave giudizio morale implicato in un provvedimento di esclusione: la lunga divagazione dell'attore... è del tutto non pertinente a fronte di un caso di dimissioni (dissociazione, nel linguaggio dello specifico statuto), e cioè di un recesso che viene ricevuto e reso efficace senza alcuna valutazione di natura morale.
Se dall'attore vuol dirsi che le gravi implicazioni d'indole etica della disassociazione potrebbero essere riferite anche ai dimissionari, in ragione dell'apparente neutralità della formula dell'annuncio ('tizio non è più testimone di geova'), l'argomento è privo di seria consistenza".
*Il contenuto della prima parentesi è mio.
Voi cosa capite da queste parole?
Io capisco che disassociazione e dissociazione o dimissioni (che per la wts è la stessa cosa) non sono paragonabili,
perchè la prima comporta un giudizio morale e c'è un comitato giudiziario che lo emette,
nel secondo caso, invece, come dichiarato dalla cctdg non c'è alcuna valutazione di natura morale e non c'è comitato giudiziario.
Secondo voi la dichiarazione davanti al tribunale dell'assenza di implicazioni etiche nel caso di dimissioni può conciliarsi con i fatti
che vedono tutti i dimissionari considerati come i peggiori dei peccatori in quanto colpevoli di apostasia?
Non sono queste accuse pesanti giudizi morali?
Ho l'impressione che a Cesare si voglia far credere in una realtà diversa da quella insegnata dal podio, o forse mi sbaglio?
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Nelle pagine del libro organizzati riportate da Achille è detto che dissociazione e disassociazione sono equivalenti, per entrambe si fa l'annuncio con le stesse conseguenze,
l'inattività invece è considerata diversamente, con più benevolenza, non c'è annuncio, non c'è la discriminazione che si riserva ai dissociati e ai disassociati.
Ora consideriamo lo statuto,
esso prevede che la qualifica di socio si perde non solo per dimissioni o dissociazione e disassociazione ma anche per decadenza, che dalla descrizione comprendiamo essere l'inattività.
Quindi, secondo lo statuto, l'inattivo è decaduto, ha perso la qualifica di socio, e siccome secondo la wts perdere la qualifica di socio significa non essere più tdg, ne consegue che l'inattivo non è più un tdg come il dissociato e il disassociato.
Allora perchè il trattamento è diverso?
Questa non è un'ulteriore prova che ciò che dice lo statuto non viene attuato, e che il libro organizzato è in netto contrasto con quello.
Voi che ne pensate?
Speranza