Testimone di Geova rifiuta la trasfusione e muore

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Achille Lorenzi
00martedì 30 ottobre 2007 12:51
E' successo alcuni giorni fa in Veneto. Questo è quello che si legge nel web:

Testimone di Geova rifiuta la trasfusione e muore
eDott (Abbonamento) - 29 ott 2007
Un uomo di 65 anni, testimone di Geova, è deceduto alcuni giorni fa all'ospedale di Treviso dopo aver rifiutato una trasfusione di sangue che si sarebbe ...

Per leggere l'intero articolo pubblicato nel periodico eDott bisogna essere abbonati.

Achille


julie O'Hara
00martedì 30 ottobre 2007 13:28

Oggi voglio essere cattiva... [SM=g27826]

notizia: Testimone di Geova rifiuta la trasfusione e muore

E allora? sono fatti suoi!

E' inutile dispiacersi, quello è morto contento convinto che ha fatto felice il suo dio, quindi non sprecherò parte dei miei sentimenti di compassione per uno che volontariamente ha voluto morire!

Julie
35.angelo
00martedì 30 ottobre 2007 16:23



pensate a come possono sentirsi i parenti se fra qualche anno il corpo direttivo annuncia che non si commette peccato ad usare le trasfusioni e decade ogni divieto sulle trasfusioni.

chissà quanti casi come questi sparsi nel mondo.

che tristezza!!!! [SM=x570866]


Lukkis
00martedì 30 ottobre 2007 16:29
Per quello che so io se un TdG rifiuta la trasfusione i medici la fanno coattamente.
Lukkis
vesperis
00martedì 30 ottobre 2007 17:02
Non credo sia proprio così..
Se un ammalato rifiuta una cura indispensabile per la sua salvezza viene sottoposto obbligatoriamente al trattamento sanitario obbligatorio.
Dietro parere medico il magistrato può ordinare la trasfusione Che il paziente o i famigliari lo vogliano o no.
Ci sono stati casi eclatanti nel passato.
O forse adesso non è più così?
Lukkis
00martedì 30 ottobre 2007 17:16
Il fatto è che se i medici dovessero accettare la decisione del paziente di non accettare una terapia necessaria, rischiano guai giudiziari. Qualunque parente del defunto può denunciare l'ospedale.
Sarebbe quasi come un eutanasia e in Italia è vietata.

Il bello è che se la trasfusione viene compiuta coattamente la Betel incoraggia il TdG trasfuso a denunciare l'ospedale per non avere rispettato la sua coscienza.
L'ufficio legale della Betel è a completa disposizione del poverino.
Ci sono stati risarcimenti galattici a testimoni trasfusi per forza.

Chissà come siamo simpatici noi TdG ai medici.
Lukkis
Daniela47
00martedì 30 ottobre 2007 18:35
Il giudice ordinando la trasfusione coatta tuttalpiù può intervenire solo se il malato è in coma e quindi non ha la posibilità di esprimere la propria volontà, ma se resta lucido fino in fondo non credo proprio che l'ospedale si potrebbe inserire in questa scelta.
Poveri medici.
Mia nipote è medico chirurgo e quando ci sono problemi con i tdg si sente morire perchè tanto qualunque sia la decisione, con loro un qualunque medico coscienzioso viene messo seriamente in crisi.
Lukkis
00martedì 30 ottobre 2007 18:41
Quasi due anni fa, in un ospedale importante, una ragazza ha perso tantissimo sangue a causa di un difficile parto gemellare.
Due giorni dopo a causa di una emorragia ne ha perso ancora e quindi si è deciso per una trasfusione.
Lei non voleva, io ero presente quando il primario ha detto che le sacche erando già state timbrate dal giudice. E che oltre un certo limite di valori ematici si sarebbe dovuto trasfondere coattamente.

Forse era un trucco per convincerla?
Achille Lorenzi
00martedì 30 ottobre 2007 18:52
Lukkis, 30/10/2007 18.41:

Quasi due anni fa, in un ospedale importante, una ragazza ha perso tantissimo sangue a causa di un difficile parto gemellare.
Due giorni dopo a causa di una emorragia ne ha perso ancora e quindi si è deciso per una trasfusione.
Lei non voleva, io ero presente quando il primario ha detto che le sacche erando già state timbrate dal giudice. E che oltre un certo limite di valori ematici si sarebbe dovuto trasfondere coattamente.

