Vorrei onorare queste vittime, in rappresentanza delle tante.

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
ora basta
00mercoledì 24 agosto 2005 17:07
Scusatemi ma oggi volevo ricordare queste persone, delle esperienze di cui sotto.
Non voglio fare retorica, ma penso, che sentimenti prova lo schiavo, nel leggere che ci sono persone pronte a dare la vita per i suoi barcollanti insegnamenti.





Per sfuggire ai nazisti in Francia Willi tentò di passare il confine e di andare in Svizzera, ma fu arrestato dalla polizia militare tedesca. Il 27 luglio 1942 fu processato a Berlino dalla corte marziale e condannato a morte per diserzione. Mi fu concesso di fargli visita nel carcere militare di Berlin-Tegel. Mi condussero in una stanzetta e poco dopo Willi entrò incatenato a una guardia. Quando lo vidi in quello stato mi vennero le lacrime agli occhi. Non potevamo abbracciarci e avevamo solo 20 minuti per dirci addio.
Willi notò le mie lacrime e disse: “Anton, perché piangi? Dovresti essere felice! Sono così grato a Geova di avermi aiutato a ritrovare la verità! Se morissi per Hitler non avrei nessuna speranza. Ma muoio per Geova e perciò sono sicuro che sarò risuscitato e ti rivedrò!”
La lettera d’addio che Willi ci scrisse diceva: “Il nostro caro Dio che servo mi dà tutto ciò di cui ho bisogno e di sicuro mi sosterrà sino alla fine, affinché io possa perseverare e uscirne vittorioso. Ripeto, potete star certi che non ho nessun rimpianto e che sono rimasto saldo nel Signore!”
Il giorno dopo, il 2 settembre 1942 nel penitenziario di Brandeburgo, nei pressi di Berlino, Willi fu giustiziato. Aveva 27 anni. Il suo esempio dimostra quanto sono vere le parole di Filippesi 4:13: “Per ogni cosa ho forza in virtù di colui che mi impartisce potenza”.






Nel 1941 l’esercito tedesco era arrivato in Iugoslavia, costringendo Pepi, suo marito Vinko e Fini, la loro figlia dodicenne, a ritornare in Austria. Allora la maggioranza dei Testimoni dell’Austria era stata internata nelle prigioni o nei campi di concentramento. Essendo apolidi, cioè non cittadini tedeschi, i miei furono condannati ai lavori forzati in una fattoria dell’Austria meridionale, vicino a casa nostra.
In seguito, il 26 agosto 1943 Vinko fu arrestato dalla Gestapo, la polizia segreta nazista. Quando Fini cercò di salutare suo padre il capo della polizia la colpì così forte da farle fare un volo. Spesso Vinko veniva interrogato e picchiato brutalmente dalla Gestapo. Poi fu portato nel penitenziario Stadelheim di Monaco.
Il 6 ottobre 1943 fui arrestato sul posto di lavoro e venni mandato anch’io nel penitenziario Stadelheim, dov’era Vinko. Dato che parlavo francese correntemente, fui impiegato come traduttore per i prigionieri di guerra francesi. Quando uscivamo nel cortile del carcere, avevo la possibilità di scambiare qualche parola con Vinko.
Infine Vinko fu condannato a morte. Fu accusato di rifornire i Testimoni di pubblicazioni bibliche e di sostenere finanziariamente le donne Testimoni che avevano il marito nei campi di concentramento. Fu trasferito nello stesso penitenziario vicino a Berlino in cui era stato giustiziato Willi. Fu lì che il 9 ottobre 1944 venne decapitato.
L’ultimo incontro fra Vinko e i suoi familiari fu straziante. Lo videro incatenato e malconcio per le percosse, e a causa delle catene gli fu difficile abbracciarli. Fini aveva 14 anni quando vide suo padre per l’ultima volta. Ricorda ancora le sue ultime parole: “Fini, abbi cura di tua madre!”
Dopo la morte del padre, Fini fu strappata alla madre e mandata da una famiglia nazista che cercò di “riformarla”. Spesso veniva picchiata brutalmente. Quando le truppe russe penetrarono in Austria, la famiglia nazista che l’aveva così maltrattata venne fucilata. I suoi componenti furono considerati nazisti della peggior specie.
Dopo la guerra mia sorella continuò il ministero a tempo pieno. Servì al fianco di Hans Förster, il suo secondo marito, presso la filiale svizzera dei testimoni di Geova fino a quando morì, nel 1998. Fini ha seguito le orme dei suoi genitori e ora serve il vero Dio, Geova, in Svizzera. NEI GIORNI bui del 1937, quando differenze ideologiche causavano tensione in molti paesi europei, i veri cristiani si trovarono di fronte a scelte difficili. Dovevano ubbidire a Dio o agli uomini? (Atti 5:29) I giovani in età di leva sapevano che l’ubbidienza a Dio poteva costare loro la vita.




