SCHEMI DEI DISCORSI

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ilnonnosa
00martedì 14 luglio 2009 17:57

La Società ha sempre provveduto agli schemi dei discorsi, ma per molti anni l’uso di tali schemi, benché incoraggiato, non era tassativo, cosicché la stragrande maggioranza degli oratori, particolarmente quelli più capaci, presero l’abitudine di preparare da sé i discorsi, utilizzando solo il titolo dello schema, e forse anche l’articolazione generale dello stesso, ma componendo poi il discorso secondo il proprio “estro”, facendo, naturalmente riferimento a pubblicazioni della Società, come le riviste, i libri, ecc. Negli schemi dei discorsi che gli anziani pronunciavano nelle congregazioni nel periodo 1974/1975, non si trovava niente di ufficiale circa la data del 1975. Nelle congregazioni spesso si accennava a quella data, ma non in maniera ufficiale. L’assenza di riferimenti specifici negli schemi stampati, ma l’abbondanza delle menzioni nei discorsi dal podio si giustifica perché a quel tempo le cose andavano diversamente da adesso. Ecco perché, spesso e volentieri i discorsi innalzavano “voli pindarici” verso argomenti che ufficialmente la Società non trattava. Col trascorrere del tempo, però, particolarmente nel periodo “critico” per la Watchtower che coincide con lo “scisma” di Franz, Dunlap, Watters ed altri, il Corpo Direttivo si accorse di aver lasciato troppa libertà ai singoli anziani ed agli oratori in generale, cosicché ci fu una vigorosa tirata di redini. Furono emanate parecchie circolari, ad esempio, quella indirizzata al Corpo degli Anziani di ogni congregazione del 1° settembre 1980, nelle quali era tassativamente ribadito il concetto che nessuno non avrebbe mai più dovuto permettersi di elaborare schemi propri, ma avrebbe dovuto rigidamente attenersi a quanto scritto nello schema provvedutogli. Per essere certi che gli anziani si adeguassero pedissequamente a tale direttiva dello “schiavo”, le stessi circolari stabilirono che durante il discorso, un membro del corpo degli anziani presente in sala, avrebbe dovuto seguire, con una sua copia dello stesso schema, il discorso pronunciato, per vedere se l’oratore si discostasse in qualche modo dalle direttive societarie, in tal caso avrebbe dovuto suggerire all’incauto oratore di non farlo più ed in caso di recidiva, segnalare la cosa al sorvegliante di circoscrizione.

Questi schemi preparati dalla Società, trattano degli argomenti che interessano la propaganda dell’organizzazione. Si presenta un argomento che viene suddiviso in brevi interventi dai 15 ai 4 minuti. Vengono presentati richiami collegati con altra letteratura dell’organizzazione, in maniera che il testimone di Geova deve procurarsela per completare la sua informazione. Il testimone viene così guidato dall’organizzazione con uno stile molto studiato in maniera da dare l’impressione che l’organizzazione è tanto premurosa nei suoi confronti per rendergli facile tutto. In realtà si tratta di una forma di indottrinamento che rende la persona sempre meno libera di pensare con la propria testa.

Ciao. Ilnonnosa
marcos35
00martedì 14 luglio 2009 18:53
anche al CO
tempo fà il CO poteva nel discorso di servizio quando visitava la congreg. poteva elaborare un suo schema , adesso non lo può fare più. tutto provveduto dalla società,

libertà niente di niente solo WT$
[SM=g1660613] [SM=g1537196] ciao un abbracccio nonn
testone.
00martedì 14 luglio 2009 18:57
Re: anche al CO
marcos35, 14/07/2009 18.53:

tempo fà il CO poteva nel discorso di servizio quando visitava la congreg. poteva elaborare un suo schema , adesso non lo può fare più. tutto provveduto dalla società,

libertà niente di niente solo WT$
[SM=g1660613] [SM=g1537196] ciao un abbracccio nonn


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Concordo con te.
Ma all'interno dello schema del CO in visita, egli infila delle applicazioni e dei ragionamenti che non hanno nulla a che fare con lo schema provveduto.

Andare in altra congregazione a risentire il discorso per credere.
Può essere uguale, ma può anche non esserlo se ravvisa la necessità di inserire materiale diverso.

Un saluto a tutti, TDG e non.





gabriele traggiai
00martedì 14 luglio 2009 20:19
Il nonnosa scrive:

La Società ha sempre provveduto agli schemi dei discorsi, ma per molti anni l’uso di tali schemi, benché incoraggiato, non era tassativo, cosicché la stragrande maggioranza degli oratori, particolarmente quelli più capaci, presero l’abitudine di preparare da sé i discorsi, utilizzando solo il titolo dello schema, e forse anche l’articolazione generale dello stesso, ma componendo poi il discorso secondo il proprio “estro”, facendo, naturalmente riferimento a pubblicazioni della Società, come le riviste, i libri, ecc.


