Notizia che ci è utile ad appuntare che la legge sulla libertà religiosa ha un limite.
E che questo limite è basato sulla etica laica dello Stato.
Il quale ha quindi il diritto di imporre a un soggetto che si comporti contro la sua fede.
Rutherford direbbe che abbiamo il caso intollerabile in cui "gli inferiori comandano i superiori"
E invece lo si deve tollerare!
Potrebbe essere una strada per vedere se la ratio e la fides derivano da un'unica Fonte.
O se, pur derivando da un'unica Fonte, ci sia stato qualcosa che ha sbalestrato la ratio al punto da farle capire solo certi punti di etica.
O se si tratta di una fides immaginaria che pretenda che la ratio etica si pieghi ad assurdità gabellate per numinose.
Tutto questo comporta il discorso delle "intese". Ma lo Stato pragmatico e compromessista tira avanti pasticciando alla sans facon.
E così abbiamo i conflitti di cose illecite per alcuni (trasfusione) ma obbligatorie per lo stato (sotto pena di omissione di soccorso).
E conflitto con cose illecite che sono permesse (come l'aborto).
E favoritismi indebiti ad una confesione rispetto ad un'altra.
In base a un criterio che c'è e non c'è e dovrebbe essere univoco ed esserci sempre.
Ma tant'è, nella tutela della libertà religiosa
- lo stato sa cosa significa tutela
- sa cosa significa libertà
- ma non sa (non può né deve avere un suo criterio per) dire cosa significhi religiosa
Però la tutela