Forse era un trucco per convincerla?

Secondo una recente sentenza della Cassazione, la trasfusione può essere effettuata solo se il paziente è privo di conoscenza. Se invece è cosciente non può essere imposta. I medici rischiano la denuncia, anche se con questo loro gesto possono aver salvato la vita del paziente. Questo, ovviamente, solo nel caso di pazienti maggiorenni.
Vedi: www.infotdgeova.it/sangue/24ore.php
www.infotdgeova.it/leggi/cassa.php

Achille
axlrose24
00martedì 30 ottobre 2007 21:03
Si puo' scegliere fra i tdg di morire per non farsi trasfondere.Ma ora , con il nuovo documento datato 2006, puoi nominare una o piu' persone che decidano per te nel caso non si sia coscienti.Il ruolo di questa persona e ben definito nel documento ,con tanto di leggi tra parentesi.Il dubbio che mi viene a me e' che questa persona (speriamo non un bambino) abbia compilato questo modulo, come fanno molti tdg , non essendo pienamente o completamente daccordo con questo intendimento pazzesco sul sangue.Qual'e' la storia ,o chi e' questa persona che e' morta per non aver accettato la trasfusione?Un bambino, un figlio di tdg, un anziano (inteso come lo intendono i tdg), una persona sola che ha cercato di realizzarsi la vita tra i tdg? Questo e' importante perche' alla fine tutti i tdg compilano questo modulo sul sangue,ma perche' l'ho fanno?Perche il genitore lo impone sui figli,per paura,nel caso dovrebbe accadere il caso imprevisto,perche' si hanno responsabilita' in congregazione ,e quindi si deve dare l'esempio agli altri,o per cos'altro? Ecco perche' e' di vitale importanza in questi casi sapere che tipo di relazione ha questa persona ,che purtroppo e' morta per aver rispettato una LEGGE che gli viene imposta dalla sua religione.In definitiva il tdg e obligato a fare questa scelta,vuoi o non vuoi.Che i familiari riflettano su questo! AXL ROSE
sweetymi
00martedì 30 ottobre 2007 21:13
A me hanno trasfuso con una decisione del giudice in seguito ad una lacerazione uterina causata dal parto. Ma era il 1988 e la Betel ha consigliato di non intentare azioni legali perchè sarebbero state solo una cattiva pubblicità per l'organizzazione.
(chi se ne frega di come stavo io?)

carlomagno1955
00martedì 30 ottobre 2007 22:04
L'ufficio legale della Betel è a completa disposizione del poverino.
Ci sono stati risarcimenti galattici a testimoni trasfusi per forza.



L'ufficio legale della Betel non è a completa disposizione del poverino.
Se la famiglia del poverino può permettersi un legale questo è comletamente a spese della famiglia del poverino.
Non ci sono mai state forme di risarcimento a testimoni trasfusi.
Questa sera sono stanco ma domani vi spiegherò meglio come funziona.

Lukkis
00mercoledì 31 ottobre 2007 09:56
X carlomagno.
Non metto in discsussione le tue informazioni, so che sei sicuramente il più informato sull'argomento.
Conosci credo almeno centinaia di casi. Io no. Uno solo.
I miei commenti vanno a memoria di un episodio di circa 2 anni fa.
Una sorella è stata trasfusa ma non voleva. L'hanno convinta che sarebbe stata trasfusa lo stesso, quindi ha accettato.

L'ufficio ci scrisse, dicendoci di incoraggiare la sorella a denunciare l'ospedale, per averla convinta in modo coercitivo, e che poteva appoggiarsi se desiderava all'ufficio legale della Betel.
Lei decise di fare nessuna denuncia.

Poco tempo dopo non ricordo se lo'ho letto sul giornale, oppure una circolare, ma ci fu un risarcimento per un paziente che fu trasfuso contro la sua volontà. Un risarcimento notevole.
Mi ricordo questa cosa perchè l'ho subito associato al caso della sorella che scelse di non denunciare.

