TNM versus TNM

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geovologo
00martedì 5 febbraio 2008 22:14
Nell'ultima pagina di copertina dell'edizione del 15 aprile 1995 di La Torre di Guardia il Corpo Direttivo geovista riferiva di aver trovato uno studioso estimatore della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture: il dott. Rijkel ten Kate, studioso di greco classico. Cosa ha indotto questo studioso ad esprimere apprezzamento per la versione geovista della Bibbia? Il dott. ten Kate avrebbe detto: "Sono molto sorpreso che ci sia in effetti una Bibbia olandese (la Traduzione del Nuovo Mondo) che tenga dovutamente conto della diversità fra i termini greci bréfos, paidìon e paìs" (in Luca 2,12.27.43). In altre parole, lo studioso citato apprezzava il fatto che la traduzione geovista in lingua olandese "manteneva la distinzione fra i tre termini usando rispettivamente 'bambino', 'fanciullino' e 'ragazzo'."
Il geovismo non ha resistito alla tentazione di vantarsi dell'elogio di uno studioso, anche se quest'apprezzamento si può trasformare in un boomerang pericoloso almeno per i Testimoni di Geova italiani. Infatti, mentre è vero che l'edizione italiana del 1967 della Traduzione del Nuovo Mondo rispettava la distinzione tra i termini descritti, tuttavia nelle edizioni successive tale versione biblica si è poi adeguata alle "molte Bibbie" che rendono "queste tre parole, o due di esse, 'bambino'" (cfr. Luca 2,12.27). Allora chiediamo ai Testimoni di Geova: che senso ha citare uno studioso che elogia la versione olandese della Bibbia geovista, se poi le stesse riflessioni di questo studioso suonano come una critica alle edizioni italiane più recenti della stessa Traduzione del Nuovo Mondo? [SM=x570868]
brunodb2
00martedì 5 febbraio 2008 22:49
Re:

geovologo, 05/02/2008 22.14]Nell'ultima pagina di copertina dell'edizione del 15 aprile 1995 di La Torre di Guardia il Corpo Direttivo geovista riferiva di aver trovato uno studioso estimatore della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture: il dott. Rijkel ten Kate, studioso di greco classico. Cosa ha indotto questo studioso ad esprimere apprezzamento per la versione geovista della Bibbia? Il dott. ten Kate avrebbe detto: "Sono molto sorpreso che ci sia in effetti una Bibbia olandese (la Traduzione del Nuovo Mondo) che tenga dovutamente conto della diversità fra i termini greci bréfos, paidìon e paìs" (in Luca 2,12.27.43). In altre parole, lo studioso citato apprezzava il fatto che la traduzione geovista in lingua olandese "manteneva la distinzione fra i tre termini usando rispettivamente 'bambino', 'fanciullino' e 'ragazzo'."
Il geovismo non ha resistito alla tentazione di vantarsi dell'elogio di uno studioso, anche se quest'apprezzamento si può trasformare in un boomerang pericoloso almeno per i Testimoni di Geova italiani. Infatti, mentre è vero che l'edizione italiana del 1967 della Traduzione del Nuovo Mondo rispettava la distinzione tra i termini descritti, tuttavia nelle edizioni successive tale versione biblica si è poi adeguata alle "molte Bibbie" che rendono "queste tre parole, o due di esse, 'bambino'" (cfr. Luca 2,12.27). Allora chiediamo ai Testimoni di Geova: che senso ha citare uno studioso che elogia la versione olandese della Bibbia geovista, se poi le stesse riflessioni di questo studioso suonano come una critica alle edizioni italiane più recenti della stessa Traduzione del Nuovo Mondo? [SM=x570868]

Quella che segue è la citazione completa richiamata in parte da geovologo:

La Torre di Guardia, 15 aprile 1995,p. 32

Uno studioso apprezza la “Traduzione del Nuovo Mondo”

SECONDO il dott. Rijkel ten Kate, studioso di greco classico, le traduzioni bibliche olandesi non rendono accuratamente certe parole. Per esempio, in Luca capitolo 2, troviamo tre diverse parole greche (brèfos, paidìon e paìs) usate per descrivere le successive fasi della crescita di Gesù. Ciascuna di queste parole ha una diversa sfumatura di significato. In molte Bibbie, però, queste tre parole, o due di esse, sono genericamente rese “bambino”. Qual è la traduzione più corretta?
Il dott. ten Kate spiega che nel versetto 12 la parola greca brèfos significa “neonato, bambino”. Paidìon, che troviamo nel versetto 27, significa “fanciullino” e paìs, nel versetto 43, dovrebbe essere tradotto “ragazzo”. “A quanto mi risulta”, scrive il dott. ten Kate nel numero di marzo del 1993 di Bijbel en Wetenschap (Bibbia e Scienza), “non c’è una sola traduzione olandese che renda queste differenze in modo adeguato, in piena armonia col testo originale”.
In seguito è stata mostrata al dott. ten Kate la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, disponibile in 12 lingue, fra cui l’olandese. La sua reazione? “Sono molto sorpreso”, ha detto, “che ci sia in effetti una Bibbia olandese che tenga dovutamente conto della diversità fra i termini greci brèfos, paidìon e paìs”. La Traduzione del Nuovo Mondo in olandese rende questi versetti in armonia col testo greco originale? “Perfettamente”, risponde il dott. ten Kate.

