Puntata interessante a Radio Maria: sangue e responsabilità del medico

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brunodb2
00giovedì 2 febbraio 2006 00:40

Il medico, di fronte al rifiuto , da parte di un tdG, di una trasfusione di sangue, si trova di fronte ad un bivio: intervenire o non intervenire.
Se interviene viene denunciato per lesioni personali, se invece, non interviene potrebbe essere accusato di omicidio colposo

Durante la trasmissione di questa sera è intervenuto il dott. Nacci che è stato professore di Diritto Costituzionale, Penale e, se ho capito bene, extra Penale il quale ha fatto un’ampia riflessione sul “rifiuto delle trasfusioni di Sangue” da parte degli associati tdG partendo da un episodio accaduto all’ospedale di Niguarda – MI il 31 dicembre 2005 e suggerendo, al termine del suo intervento, di far intervenire il Parlamento attraverso un’iniziativa legislativa popolare oppure il Governo nel regolamentare e fissare che, quando un paziente tdG che non vuole sottoporsi ad una trasfusione di sangue che invece si rende indispensabile, il medico possa, immediatamente, far intervenire l’Autorità Giudiziaria e quindi essere sollevato da questa grave responsabilità.



Vi riporto uno stralcio sbobinato dalla trasmissione “I testimoni di Geova” condotto in studio da don Lorenzo Minuti andato in onda su Radio Maria alle ore 18,00.


È il prof. Nacci che parla:

… mi aggancio ad un episodio del 31 dicembre dello scorso anno quando un signore è stato ricoverato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Niguarda di Milano per una emorragia cerebrale quindi in fin di vita. Naturalmente i medici, da accertamenti effettuati lo hanno messo in sala di rianimazione ed hanno intravisto la necessità di fare immediatamente un intervento chirurgico con una trasfusione di sangue. E qui sono intervenuti i famigliari, i figli, i quali hanno detto testualmente, così come appare su questa Repubblica del 3 gennaio 2006: “Non mettete sangue nel corpo di nostro padre, la nostra fede religiosa ci vieta qualsiasi trasfusione non solo anche di autotrasfusione”. Naturalmente i medici davanti a questa opposizione si sono trovati di fronte ad una morsa; a due strade da intraprendere, quali? O accettare questa minaccia da parte dei famigliari che: se fate la trasfusione vi denunciamo ovvero, intervenire ed essere denunciati, secondo loro, per lesioni personali e volontari. Quindi i medici non hanno molto tempo a disposizione; hanno obbligatoriamente intravisto la possibilità di salvare questo paziente attraverso l’intervento chirurgico e quindi devono obbligatoriamente fare una trasfusione di sangue, ma i famigliari non vogliono, non c’è da perdere molto tempo. Fanno intervenire il Giudice attraverso il posto di Polizia dell’Ospedale. Il giudice sostituto di turno, Sostituto Procuratore, giustamente, nel pochissimo tempo che ha a sua disposizione, valuta e pone sulla bilancia due diritti completamente garantiti dalla Costituzione. Il primo della Libertà di scelta, cioè del consenso da parte del diritto del consenziente, dall’altra parte quella del Bene della vita cioè quella vita che sta in pericolo.
Non ha dubbi, il Giudice da ai medici il consenso di fare immediatamente l’intervento chirurgico. Infatti così dice il giornale: “Sentito il Magistrato di turno si decide di compiere la trasfusione nonostante il parere contrario dei famigliari”.
Cosa ha fatto il Giudice in questo senso (a mio parere ha fatto benissimo). Ha valutato, sempre tenendo la Costituzione in mano, l’art. 32 dove … si recita: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività (cioè non soltanto del singolo ma anche della collettività) e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
Naturalmente ha comparato sulla bilancia il 2° Comma, quello che i testimoni di Geova utilizzano per non farsi trasfondere, che dice; “Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge” poi dice: “la legge non può, in nessun caso, violare i limiti imposti dalla persona umana” cioè a dire , il 2° comma pone una riserva di legge, cioè lo Stato interviene, ponendo una legge particolare in materia sanitaria, per obbligare al trattamento sanitario così come, benissimo ha fatto per le vaccinazioni dei bambini. E quindi il Giudice ha valutato, ha comparato il 1° comma con il 2°, siccome il 2° comma la legge non è stata ancora fatta, non poteva nel dare il consenso violare una legge inesistente, per cui ha dato preminenza al bene della vita a quella della libera scelta. Bene ha fatto il giudice.
Adesso andiamo a vedere perché il giudice ha esautorato quindi i medici e ha sostenuto, ha sollevato i medici da qualsiasi responsabilità, perché il medico è agganciato ad alcuni articoli del Codice Penale che io voglio portare all’attenzione.
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Non appena sarà pronto potete ascoltare e quindi continuare a seguire l’intervento del prof. Nacci sul sito di Nemorino, che come ormai, tutti sanno, contiene le registrazioni in formato digitale delle trasmissioni che don Lorenzo Minuti tiene a Radio Maria ogni 1° mercoledì del mese.

www.florilla.it
www.florilla.it/blog/


Ciao [SM=x570892]

Bruno







nemorino60
00giovedì 2 febbraio 2006 09:18
Grazie Bruno,
ho approntato ieri la registrazione, appena il tempo me lo consente scarico il file sul sito così tutti potranno (ri)ascoltare l'intervento del prof. Nacci davvero molto interessante. Prego chi è interessato di avere un po' di pazienza. Qui in azienda il servizio per il collegamento in FTP è stato chiuso per problemi di sicurezza aziendale (sob!) quindi dovrò usare il mio collegamento TIM. Ci vorrà una vita [SM=g27819] (infatti ieri sera tardi il collegamento si è interrotto).
Cordiali saluti
Valentino
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