Comunque è possibile che i miei ricordi siano confusi, guarderò a casa se ho ancora qualcosa di scritto.
Ciao.
+Cucciolo71+
00mercoledì 31 ottobre 2007 17:31
Re:
julie O'Hara, 30/10/2007 13.28:


Oggi voglio essere cattiva... [SM=g27826]

notizia: Testimone di Geova rifiuta la trasfusione e muore

E allora? sono fatti suoi!

E' inutile dispiacersi, quello è morto contento convinto che ha fatto felice il suo dio, quindi non sprecherò parte dei miei sentimenti di compassione per uno che volontariamente ha voluto morire!

Julie



Scusa Julie ma non condivido il tuo pensiero. Se crediamo veramente che i tdg siano vittime di vittime, questo poverino a me fa pena.E' morto perchè è stato ingannato, perche qualcuno ha approfittato della sua mente,perche non è riuscito a rendersi conto in tempo che era vittima di un inganno.Alcuni piu fortunati o piu intelligenti se vuoi(ma io credo piu fortunati), se ne rendono conto in tempo, altri purtroppo no, e a volte ne pagano le conseguenze. Non so se tu sei ex tdg, ma se cosi, non puoi escludere che se ti fosse capitata una situazione del genere quando eri ancora tdg,quindi controllata mentalmente dall WT, avresti fatto la stessa scelta di questo poverino. Ripeto a me dispiace e provo pena per coloro che muoiono, o condizionano la loro vita per la WT, anche se ovviamente d'istinto fanno rabbia anche a me. [SM=x570865]



carlomagno1955
00mercoledì 31 ottobre 2007 18:29
L'ufficio ci scrisse, dicendoci di incoraggiare la sorella a denunciare l'ospedale, per averla convinta in modo coercitivo, e che poteva appoggiarsi se desiderava all'ufficio legale della Betel.


Su questo non ci sono dubbi.
Ma l'ufficio legale non sarebbe intervenuto, per difendere o approntare una eventuale causa ma avtrbbe semplicemente suggerito alcuni avvocati a spese del ricorrente.
I "cavalli" di casa nostra sono dei semplici "ronzini".

Per quanto riguarda il colossale risarcimento ti hanno raccontato una colossale "bufala".

L'unico caso di giudizio espresso dalla Magistratura mi sembra di averlo già raccontato, ma non ha rigurdato risarcimenti ma ben altro discorso.
Se fosse vera la storia del risarcimento se ne sarebbe fatta una enorme pubblicità.
Sei daccordo?
Ciao Gianni
Lukkis
00giovedì 1 novembre 2007 21:22
Si, hai ragione.
Non ho trovato tracce, ne sul mio PC, ne su google di un risarcimento, forse ricordo male io..(eppure ne ero sicuro, qualcuno me lo ha detto).

Circa l'aiuto dell'ufficio legale di Roma, anche questo è come dici tu, avrebbero consigliato l'avvocato.

Comunque è tutto un magna magna.......ciao
Vitale
00giovedì 1 novembre 2007 23:51
Rifiuto di trattamenti sanitari

http://www.olir.it/ricerca/index.php?Form_Document=4099

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Giovane Testimone di Geova di Winnipeg perde la battaglia per il rifiuto di trasfusioni di sangue
www.canada.com/topics/news/national/story.html?id=04dcf834-5071-46ea-84a6-c9924fc3af33...

Aldo Santin, Winnipeg Free Press
Pubblicato: martedi 6 febbraio 2007

WINNIPEG - Un'adolescente Testimone di Geova affetta dal morbo di Crohn dichiara che potrebbe dover lasciare Manitoba per sottoporsi a terapie, dopo che la più alta corte della provincia le ha negato il diritto di rifiutare le trasfusioni di sangue.

Con decisione unanime resa pubblica martedì, la Corte d'Appello di Manitoba ha dato ragione al giudice di una corte inferiore che aveva autorizzato i medici a somministrare alla giovane quindicenne di Winnipeg una trasfusione considerata clinicamente necessaria.

