Muore schiacciato dal camion sotto lo sguardo dei tre figli
MALLARE
È morto schiacciato dal proprio autocarro mentre, infilatosi tra le ruote posteriori, tentava una riparazione urgente. L’incidente è avvenuto sotto lo sguardo dei suoi tre figli. La vittima è Ferruccio Somà, 49 anni, titolare dell’omonima azienda che opera del settore della deforestazione, della vendita di legname e della viabilità forestale: abitava con la famiglia in via Riolfi 2A, a Roccaforte Mondovi. Erano da poco trascorse le 10 di ieri, quando l’uomo, impegnato con i figli nel taglio di alberi in località Ferriera di Codevilla, a Mallare, si stava apprestando a riparare il suo camion, un Iveco M90. Dopo aver utilizzato dei sollevatori idraulici e puntellato il veicolo con dei «tacchi» in legno per poter sfilare l’asse posteriore, per poterlo aggiustare o sostituire, il mezzo ha ceduto travolgendo Somà che era sul lato destro del camion. L’uomo, che ha riportato lo sfondamento del cranio, è morto pochi minuti dopo, nonostante i disperati tentativi del personale medico e infermieristico del «118» che l’ha subito intubato. Per accelerare le operazioni di soccorso, oltre all’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento cairese, dei volontari della pubblica assistenza e dei carabinieri, un elicottero dei vigili del fuoco di Genova ha raggiunto il luogo dell’infortunio, ma quando è atterrato, per l’imprenditore non c’era più nulla da fare.
All’arrivo dei soccorritori i figli, come il padre Testimoni di Geova, hanno detto che non avrebbero acconsentito, nel caso si fossero rese necessarie, trasfusioni di sangue. Poi, i congiunti di Somà, in stato di choc, sono stati accompagnati in un locale pubblico. Nel frattempo, i militari e i tecnici dell’Asl 2, hanno raccolto tutte le informazioni utili per ricostruire la dinamica dell’incidente. La magistratura ha concesso il nulla osta per i funerali che si svolgeranno secondo il rito dei Testimoni di Geova.
A Roccaforte, in frazione Santa Lucia, la notizia dell’improvvisa morte di Somà, è stata accolta con incredulità e sgomento. Una famiglia riservata, tutti Testimoni di Geova. Dice il sindaco Renato Occelli: «L’imprenditore non partecipava molto alla vita del paese. Lo ricordo come un gran lavoratore, morto proprio mentre svolgeva l’attività che tanto l’appassionava».
Fonte
www.lastampa.it/search/albicerca/ng_articolo.asp?IDarticolo=1963093&sezio...