Questo concetto non è corretto. Ti posso garantire, invece, che gli schemi dei discorsi pubblici devono essere seguiti. I punti principali devono essere trattati e le scritture utilizzate devono essere per la maggior parte quelle indicate nello schema stesso. Poi è anche vero che gli oratori più estrosi personalizzano la linea guida dello schema ma in linea di principio il filo conduttore dello schema deve essere seguito.
Non si verifica mai che un oratore prenda solo il tema dello schema e che sviluppi il discorso in modo del tutto diverso da ciò che lo schema del discorso indica. Tant'è vero che in ogni congregazione, quando viene pronunciato un discorso pubblico, c'è chi è incaricato (solitamente il Sorvegliante che Presiede o chi per lui), con schema alla mano che quest'ultimo venga rispettato. Se lo schema non viene rispettato, l'oratore dopo aver finito la sua esposizione si "becca" una bella tirata d'orecchie. Non solo, se l'oratore è di un'altra congregazione, il Sorvegliante che Presiede di quest'ultima viene avvisato che l'oratore in oggetto non ha rispettato lo schema del discorso. Se l'oratore è recidivo gli viene impedito di pronunciare discorsi pubblici.

Gabry
elghorn84
00martedì 14 luglio 2009 20:54
Re:
Tant'è vero che in ogni congregazione, quando viene pronunciato un discorso pubblico, c'è chi è incaricato (solitamente il Sorvegliante che Presiede o chi per lui), con schema alla mano che quest'ultimo venga rispettato. Se lo schema non viene rispettato, l'oratore dopo aver finito la sua esposizione si "becca" una bella tirata d'orecchie. Non solo, se l'oratore è di un'altra congregazione, il Sorvegliante che Presiede di quest'ultima viene avvisato che l'oratore in oggetto non ha rispettato lo schema del discorso. Se l'oratore è recidivo gli viene impedito di pronunciare discorsi pubblici.



Che tristezza!! Tutti soldatini: dall'oratore a chi ascolta...


marcos35
00mercoledì 15 luglio 2009 08:22
adesso mi pare che non si fa più che qualcuno con schema alla mano controlla l'oratore
ilnonnosa
00mercoledì 15 luglio 2009 12:25

Ecco cosa dice in parte la circolare del 1° settembre 1980 indirizzata al Corpo degli Anziani di ogni congregazione – Oggetto – ADUNANZE PUBBLICHE

“… Dal maggio 1981, si raccomanda che tutte le congregazioni facciano pienamente uso dei discorsi inclusi nel nuovo elenco di 60 soggetti provveduto dalla Società. Tutti gli oratori incaricati dalle congregazioni dovranno usare questi schemi, che saranno inviati prossimamente, invece dei discorsi preparati da loro stessi”.

Circolare del 24 giugno 1983:

“… Come è stato chiaramente spiegato nella serie di assemblee di distretto del 1981, quando un anziano è invitato a pronunciare un discorso pubblico egli deve attenersi esclusivamente agli schemi dei discorsi provveduti dalla Società. Non gli è consentito di pronunciare discorsi personali con diapositive né pronunciare discorsi di servizio, a meno che non abbia una specifica assegnazione da parte della Società”.

Inoltre, è dal 1987 che, alla fine di ogni schema di discorso, è riportata la frase “Attenersi strettamente allo schema e rispettare il tempo assegnato a ogni parte”

Ciao Ilnonnosa
testone.
00mercoledì 15 luglio 2009 12:34
Re:
ilnonnosa, 15/07/2009 12.25:


Ecco cosa dice in parte la circolare del 1° settembre 1980 indirizzata al Corpo degli Anziani di ogni congregazione – Oggetto – ADUNANZE PUBBLICHE



Circolare del 24 giugno 1983:

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Tutti gli anziani conoscono quelle circolari, ma ben pochi vi si attengono.
La maggio parte dei discorsi pubblici sono in effetti dei discorsi di servizio.
Vengono citate le fonti del materiale per lo più da pubblicazione della WTS,(ho sentito citare perfino il libretto dei cantici nei discorsi pubblici:"come Geova dice nel libretto dei cantici") quando la stessa WTS dice di non farlo nei discorsi pubblici in quanto citare la propria letteratura toglie autorità al discorso.

con affetto




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