La ragazza, di cui non possono essere fornite le generalità, dichiara che era oppressa e spaventata quando le è stato somministrato sangue contro la sua volontà lo scorso aprile, durante una riacutizzazione del morbo di Crohn, una malattia cronica che può colpire l'intero tratto gastrointestinale.

La ragazza si è rivolta al tribunale per assicurarsi che non succeda di nuovo.

"Davvero questa decisione mi costringe quasi a lasciare la provincia se voglio prendere le mie decisioni mediche tenendo conto delle mie credenze religiose", ha riferito la ragazza alla Canadian Press.

"Desideravo essere considerata una persona in grado di decidere e non trovarmi nella condizione che un governo decida per me cosa deve accadere. Si tratta del mio corpo e delle mie credenze religiose, e loro non sanno come questo influisca su di me".

I Testimoni di Geova si oppongono alle trasfusioni perché interpretano alcuni passi della Bibbia come divieto all'introduzione di sangue.

Quando la ragazza ha rifiutato la terapia, i Child and Family Services (Servizi per l'infanzia e la famiglia) hanno ottenuto un'ordinanza del tribunale che autorizzava a procedere, in quanto clinicamente necessario.

Durante l'udienza d'appello tenutasi lo scorso settembre, il dibattito si è basato sulla questione se alla ragazza debba essere consentito decidere il proprio trattamento sanitario in qualità di "minore maturo".

La corte ha concordato con la legislazione provinciale che stabilisce l'età di 16 anni perché ai minori sia consentito prendere le loro proprie decisioni in merito alla salute. Tuttavia i funzionari dei servizi sociali per l'infanzia possono anche cercare di ottenere ordinanze dei tribunali per minori di età compresa tra i 16 e i 18 anni.

Una portavoce del servizio per la protezione dell'infanzia di Manitoba ha dichiarato che, quando richiedono ordinanze per terapie, i funzionari si affidano al suggerimento dei medici.

"Se l'informazione medica conferma che la salute del ragazzo e il suo benessere sarebbero a rischio in assenza della terapia, allora l'ente è tenuto ad agire secondo il consiglio medico", ha affermato Linda Burnside.

La giovane di Winnipeg compirà 16 anni in giugno, ma ha già studiato e socializzato con sedicenni e diciassettenni poiché ha saltato una classe a scuola.

L'avvocato Shane Brady, che ha rappresentato in tribunale i genitori della ragazza, ha dichiarato che il suo caso evidenzia quanto la legge sia arbitraria.

"Sembra un po' artificioso dire che la ragazza non possa prendere la stessa decisione che chiunque altro della sua classe può prendere", ha dichiarato Brady, dopo aver fatto riferimento a diversi casi giudiziari simili in tutto il Canada.

Se la ragazza vivesse nelle province di Ontario o Newfoundland e Labrador, l'argomento chiave sarebbe la sua capacità mentale, non la sua età.

I giudici della Corte d'Appello hanno riconosciuto che le trasfusioni calpestano il diritto della giovane alla libertà religiosa, ma hanno concluso che esse sono giustificate a motivo del fatto che la santità della vita e il dovere di proteggere i bambini sono "principi di giustizia fondamentale".

"Questi casi sono strazianti per le tutte le parti coinvolte", hanno scritto i giudici.

"Per i giudici, questi casi sono fra i più difficili in cui sono chiamati a decidere. Un giudice deve prendere, forse in poche ore, una decisione complessa e che potrebbe cambiare la vita".

Quello di Manitoba è solo uno dei diversi casi in cui sono coinvolti Testimoni di Geova e in cui è stato richiesto l'intervento dei tribunali.

Alla fine del mese scorso, il governo della British Columbia ha prelevato tre dei quattro bambini sopravvissuti ad un parto di sei gemelli per sottoporli a trasfusioni di sangue a motivo del rifiuto dei genitori. Comunque, la provincia ha riconsegnato i bambini ai genitori alcuni giorni dopo, quando questi ultimi hanno contestato il fatto in tribunale.

A Montreal, un giudice ha fatto visita in ospedale ad un ragazzo quindicenne prima di deliberare, lo scorso giugno, che avrebbe dovuto subire trasfusioni di sangue per curare la leucemia di cui è affetto.

