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[traduzione - parziale - mia. Achille]
Sud Africa
I medici si rivolgono alla corte per dare il sangue ad un bambino
Zelda Venter
25 ottobre 2005
I medici del Pretoria Academic Hospital di Pretoria hanno ottenuto un mandato urgente che ha permesso loro di fare una trasfusione di sangue ad un bambino di un mese di vita.
Hanno ritenuto che la vita del neonato - uno di due gemelli - fosse in pericolo.
Ma i familiari del bambino, che vivono nel Sunnyside e sono testimoni di Geova, sono profondamente afflitti.
La nonna del bambino ha detto che l'ospedale sapeva della loro fede e del fatto che la trasfusione di sangue è contro la loro religione.
...
"Hanno ottenuto l'autorizzazione nella tarda notte di sabato perché hanno detto che era urgente. ...
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I gemelli sono nati il 20 settembre ed erano prematuri: sua figlia avrebbe dovuto partorire soltanto in dicembre.
I neonati sono stati messi in un'incubatrice, ma un bimbo ha manifestato delle complicazioni. È diventato anemico ed i medici hanno detto alla famiglia che aveva urgentemente bisogno di una trasfusione di sangue.
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"Ho detto a loro che piuttosto avremmo pregato nella speranza che sarebbe sopravvissuto."
La nonna dice che con sorpresa dei medici il bambino sembrava stesse un po' meglio. "Eravamo così felici...".
Ma una settimana più tardi si è verificata un'altra battuta d'arresto ed i medici ancora una volta hanno insistito per la trasfusione...
La famiglia ha rifiutato di nuovo e la nonna dice che hanno suggerito al medico un farmaco alternativo, che avrebbe aumentato i livelli dell'emoglobina del neonato.
"Il medico ha detto che la medicina potrebbe richiedere circa tre settimane per essere efficace".
Il sabato, mentre la famiglia stava facendo visita ai neonati, i medici hanno insistito ancora per la trasfusione.
... i medici responsabili si sono rivolti all'Alta Corte di Pretoria per ottenere l'autorizzazione.
Il giudice Willie Seriti ha sentito la sera tardi la testimonianza verbale dei pediatri e di un neurologo che ha detto che il bambino soffre di una seria forma di anemia, unita ad uno scompenso cardiaco secondario e che la sua vita dipendeva da una trasfusione.
I medici si sono rivolti alla Corte per prevalere sui desideri della famiglia che il bambino non dovesse essere trasfuso.
Prima di emanare l'ordine, il giudice ha ascoltato anche la famiglia, che ha nuovamente insistito nell'opporsi alla trasfusione.
La nonna crede che la trasfusione fosse inutile dato che il medico ha detto che il bambino dovrebbe recuperare dal trattamento alternativo che gli è stato somministrato circa due settimane fa. "Hanno detto che comincerebbe ad essere efficace dopo tre settimane. Perché quindi andare da una Corte e non aspettare che funzionasse? Credo che l'unico motivo sia una discriminazione nei confronti della nostra religione", dice la nonna.
[Modificato da Achille Lorenzi 25/10/2005 20.39]