Una "sorella" difende la scelta dei genitori di rifiutare la trasfusione e critica aspramente la decisione della Corte di far trasfondere i gemellini dopo la nascita:
«Mi sono attenuta a tale convinzione [di rifiutare il sangue], anche se mi hanno detto la vita di Reese [la sua bambina] era in pericolo. Penso che la decisione che l'Alta Corte ha preso questa settimana sia una vergogna»
"Noi non siamo martiri o mostri", dice Rebecca. "Noi non vogliamo lasciar morire i nostri figli. Vogliamo il meglio per loro, come qualsiasi genitore. Ma se c'è una crisi e mio figlio muore perché ha bisogno di una trasfusione di sangue, saprei di aver fatto tutto secondo la mia fede. Quando si arriva a faccia a faccia con la morte, voltare le spalle a Dio per violare una delle sue disposizioni legislative è una buona decisione?».
"Quando vado da porta a porta, trovo sempre che il sangue è la cosa che sconvolge di più persone. E' una cosa che menzionano sempre. Cerchiamo di spiegare che la medicina moderna ha fatto tanti progressi e che ci sono molte alternative al sangue".
"Ci sono sicuramente modi per evitare questo, ma l'Irlanda è molto indietro quando si tratta di guardare a trattamenti alternativi. In altri paesi, come gli Stati Uniti e Gran Bretagna, non è mai un problema. Mia nonna che vive in Inghilterra ha avuto due grandi tumori cancerosi rimossi di recente dall'intestino. Al medico ha detto che non deve essere utilizzato in alcun modo il sangue ed egli ha detto: "Ovviamente, niente sangue".
Fonte:
www.independent.ie/lifestyle/parenting/why-irsquod-let-my-daughter-die-before-allowing-her-to-have-a-blood-transfusion-1359...
Questa donna, come tutti i TdG in genere, crede che le alternative al sangue vi siano sempre. Invece non è così. Anche nella "più progredita" (a suo dire) Inghilterra, lo scorso ottobre una neo mamma di soli 22 anni è morta dissanguata dopo il parto, per non aver acconsentito all'unica cosa che poteva salvarla, la trasfusione.
E anche i medici specializzati nell'utilizzare metodi alternativi, come quelli di alcuni centri a cui si rivolgono i TdG, ammettono che in casi di emergenza, «cioè quando la persona si trova in pericolo di vita o in stato di totale incoscienza, il ricorso alla trasfusione diventa però inevitabile, non ci sono alternative di sorta».
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Achille