Rapporto Cottrell

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Vitale
00giovedì 20 luglio 2006 15:59

Come si arrivò al rapporto Cottrell.

L'ipotesi iniziale era che le sette fossero una lobbie voluta da una minoranza di persone. L'opinione era che esse si ponevano in una posizione dissidente nei confronti della società. Ecco perché è stata necessaria un'indagine che non sarebbe stata giustificata se motivata dal punto di vista della libertà di religione. Nessuno ha alcun diritto di ostacolare la fede altrui, ma è del tutto legittimo asserire che le attività delle sette contrastano con l'interesse pubblico. Se sono vere le accuse che le sette provocano danni alla società, allora esse perdono il diritto di essere un'alternativa sociale e diventano un problema pressante.
L'indagine inizialmente portò alla luce che negli ultimi 10 anni c'era stato un cambiamento enorme nell'ambito delle sette europee. 10 anni prima ce n’erano poche e male organizzate su base internazionale, ma questa evoluzione non sarebbe bastata a giustificare le indagini, indispensabili, perché il cambiamento causava delle lamentele a livello internazionale che diventavano sempre più imponenti.
Fra tutti i problemi da risolvere derivanti dalle sette, c'era il dolore dei genitori dei membri delle sette (il lato peggiore) ed anche quando questo dolore era ingiustificato, restava comunque terribilmente reale. Ecco la motivazione delle indagini.

Nel corso degli anni le sette hanno rimproverato che la religione non ha nulla a che fare con la politica, convinte, tanto che fraintendono la politica con la storia. Si sa che il ruolo della politica nella religione contemporanea ha le sue fondamenta; ad esempio in molti paesi esiste una religione di stato, ed è inevitabile che dove c'é democrazia i problemi sociali vengano presentati ai politici.

Prima di questo rapporto d'indagini, l'interesse politico verso le sette era a carattere quasi esclusivamente nazionale, ecco il perché di un'indagine a livello internazionale, poiché le sette tra le loro caratteristiche c'é il veloce collegamento tra nazione e nazione, la capacità di ricevere aiuti da altre nazioni, il successo nel reclutare persone da più parti, l'abilità più svariata nello sfruttamento della giurisdizione.
Da ciò si trae la conclusione che una nazione non può occuparsi da sola di problemi di dimensioni internazionali ed una risposta di coordinamento internazionale è la via migliore.

Inizialmente le indagini dimostrarono che ogni setta faceva il possibile per dare buona impressione di essere innocue. Constatato successivamente, che non erano riuscite nel loro intento protestarono che le indagini limitavano la loro libertà religiosa, ma questa indagine non lo faceva in nessun modo. Dopo che queste due tattiche erano fallite, cominciarono a pretendere che la politica e religione non possono essere mischiate tra loro. In realtà sono inseparabili.
Successivamente sostennero che la questione delle sette non era di competenza del Parlamento Europeo cercando giuridicamente di screditare l'operato delle indagini, producendo l'effetto contrario, portando osservatori neutrali a chiedersi se le sette temono l'opinione pubblica e se in realtà hanno qualcosa da nascondere. Non mancarono le sette che passarono alle minacce, convincendo che le sette sono un problema serio.

Il Sig. Cottrell fece molta attenzione a “toccare” la libertà di religione, per la quale nei tempi è stato sparso molto sangue ed una setta impazzita poteva rigirare le accuse fatte contro di se come un attacco alla libertà di culto. Se il compito iniziale era di indagare sulle accuse non volle che l'indagine fosse una qualunque considerazione accademica, perché esistevano già troppi studi accademici sulle sette, molti dei quali di poco interesse e spesso sponsorizzati dalle sette stesse. Perciò l'indagine analizzò i fatti per giungere a conclusioni finali concrete per un rapporto che contenesse consigli pratici. I genitori che sono provati dal dolore non possono essere semplicemente ignorati e gli amici preoccupati hanno il diritto di sapere come reagire.

Le prove fornite da accuse giustificate portarono alla scoperta, di repressione psicologica, irregolarità finanziarie, intrighi politici, immoralità e violazione dei diritti come le minacce a coloro che uscivano dalle sette.

Il rapporto non tenta di mettere in dubbio la fede ne contro il comportamento anti-convenzionale ne contro una credenza non comune perché diversa. Il rapporto si è preoccupato più delle loro azioni che della loro matrice, concentrandosi maggiormente sulle attività illegali.

Vedi anche xenu.com-it.net/txt/europa8.htm

Le indagini iniziarono nel lontano 1984, il Parlamento Europeo era già in buona parte al corrente della situazione "sette", come i politici italiani.
Perchè allora dare spazio senza investigazione appropriata al movimento dei testimoni di Geova?

Vitale

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