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petitio
00giovedì 28 aprile 2005 06:19
I Testimoni di Geova non partecipano ai funerali di Giovanni Paolo II

da LA STAMPA WEB 06 aprile 2005

I funerali come «festa» delle religioni
Ebrei, musulmani, mormoni, buddhisti, sikh a fianco dei cristiani

inviata a ROMA

Il viaggio più lungo toccherà ai mormoni. Venerdì, una decina di ragazzi in abito scuro, cravatta e borsa a tracolla, arriverà dallo Stato americano dello Utah, per salutare il Pontefice del dialogo. Nove ore di volo dagli Stati Uniti sono niente, in confronto al percorso teologico fatto da questi figli della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni per incontrare Giovanni Paolo II. Fino al 1966 l'Enciclopedia Mormona assimilava il Papa all'Anticristo. Venne poi Karol Wojtyla e ricevette la confessione dei pionieri Usa in Vaticano. Dodici milioni di fedeli sparsi in tutto il mondo, 20 mila in Italia, compresero allora che Roma non è così lontana, almeno sui temi morali cari alla dottrina fondata nel 1830 da Joseph Smith, sì alla vita, no all'aborto e alla pornografia. Ora che l'amico speciale se n'è andato, i mormoni gli diranno arrivederci insieme a musulmani, ebrei, cristiani ortodossi, buddhisti seguaci del Dalai Lama e giapponesi del Sokagakkai, sikh a metà strada tra induismo e islam. Tanti modi diversi di vedere l'aldilà raccolti sotto il cielo di Roma. Il funerale del Santo Padre potrebbe simboleggiare quasi una festa, sul tipo di quelle in voga nelle zone tradizionaliste della Polonia e di altri Paesi slavi. La festa delle confessioni. Un evento di cui Wojtyla curò la «prova generale» convocando ad Assisi - come già era avvenuto sedici anni prima - i leader religiosi del mondo il 24 gennaio 2002, quattro mesi dopo gli attentati dell'11 settembre e la minaccia dello scontro delle civiltà. Da giorni, Massimo Introvigne, presidente del Centro studi nuove religioni, riceve fax d'adesione da ogni parte del pianeta. «Sono i laici a muovere critiche ed obiezioni all'operato di Giovanni Paolo II. Chiunque abbia un Dio a cui raccomandarsi, venerdì mattina sarà a Roma, materialmente oppure idealmente», commenta lo studioso. Come gli indiani sikh, 25 mila anime dislocate intorno al tempio Gurudwara di Novellara, vicino di Reggio Emilia, l’artigianato come fonte di vita. I loro rappresentanti parlano male l'italiano, ma esprimono benissimo il concetto: «Chi o cosa preghi non c'entra niente. Bisogna distinguere il Papa inteso in senso istituzionale da questo che si è appena spento, un uomo di pace e fratellanza». Se riusciranno a raccogliere i soldi allestiranno un pullman per la Capitale, altrimenti si riuniranno al Gurudwara. Cattedrali, templi, sinagoghe, moschee, santuari orientali, luoghi di culto di fogge esotiche, chi può manda un messaggero o almeno un’orazione. I 30 mila valdesi d’Italia hanno spedito una lettera a monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Commissione Ecumenismo e Dialogo, perché il cammino cominciato insieme non si arresti al termine della cerimonia funebre. Certo, non troverete in piazza San Pietro i testimoni di Geova. «Abbiamo pregato per il Pontefice come un uomo qualsiasi che ha molto sofferto, ma non riconosciamo in lui alcuna guida spirituale», spiega Alberto Bertone, portavoce della comunità che in Italia conta 230 mila persone e 500 mila simpatizzanti. Dove non c’è dialogo ecumenico, la cronaca della morte di Wojtyla viene seguita con semplice pietà umana. Pochissimi in realtà restano indifferenti. Diserteranno la festa delle confessioni i gruppi minori, i fondamentalisti protestanti americani con la pregiudiziale antipapalina nel Dna, i raeliani in attesa dello sbarco degli Ufo che sul sito Internet non riportano neppure l'avvenimento. Minoranze che hanno perso la lezione fondamentale di questo Papa sull'inclusione dei diversi culti nel grande popolo dei credenti. La Chiesa romena, congregazione per la maggioranza degli immigrati in Italia, sarà in prima fila. «La Romania è stato l'unico Paese ortodosso ad accogliere con gioia il Papa», ricorda padre Gheorghe Vasilescu. Era il 2002 e Bucarest risuonava di mnogaia lieta («tanti anni felici») un augurio comune a molte lingue dell’Est, compresa quella della Russia che il Papa avrebbe tanto voluto visitare. Il Patriarcato di Mosca manderà al funerale una delegazione. Resterà magari un po’ in disparte, accanto ai prelati della chiesa scismatica cinese, che dopo il 1989, pur restando fedeli al regime comunista di Pechino, sono venuti in Vaticano a farsi riconsacrare da Wojtyla.
Karol Wojtyla ha camminato a lungo fuori dal Vaticano e la strada percorsa torna adesso a lui. A cominciare dall’avventura più difficile, quella in Terra Santa, che oggi fa convergere nella Capitale le due religioni sorelle, ebraismo ed islam. Il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e Ghassan Sherbel, editorialista del quotidiano arabo Al Hayat, concordano sul giudizio del Santo Padre, «grande combattente e predicatore di pace». Un esempio per le nuove generazioni e una speranza. I giovani musulmani d’Italia vorrebbero che il funerale preludesse a nuova vita per chi resta. Il presidente, Osama Saghir, ha organizzato un pulmino speciale. Porterà da Milano a Roma alcuni ragazzi islamici e cristiani che nel tragitto discuteranno come continuare il dialogo interreligioso ora che il Santo Padre non c’è più. A Castel Sant’Angelo troveranno ad aspettarli l’unione dei giovani ebrei, shalom, salam, pace. Il viaggio continua.

