C'è anche un accenno nel sito del GRIS nazionale www.gris.org
alla sezione Tesrimoni di Geova, curatore Sandro Leoni, file
Geova a Messa – Anno B (1) – commento al Natale del Signore; Messa dell’Aurora
«Vangelo: Lc 2, 15-20
“16 … e trovarono Maria e Giuseppe, e il bambino a giacere nella mangiatoia. 17 Avendolo visto, fecero sapere la parola che era stata loro detta riguardo a questo fanciullino.” (NM)
Non avendo rilievi dottrinali importanti accenniamo a una curiosità che incontreremo anche in seguito e tratteremo più in dettaglio. Come si vede il bambino diventa in men che non si dica un fanciullino. Ma non è una contraddizione. I termini greci usati dall’autore sacro sono differenti (brèfos la prima volta e paidìon la seconda. Al v 43 troveremo pàis, reso dalla NM con “ragazzo”). Ebbene di questa particolarità il CD ritiene di doversi vantare poiché questi termini greci hanno sfumature diverse. Che dire? Bravo! E in TOR del 15/4/1995, p. 32, scopriamo che il CD è andato a raccogliere, in tema, anche l’elogio del “dott. Rijkel ten Kate, studioso di greco classico” il quale attesta che non ha trovato in nessuna altra traduzione delle Bibbie olandesi, salvo che nella NM del ‘67, una accuratezza tale da badare a distinguere la diversità espressa da tali termini. E va da sé che, se la NM è così accurata su una cosa così marginale, che cosa non sarà mai per le cose più importanti?…*
Tutto logico, tutto giusto, salvo che… se si prende la successiva edizione della NM, quella del 1986 ad es., la distinzione è sparita. Dovunque troviamo scritto “bambino”, salvo al v 43 ove il precedente ragazzo è sostituito da fanciullo. Chi può capirci?
* Ma a noi intanto non può non venirci in mente subito il touto estin (questo è) delle narrazioni eucaristiche, storpiato in questo significa dalla NM in tutti i passi in cui ricorre.
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Ed ecco la trattazione “più in dettaglio” fattane in seguito…
(Stesso file; commento alla “Epifania del Signore”)
«3)- In tutto il brano di Matteo 2, dal v 2, 9 al v 21, Gesù viene definito ora “bambino” (v 12) (gr. brèfos) ora “fanciullino” (v 27 (gr. paidìon) ora “ragazzo” (v 43) (gr. pàis) nella NM del ’67, meritando così l’elogio del grecista, sembra olandese, dott. Rijkel ten Kate che ha notato l’accuratezza con cui sono state rese le sfumature di significato dei vari termini*; cosa che altre versioni olandesi trascurano. Ma la stessa accuratezza noi la riscontriamo nella NM italiana del ’67.
* L’elogio è riportato a pag. 32 della TOR del 15/4/’95. Senonché poi arriva l’edizione 1986 della NM e non sappiamo come sono andate le cose in Olanda, ma è certo che qui da noi sia il Gesù fanciullino (paidìon) sia il Gesù ragazzo (pàis) sono… ringiovaniti, perché quei termini greci sono stati resi entrambi con bambino come se avessero lo stesso significato di (brèfos) e (ohibò!) proprio come traduce la Bibbia CEI.** Stranezze? Si direbbe proprio di sì, però chi non ha fatto il confronto tra le due edizioni, magari ha memorizzato solo l’elogio del dott. Kate; elogio circa l’accuratezza che ovviamente il CD spera indebitamente di poter estendere all’insieme della versione geovista, che invece ha riscosso tante critiche. Bisognerebbe passare parola che il CD in seguito ha gettato alle ortiche quell’elogio.
** In realtà la notazione della sfumatura, da parte del dott. Kate, è fuori posto perché certamente non era nella mente degli agiografi. Luca ad es. adopera sì brèfos al 2,12 (e in ciò è accurato) ma avrebbe dovuto usarlo sia in 1,59, per Giovanni Battista, sia per Gesù in 2,27, entrambi portati al tempio in età di appena 8 giorni; invece ha usato paidìon. Quanto a Matteo in tutto il capitolo 2 usa sempre paidìon. Il qual termine, se è valida l’esegesi che, facendo leva sulla notazione che i Magi trovarono Gesù in una casa (oikìa), ritiene che era passato del tempo e Gesù era cresciuto, sarebbe accurato. Ma non se si suppone che la visita dei Magi avvenne intorno alla nascita (S. Giuseppe potrebbe benissimo aver provveduto a cercare una casa dopo il primo alloggio di fortuna). Comunque forse è stato meno accurato usandolo anche per Gesù che torna dall’Egitto (vv 19-21) dove probabilmente sarebbe stato più preciso usare pàis.
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