[Nota in calce]
In questi versetti l’edizione 1967 della Traduzione del Nuovo Mondo in italiano manteneva la distinzione fra i tre termini usando rispettivamente “bambino”, “fanciullino” e “ragazzo”.

Ciao [SM=x570892]

Bruno




Achille Lorenzi
00mercoledì 6 febbraio 2008 07:26
C'è anche una paginetta del sito Infotdgeova su questo argomento:

www.infotdgeova.it/bibbia/tnm87.php

Saluti
Achille
berescitte
00giovedì 7 febbraio 2008 11:10
C'è anche un accenno nel sito del GRIS nazionale www.gris.org
alla sezione Tesrimoni di Geova, curatore Sandro Leoni, file
Geova a Messa – Anno B (1) – commento al Natale del Signore; Messa dell’Aurora


«Vangelo: Lc 2, 15-20
“16 … e trovarono Maria e Giuseppe, e il bambino a giacere nella mangiatoia. 17 Avendolo visto, fecero sapere la parola che era stata loro detta riguardo a questo fanciullino.” (NM)

Non avendo rilievi dottrinali importanti accenniamo a una curiosità che incontreremo anche in seguito e tratteremo più in dettaglio. Come si vede il bambino diventa in men che non si dica un fanciullino. Ma non è una contraddizione. I termini greci usati dall’autore sacro sono differenti (brèfos la prima volta e paidìon la seconda. Al v 43 troveremo pàis, reso dalla NM con “ragazzo”). Ebbene di questa particolarità il CD ritiene di doversi vantare poiché questi termini greci hanno sfumature diverse. Che dire? Bravo! E in TOR del 15/4/1995, p. 32, scopriamo che il CD è andato a raccogliere, in tema, anche l’elogio del “dott. Rijkel ten Kate, studioso di greco classico” il quale attesta che non ha trovato in nessuna altra traduzione delle Bibbie olandesi, salvo che nella NM del ‘67, una accuratezza tale da badare a distinguere la diversità espressa da tali termini. E va da sé che, se la NM è così accurata su una cosa così marginale, che cosa non sarà mai per le cose più importanti?…*
Tutto logico, tutto giusto, salvo che… se si prende la successiva edizione della NM, quella del 1986 ad es., la distinzione è sparita. Dovunque troviamo scritto “bambino”, salvo al v 43 ove il precedente ragazzo è sostituito da fanciullo. Chi può capirci?

* Ma a noi intanto non può non venirci in mente subito il touto estin (questo è) delle narrazioni eucaristiche, storpiato in questo significa dalla NM in tutti i passi in cui ricorre.»


Ed ecco la trattazione “più in dettaglio” fattane in seguito…
(Stesso file; commento alla “Epifania del Signore”)

«3)- In tutto il brano di Matteo 2, dal v 2, 9 al v 21, Gesù viene definito ora “bambino” (v 12) (gr. brèfos) ora “fanciullino” (v 27 (gr. paidìon) ora “ragazzo” (v 43) (gr. pàis) nella NM del ’67, meritando così l’elogio del grecista, sembra olandese, dott. Rijkel ten Kate che ha notato l’accuratezza con cui sono state rese le sfumature di significato dei vari termini*; cosa che altre versioni olandesi trascurano. Ma la stessa accuratezza noi la riscontriamo nella NM italiana del ’67.

* L’elogio è riportato a pag. 32 della TOR del 15/4/’95. Senonché poi arriva l’edizione 1986 della NM e non sappiamo come sono andate le cose in Olanda, ma è certo che qui da noi sia il Gesù fanciullino (paidìon) sia il Gesù ragazzo (pàis) sono… ringiovaniti, perché quei termini greci sono stati resi entrambi con bambino come se avessero lo stesso significato di (brèfos) e (ohibò!) proprio come traduce la Bibbia CEI.** Stranezze? Si direbbe proprio di sì, però chi non ha fatto il confronto tra le due edizioni, magari ha memorizzato solo l’elogio del dott. Kate; elogio circa l’accuratezza che ovviamente il CD spera indebitamente di poter estendere all’insieme della versione geovista, che invece ha riscosso tante critiche. Bisognerebbe passare parola che il CD in seguito ha gettato alle ortiche quell’elogio.

** In realtà la notazione della sfumatura, da parte del dott. Kate, è fuori posto perché certamente non era nella mente degli agiografi. Luca ad es. adopera sì brèfos al 2,12 (e in ciò è accurato) ma avrebbe dovuto usarlo sia in 1,59, per Giovanni Battista, sia per Gesù in 2,27, entrambi portati al tempio in età di appena 8 giorni; invece ha usato paidìon. Quanto a Matteo in tutto il capitolo 2 usa sempre paidìon. Il qual termine, se è valida l’esegesi che, facendo leva sulla notazione che i Magi trovarono Gesù in una casa (oikìa), ritiene che era passato del tempo e Gesù era cresciuto, sarebbe accurato. Ma non se si suppone che la visita dei Magi avvenne intorno alla nascita (S. Giuseppe potrebbe benissimo aver provveduto a cercare una casa dopo il primo alloggio di fortuna). Comunque forse è stato meno accurato usandolo anche per Gesù che torna dall’Egitto (vv 19-21) dove probabilmente sarebbe stato più preciso usare pàis.»


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