Commento mio
L'anonimo estensore dell'articolo, ben informato su molte cose, mostra di essere poco informato su ciò che i TG pensano che avvenga alla morte: la nullificazione dell'essere umano. Se lo avesse saputo avrebbe detto al Bertone geovista che mentiva. Non è vero, non può essere, che essi hanno pregato per un uomo che "ha molto sofferto" (si noti il verbo al passato. Non dice che hanno pregato mentre era vivo ma dopo, da morto) poiché non si prega per chi non esiste. Non lo fanno neanche per i loro familiari. E se c'è qualcuno che lo fa è solo per chiedere a Geova di risuscitarlo; cosa che certamente non si chiede per chi si ritiene soggetto da non risuscitare "capro destinato alla distruzione", addirittira il capo di quella maledetta cristianità che gronda sangue da tutte le parti eccetera...
A leggere attentamente tutto le bugie si moltipicano. I Testimoni, si dice, che hanno pregato per il Papa "come per un uomo qualsiasi che ha molto sofferto". La gente dovrebbe credere cioè che essi di norma pregano per le persone che soffrono molto, che pregano per qualsiasi uomo e non solo per il Papa. E lo ha creduto l'articolista che ha commentato la dichiarazione inquadrandola nella "semplice pietà umana". Parlino gli ex e ci dicano se quando erano Testimoni nutrivano questa "pietà umana" per "qualsiasi uomo che soffriva molto".
Penso sia giunto il momento che, in onore di questo GRANDE Uomo di pace e di amore Petitio inauguri qualcosa. Qualcosa di NON STOP. Qualcosa in relazione alla sola cosa che i TG gradiscono: la Verità. E pazienza se non la gradiranno i loro capi che si capisce subito quando mentono... gli si muovono le labbra.

[Modificato da petitio 28/04/2005 6.27]

solitary man
00giovedì 28 aprile 2005 17:06
Re:

Scritto da: petitio 28/04/2005 6.19
Parlino gli ex e ci dicano se quando erano Testimoni nutrivano questa "pietà umana" per "qualsiasi uomo che soffriva molto".
[Modificato da petitio 28/04/2005 6.27]




si
solitary man
00giovedì 28 aprile 2005 17:11
Re:
Non è vero, non può essere, che essi hanno pregato per un uomo che "ha molto sofferto" (si noti il verbo al passato. Non dice che hanno pregato mentre era vivo ma dopo, da morto) poiché non si prega per chi non esiste.

A me sembra che facesse riferimento alla preghiera quando era ancora vivo e non da morto.

Non lo fanno neanche per i loro familiari. E se c'è qualcuno che lo fa è solo per chiedere a Geova di risuscitarlo; cosa che certamente non si chiede per chi si ritiene soggetto da non risuscitare "capro destinato alla distruzione", addirittira il capo di quella maledetta cristianità che gronda sangue da tutte le parti eccetera...

Scusa, ma non mi risulta che i TdG insegnino che un essere umano non venga risuscitato solo perchè è stato papa.

[Modificato da solitary man 28/04/2005 17.12]

Achille Lorenzi
00giovedì 28 aprile 2005 17:56

Scritto da: petitio 28/04/2005 6.19
I Testimoni di Geova non partecipano ai funerali di Giovanni Paolo II

da LA STAMPA WEB 06 aprile 2005

I funerali come «festa» delle religioni
Ebrei, musulmani, mormoni, buddhisti, sikh a fianco dei cristiani ...

