Lettera inviata oggi al
Gazzettino Online
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Credo sia ora di finirla con le idiozie così care a coloro che tendono a distruggere tradizioni e valori della fede cristiana. Come quel signore di Verona che ritiene che la rappresentazione della Natività, appartenga ai vangeli apocrifi.
Risulta, invece, che la Natività è stata riportata nei Vangeli canonici (quindi tutt'altro che fantasiosi) sia da Matteo e sia da Luca: "...lo avvolse in fasce e lo adagiò in una mangiatoia, perché all'albergo per loro non c'era posto".
Sostenere cose diverse è perciò solo malafede. La prima rappresentazione del Presepe, infine, come rievocazione della nascita di Gesù, si fa risalire a San Francesco, che nel 1223 lo allestì a Greccio, sulle colline intorno a Rieti. Questi i riferimenti storici.
Per il resto, cioè l'invito alle scuole dall'astenersi ad allestire Presepi nel rispetto dei genitori ebrei, musulmani, testimoni di Geova, atei, agnostici ma anche cattolici che non accettano fantasiose tradizioni per i loro figlioletti (sic) ritengo sia un segno di intolleranza religiosa verso la maggioranza degli italiani e quindi una sorta di razzismo all'incontrario da rifiutare, come tutte le discriminazioni, in nome dell'Accoglienza, oggi così sollecitata dalla Chiesa Cattolica.
Accoglienza che vuol dire rispetto per gli altri senza rinnegare la propria fede. Tradizioni comprese.
Paolo Busetto
Mestre