Per un profilo
Dal "Corriere della Sera" mercoledì 13 luglio 2005, pag.58
CECILIA GATTO TROCCHI, l'ultimo giorno di dolore.
Si è lasciata morire lanciandosi nella tromba delle scale, dal quinto piano del palazzo dove abitava, in via Eusebio Chini, 69. Negli ultimi tempi, racconta chi le è stata vicina in questi giorni, Cecilia Gatto Trocchi, nota studiosa di antropologia, si sentiva stanca, depressa. Forse non era riuscita a superare il trauma provocato, due anni fa, dalla morte del figlio trentenne Massimiliano. A lui aveva dedicato molte energie anche dopo la sua scomparsa, facendogli intitolare un premio legato al tema della solidarietà. Un dolore continuo, e alla fine non ce l'ha fatta.
Ieri il suicidio. Cecilia Gatto Trocchi era conosciuta dal grande pubblico televisivo per aver partecipato, in varie occasioni, a trasmissioni della RAI - tra cui "Porta a porta" - e di Mediaset. Insegnava antropologia alla Terza Università di Roma e collaborava con il Dipartimento di Scienze Psichiatriche e Medicina Psicologica dell'università La Sapienza.
Al centro dei suoi studi sopratutto le sette sataniche, contro le quali si batteva da tempo, e l'occultismo. Viaggiava molto, e aveva compiuto ricerche sul campo in Africa, America Latina, India, verificando le tematiche magico-simboliche, le mitologie e i rituali. Aveva analizzato con il metodo dell'osservazione partecipante gruppi magico-esoterici e le forme di sincretismo religioso e poi pubblicato studi ed analisi sul pensiero simbolico, l'etnomedicina, le religioni, l'arte, la magia. Dirigeva inoltre l'Osservatorio dei Fenomeni magico-simbolici presso la Cattedra di Antropologia Culturale dell'Università di Chieti. Era stata anche tra i fondatori della Società Italiana per lo Studio di Psicopatologia e religione. Era consulente scientifica della Rivista di Psichiatria Psicosomatica delle differenze Psiche Donna. Ma tra i suoi interessi c'erano anche le tradizioni del Lazio su cui aveva scritto diversi libri.
Il magistrato ha disposto l'esecuzione dell'autopsia.