Antonio Gargallo era un diciannovenne spagnolo che si trovò di fronte a questa scelta. La guerra civile spagnola era già in corso da circa un anno quando fu chiamato alle armi dalle forze nazionaliste del generale Franco. L’anno prima Antonio si era battezzato come testimone di Geova e conosceva il consiglio scritturale secondo cui i servitori di Dio devono restare neutrali e non imparare neanche la guerra. (Isaia 2:4; Giovanni 17:16) Non volendo diventare un soldato e uccidere i suoi connazionali, Antonio cercò di fuggire in Francia. Ma fu arrestato e portato in una caserma dell’esercito a Jaca, nella provincia di Huesca, vicino al confine francese.
Un tribunale militare gli intimò di fare una scelta drastica: imbracciare le armi o essere giustiziato. Antonio decise di ubbidire a Dio. Poco prima di essere giustiziato scrisse la seguente lettera alla madre e alla sorella che non erano testimoni di Geova:
“Sono stato arrestato e condannato a morte senza neppure essere processato. Questa è la mia ultima sera sulla terra. Non rattristatevi e non piangete . . . , poiché ho ubbidito a Dio. Ad ogni modo perdo molto poco perché, se è volontà di Dio, avrò una vita nuova e migliore. . . . Mi sento molto calmo mentre si avvicina la mia ultima ora. Ricevete un ultimo abbraccio dal vostro figlio e fratello che vi ama profondamente”.
Tre soldati riferirono che mentre si recava al patibolo, Antonio cantava cantici di lode a Geova. Questi sacrifici non passano inosservati a Dio e a suo Figlio. Possiamo essere sicuri che cristiani fedeli come Antonio riceveranno la loro ricompensa mediante la risurrezione. — Giovanni 5:28, 29.
[Nota in calce]
La lettera di Antonio, conservata per decenni negli archivi militari spagnoli, non arrivò mai alla madre.


Non posso fare a meno di ammirare il loro coraggio, ma nello stesso tempo, non sopporto che siano morti per nulla.
Scusatemi ma nei TG c’è anche di questa gente, che subisce anche con la vita.
E ricordatevi che dietro ogni TG che bussa dietro la vostra porta c’è una vittima, e non qualcuno da insultare a cui sbattere la porta in faccia.

Riposate in pace fratelli miei, non di fede, ma di vita.
ganlioclo
00mercoledì 24 agosto 2005 22:50
Come si possono dimenticare?


Non posso fare a meno di ammirare il loro coraggio, ma nello stesso tempo, non sopporto che siano morti per nulla.
Scusatemi ma nei TG c’è anche di questa gente, che subisce anche con la vita.
E ricordatevi che dietro ogni TG che bussa dietro la vostra porta c’è una vittima, e non qualcuno da insultare a cui sbattere la porta in faccia.
*************************************************************************
Il fratello di mia nonna,giovane prete laureato in lingue,sfollato in un paesino dell"entroterra ligure assieme a mia nonna e ai suoi tre bambini
(tra cui mia madre),allorchè i nazisti radunavano 10 poveri contadini padri di famiglia per fucilarli vendicando la morte di un nazista ucciso dai partigiani...salvò loro la vita perchè chiese di parlare con l"ufficiale tedesco(e gli parlò in inglese)...offrendosi di morire al posto di quei poveri contadini...perchè lui era un prete ,un uomo dedicato a Dio...era pronto a morire perchè aveva fede...L"ufficiale nazista lo risparmiò perchè si ricordò di essere stato suo compagnio di Università A Cà Foscari di Venezia (fu un caso)e rimase comunque colpito dal suo gesto...risparmiò anche il paese(Carro provincia di Spezia)e ancora adesso dai più vecchi è ricordato.
Quando una persona,di qualunque confessione sia,si comporta in modo da essere degno di chiamarsi "Uomo",non verrà mai dimenticato...MAI...e le sue azioni quando sono compiute per difendere la vita e la giustizia non saranno mai vane.
Tanti preti in quegli anni si trovarono anch"essi nei campi nazisti...Non dimentichiamoci di Tutte le vittime innocenti,pure e amate da Dio...in qualunque confessione lo Amassero. Anna
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:09.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com