Quindi sostieni che non ci sia nullo di buono nei vangeli apocrifi / gnostici che valga la pena prendere in considerazione? Sostieni che i libri contenuti nella Bibbia siano effettivamente i libri giusti da includere?
Non so se ti stai rivolgendo a me oppure a Berescitte, comunque ti rispondo volentieri.
Il mio giudizio era riferito solo alla ipotetica “ispirazione” di questi libri, riguardo alla quale ritengo che bene abbia fatto la Chiesa nel non riconoscerli come tali.
Questo non significa che non ci sia nulla di buono; questi testi danno comunque delle indicazioni, a volte anche significative, su determinate abitudini e mentalità, sui vari percorsi che la fede ha seguito, su come possano essere nate delle deviazioni e come il messaggio corretto abbia dovuto essere difeso nel tempo e così via.
E’ un fatto che i Padri della Chiesa dei primi secoli, a fronte di oltre 30000 citazioni tratte dai quattro vangeli canonici, soltanto pochissime volte citino invece gli apocrifi.
Se si vuole approfondire il discorso occorre anche uscire dal generico, in quanto i vari testi apocrifi presentano problematiche diverse uno rispetto all’altro.
In quanto alla tua seconda domanda, non sono io che “sostengo”: lo ha fatto la Chiesa in un Concilio ratificando, per quanto riguarda i Vangeli, una situazione di fatto già esistente nei cristiani dei primi secoli, e lo ha fatto non solo aiutata dallo Spirito, ma anche dalla ragione, dalla documentazione, dalle testimonianze e dalla fede comune. Io semplicemente aderisco a questa decisione, ritenendola veritiera.