Esponenti di etica medica sostengono che il tribunale sia troppo severo nel rifiutare ai minori di avere voce in capitolo nelle loro terapie fino a che non abbiano compiuto 16 anni.

Tuttavia Arthur Schafer aggiunge che è difficile capire se i giovani Testimoni di Geova parlino realmente da loro stessi quando rifiutano un trattamento, o se siano minacciati da "tremende coercizioni".

"Per la giovane rifiutare d'obbedire non solo ai genitori ma all'intera comunità, significherebbe essere evitata e ostracizzata", ha affermato Schafer, direttore del Centre for Professional and Applied Ethics (Centro di etica professionale e applicata) dell'Università di Manitoba.

"L'idea che la ragazza possa fare una scelta volontaria in queste circostanze è davvero dubbia. L'idea di intervenire per proteggere un bambino è chiaramente enunciata nelle leggi del Canada". (grassetto mio)

In ogni caso, Eike Kluge, professore di etica biomedica all'Università di Victoria, ha dichiarato che "il progresso nell'etica del consenso in ambito sanitario" in anni recenti ha permesso di riconoscere che è discriminatorio secondo la Carta dei Diritti negare il diritto di prendere le proprie decisioni in ambito medico a ragazzi in grado di farlo.

Vitale


Achille Lorenzi
00venerdì 9 novembre 2007 06:44
www.churchtimes.co.uk/content.asp?id=47162

In questo articolo viene intervsitata una ex TdG, Rachel Underhill, che chiede che venga abolita la proibizione delle trasfusioni.

Achille
Agabo
00venerdì 9 novembre 2007 10:00
Re:
Achille Lorenzi, 09/11/2007 6.44:

http://www.churchtimes.co.uk/content.asp?id=47162

In questo articolo viene intervsitata una ex TdG, Rachel Underhill, che chiede che venga abolita la proibizione delle trasfusioni.

Achille




E traduciamolo, và!

La gerarchia dei Testimoni di Geova dovrebbe cambiare la sua posizione sulle trasfusioni di sangue, e la legge dovrebbe essere cambiata per proteggere le loro comunità da sé stesse, dice una ex Testimone, Rachel Underhill. La sua dichiarazione segue la morte, lo scorso mese, di Emma Gough, 22 anni, che aveva rifiutato una trasfusione e morì da complicazioni ore dopo il parto di due gemelli sani.

Sig.ra Underhill si ritiene fortunata ad essere viva, anche dopo aver rifiutato il sangue quando due gemelle, che hanno adesso otto anni, sono nate dieci settimane prematuramente da cesareo. "Un brivido scese lungo la mia schiena, quando ho visto i titoli. E 'stata molto simile alla mia storia, e sono molto dispiaciuta per lei e la sua famiglia ", ha detto martedì [6 nov.ndT].

"Ho il sospetto che il Comitato di collegamento dei testimoni di Geova Ospedale fosse presente quando lei arrivò in ospedale, per garantire che non ricevesse trasfusioni, offrendo delle alternative - in questo caso, inutili- suggerimenti, che prevenissero lei e suo marito su ciò che deveva essere fatto, invece di lasciar fare ai medici il lavoro che sono chiamati a fare - salvare vite umane. "

I testimoni di Geova equiparano il ricevere una trasfusione di sangue al mangiare, una cosa che essi ritengono la Bibbia vieta in Genesi 9,5 ( "Ma non dovete mangiare la carne, in cui c’ è ancora l’alito vitale"), in Atti 15,29 ( "Astenersi dal cibo sacrificato agli idoli e dal sangue... ").

I Testimoni che devono affrontare un intervento chirurgico firmano un modulo un dove si dichiara il loro diritto di rifiutare una trasfusione. Ila volontà degli adulti non può essere ignorata da parte dei medici. I Comitati di collegamento con l’ Ospedale sono una parte attiva dell’opera dei Testimoni. Essi scrivono alla Direzione dell’ospedale chiedendo la collaborazione dei medici al fine di eseguire le operazioni senza sangue. Essi propongono come alternativa l'uso di fluidi in forma di soluzione salina e soluzioni cristalloidi, o "metodi avanzati di conservazione" per ridurre la perdita di sangue. Alla Sig.ra Underhill è stato detto di "aumentare il tuo ferro e mangiare un sacco di barbabietole".

