Rendere conto a un corpo direttivo?

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53.juventino
00mercoledì 11 luglio 2007 22:37
w98 15/3 p. 22 par. 15 Teniamo fede alla dedicazione cristiana nella libertà ***

La Bibbia indica chiaramente che i veri cristiani non servono Dio per coercizione. Dice: “Geova è lo Spirito; e dov’è lo spirito di Geova, lì c’è libertà”.Ma come si può conciliare questo con l’idea che esiste uno “schiavo fedele e discreto” L’incarico di supervisione che le Scritture affidano al Corpo Direttivo implica forse che ciascun testimone di Geova debba rendere conto ad esso di ciò che fa? Non secondo le parole che Paolo scrisse ai cristiani di Roma: “Perché giudichi il tuo fratello? O anche tu, perché disprezzi il tuo fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio . . . Ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio”. — Romani 14:10-12.
Se un Testimone prende decisioni basate sui consigli biblici dati dal Corpo Direttivo, lo fa di propria volontà, in quanto studiando personalmente la Bibbia si è convinto che quella è la cosa giusta da fare. Ciascun Testimone è spinto dalla Parola di Dio ad applicare i validi consigli scritturali dati dal Corpo Direttivo, nella piena consapevolezza che le decisioni che prende influiranno sulla sua relazione personale con Dio, al quale è dedicato.

Per favore volete dire la vostra?
Io no ci capisco più niente!!! [SM=x570868] [SM=x570868]

Un TG molto confuso!

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