Avevo postato lo stesso articolo qualche giorno fa:

http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=47801&idd=1044

Puoi trovare nel thread succitato dei commenti in merito alle sorprendenti affermazioni del portavoce dei TdG, affermazioni smentite poi telefonicamente da un TdG della sede centrale di Roma.

Nota anche le dichiarazioni di un portavoce canadese:

http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=47801&idd=1059

Anche queste parole sono state poi rettificate: sarebbero state solo delle opinioni personali.

Ma questi portavoce dell'organizzazione, quando parlano sono capaci di spiegarsi correttamente?
Nel primo caso sarebbe stato il giornalista ad evere frainteso.
Nell'altro erano solo delle opinioni personali...
Ma che ci stanno a fare questi portavoce se la "voce" (dell'organizzazione) non la sanno "portare"? [SM=g27825]

Ciao
Achille
petitio
00giovedì 28 aprile 2005 18:23
Leggo e appunto
Chiedo scusa ad Achille che non sapevo mi avesse preceduto. E, prendendo per buona la rettifica, che certamente riguarda il discorso della preghiera, chiedo a qualche TG o ex se almeno sono certamente condivisibili dai Testimoni (Dirigenza e fedeli) quelle altre parole ove si afferma che essi non riconoscono nel Papa una guida spirituale.
Possiamo essere certi che almeno su questo non ci sono smentite?
Si tratta di una accertamento bereano da parte di uno che vuole sapere se le cose stanno realmente così. Chissà se qualche Testimone che risponde a tutte le domande mi risponderà su questo.[SM=g27833]
Achille Lorenzi
00giovedì 28 aprile 2005 18:33
Re: Leggo e appunto

Scritto da: petitio 28/04/2005 18.23
Chiedo scusa ad Achille che non sapevo mi avesse preceduto. E, prendendo per buona la rettifica, che certamente riguarda il discorso della preghiera, chiedo a qualche TG o ex se almeno sono certamente condivisibili dai Testimoni (Dirigenza e fedeli) quelle altre parole ove si afferma che essi non riconoscono nel Papa una guida spirituale.
Possiamo essere certi che almeno su questo non ci sono smentite?

Puoi essere assolutamente certo che il papa non è considerato in alcun modo dai TdG una loro guida spirituale.

Ciao
Achille
solitary man
00giovedì 28 aprile 2005 18:48
Re: Re: Leggo e appunto

Scritto da: Achille Lorenzi 28/04/2005 18.33
Puoi essere assolutamente certo che il papa non è considerato in alcun modo dai TdG una loro guida spirituale.

Ciao
Achille



esatto, credo che la dichiarazione di Bertone fosse "soggettiva" e cioè che per i TdG il papa non sia la "loro" guida spirituale senza escludere che lo sia ovviamente per tanti altri.
Ciao
petitio
00giovedì 28 aprile 2005 19:21
Molto bene. Mi basta.
Se il Papa non è affidabile come guida spirituale, Signore da chi andremo?
Ma naturalmente dallo Schiavo geovista. Lui speriamo che se la cava!
Tempo due giorni e inizierò un nuovo 3D con le risposte ottenute da questa nuova guida spirituale, qualificata per insegnare - dice! - e, come è nella mia natura, ne trarrò delle... petizioni.
A presto.

PS
Il nuovo Papa ha chiesto di pregare per lui.
Voi fatelo anche per lo Schiavo. Temo che ne avrà bisogno.[SM=g27828]
solitary man
00giovedì 28 aprile 2005 19:55
Re:

Scritto da: petitio 28/04/2005 19.21
Molto bene. Mi basta.
Se il Papa non è affidabile come guida spirituale, Signore da chi andremo?



Ogni gruppo o movimento religioso ha la propria guida spirituale. Non credo che i cattolici considerino "affidabile" per se stessi la guida dei "capi musulmani" e viceversa visto che le dottrine sono diverse... nessuno ha negato l'affidabilità del papa come guida spirituale per chi ovviamente crede negli insegnamenti cattolici.
Ciao
SimonaD
00venerdì 29 aprile 2005 08:27
Re: Re:

Scritto da: solitary man 28/04/2005 19.55


Ogni gruppo o movimento religioso ha la propria guida spirituale. Non credo che i cattolici considerino "affidabile" per se stessi la guida dei "capi musulmani" e viceversa visto che le dottrine sono diverse... nessuno ha negato l'affidabilità del papa come guida spirituale per chi ovviamente crede negli insegnamenti cattolici.
Ciao



ok, i tdg non considerano il Papa una guida spirituale, fin qui siamo d'accordo. D'altronde come potrebbero pensarla diversamente? Ma i tdg attribuiscono un qualche merito a quel Papa (per le cose che ha fatto prima e durante il suo pontificato) o lo considerano veramente un uomo "qualunque" che nulla ha dato e semmai ha tolto all'umanità?
Ciao
SimonaD
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