Senza fede non si vince la Casa Bianca

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Vitale
00venerdì 14 dicembre 2007 00:36

Corriere del Ticino 11.12.2007

Senza fede non si vince la Casa Bianca

Gerardo Morina

www.cdt.ch/interna.asp?idarticolo=136424

Nella libera America si può essere atei o agnostici ma chi lo è si tolga dalla testa di poter arrivare alla Casa Bianca. In un sondaggio dello scorso settembre sette americani su dieci hanno detto che è importante avere un presidente con una forte fede religiosa. La confessione religiosa non c’entra: Eisenhower ebbe un periodo da testimone di Geova prima di diventare presbiteriano, Nixon fu quacchero, Kennedy cattolico, anche se la stragrande maggioranza dei presidenti americani è stata di matrice protestante. Come ben sanno anche gli attuali contendenti, per ambire alla storica dimora di Pennsylvania Avenue una qualsivoglia appartenenza religiosa bisogna averla. Che poi chi proviene da religioni minoritarie (gli Stati Uniti rimangono un Paese fondamentalmente protestante) si trovi a faticare più di altri per imporsi ad un elettorato sotto questo aspetto fortemente tradizionalista è un fatto altrettanto vero, ma la religione resta comunque un elemento determinante per la politica, l’identità e la cultura della nazione americana. Ha avvertito il bisogno di ricordarlo recentemente l’ex-governatore del Massachusetts Mitt Romney, oggi aspirante candidato repubblicano alla presidenza. E da sempre mormone.
In un discorso tenuto la scorsa settimana alla Biblioteca presidenziale di George Bush senior nel Texas, Romney ha enunciato punti molto interessanti. Ha detto sostanzialmente: «La mia candidatura non può essere definita dalla mia religione e una persona non deve essere né eletta né rigettata a causa della sua fede». Ha poi aggiunto: «Gli affari della chiesa finiscono nel punto dove cominciano gli affari della nazione. Da governatore non ho mischiato i particolari insegnamenti della mia chiesa con gli obblighi del mio ufficio e della Costituzone – e naturalmente farò lo stesso se dovessi diventare presidente». Ma ha anche precisato: «Chi dice che la fede non debba essere coinvolta quando si affrontano le questioni politiche, contraddice i Padri fondatori degli Stati Uniti». Secondo Romney in America esistono differenze teologiche tra le varie chiese, ma la nazione «condivide un credo comune di convinzioni morali». Le stesse, secondo il candidato repubblicano, che costituiscono la base religiosa sulla quale gli Stati Uniti hanno fondato la loro nascita e la loro potenza.
Quello di Romney ha evocato un analogo discorso pronunciato nel 1960 da un altro aspirante candidato, questa volta democratico e cattolico, alla Greater Houston Ministerial Association. L’aspirante candidato, che avrebbe poi conquistato la presidenza degli Stati Uniti, si chiamava John Fitzgerald Kennedy. Le sue parole furono: «Non sono il candidato cattolico alla presidenza. Sono il candidato del partito democratico alla presidenza e mi trovo per caso ad essere anche un cattolico». Aggiunse Kennedy: «Credo in un’America dove la separazione tra chiesa e stato è assoluta».
A distanza di 47 anni l’uno dall’altro Kennedy e Romney (di tendenze politiche opposte) non hanno fatto che ribadire la validità della Costituzione americana in tema di laicità istituzionale. Ne parla infatti il primo emendamento, che dice testualmente: «Il Congresso non potrà fare alcuna legge per il riconoscimento di qualsiasi religione, o per proibirne il libero culto». Specifica inoltre l’articolo VI della stessa costituzione: «Nessuna professione di fede religiosa sarà mai imposta come necessaria per coprire un ufficio o una carica pubblica degli Stati Uniti». In altre parole la «laicità» americana è sì aconfessionale ma non è assolutamente areligiosa. Non a caso, come noto, la moneta americana proclama la fiducia in Dio («In God we Trust») e il motto nazionale assicura la garanzia divina («One nation under God»). E nessun presidente americano, nel momento in cui entra in carica, trascurerebbe di invocare il nome di Dio quando si rivolge ai propri compatrioti. Che alla Casa Bianca arrivi un inquilino protestante (probabile), cattolico (più difficile) o mormone (ancora più difficile).


=omegabible=
00venerdì 14 dicembre 2007 07:33
re

Come in Italia insomma..!! [SM=x570867] [SM=x570867] [SM=x570867]


omega [SM=x570892]
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