Il monito dei Testimoni è: "Speriamo che tu non debba perdere una grande quantità di sangue. Ma se succedesse, dei medici esperti potrebbero probabilmente gestire la tua salute senza usare le trasfusioni di sangue, le quali comportano molti rischi." La posizione sul sangue è dichiarato non negoziabile. Qualsiasi Testimone che contravviene è immediatamente “disassociato”, e cacciato dalla comunità.

Attivisti, come l’Associazione dei Testimoni di Geova per la riforma sul sangue, dicono che una chiara spiegazione non è mai stata data: "Oggi la Società si limita a una riformulazione della Bibbia e a un uso di un concetto equivoco risalente al 1600 riguardo al sangue, come prove delle loro affermazioni"

La Sig.ra Underhill ha detto: "Ho appena visto mia figlia, che ha paralisi cerebrale, sottoposta a un intervento di cinque ore all’intestino tenue e alla vescica. Ero al settimo cielo vendendo che firmava il modulo che permetteva all’ ospedale di usare qualsiasi cura ritenessero per il meglio. Se mia figlia ha bisogno di sangue, essa lo può ricevere "

Le religioni dovrebbero aggiornare le loro convinzioni, dichiara la Sig.ra Underhill, che ha lasciato i Testimoni di Geova e ha divorziato, quattro anni fa, dopo aver finto d’avere una relazione con un vecchio amico, al fine di essere disassociata. Essa ora gestisce un sito web che fornisce sostegno agli ex Testimoni.

Media, a pagina 27

By Agabo.


Alcesti80
00venerdì 9 novembre 2007 10:10
Re:
Lukkis, 30/10/2007 16.29:

Per quello che so io se un TdG rifiuta la trasfusione i medici la fanno coattamente.
Lukkis



Cassazione civile, Sezione 3, 23 febbraio 2007, n. 4211 "Il dissenso in ordine a un trattamento trasfusionale, come il consenso, deve essere inequivoco, attuale, effettivo e consapevole. E'pertanto correttamente motivata la decisione dei giudici di merito che concluda che il dissenso ad ogni eteroemotrasfusione manifestato, all'atto del ricovero in una struttura sanitaria, in assenza di pericolo di vita,da un soggetto appartenente ad una confessione religiosa che vieti una tale pratica sanitaria, con una valutazione altamente probabilistica, non debba più considerarsi operante in un momento successivo, davanti ad un quadro clinico fortemente mutato e con imminente pericolo di vita e senza la possibilità di un ulteriore interpello del paziente ormai anestetizzato"

Tribunale penale di Roma, sez G.I.P., 16 gennaio 2006 " La condotta del sanitario che effettui trasfusioni di sangue su un paziente in pericolo di vita, nonostante il rifiuto dello stesso, non è punibile sulla base della causa di giustificazione rappresentata dall'adempimento del dovere, che impone appunto al medico, in virtù della funzione di garanzia attribuitagli, un intervento volto a tutelare la salute del paziente"
berescitte
00venerdì 9 novembre 2007 11:07
Re:
julie O'Hara, 30/10/2007 13.28:


Oggi voglio essere cattiva... [SM=g27826]

notizia: Testimone di Geova rifiuta la trasfusione e muore

E allora? sono fatti suoi!

E' inutile dispiacersi, quello è morto contento convinto che ha fatto felice il suo dio, quindi non sprecherò parte dei miei sentimenti di compassione per uno che volontariamente ha voluto morire!

Julie



Io invece sì, perché è morto inutilmente un mio fratello, figlio dell'unico Padre.
E ci unisco anche dell'ammirazione, perché se è vero che è morto per un'idea sbagliata, sta di fatto che lui la riteneva volontà divina da seguire fino alla immolazione della vita (non dico martirio perché martirio è essere uccisi da altri in odio alla fede).
Ammirevole dunque e perfino meritorio davanti a Dio che scruta le intenzioni del cuore per assegnare colpe e meriti!
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