Presentata alla Camera dei Deputati la manifestazione degli evangelici italiani

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Vitale
00mercoledì 10 giugno 2009 14:38

Presentata alla Camera dei Deputati la manifestazione degli evangelici italiani

www.icn-news.com/?do=news&id=6839

2009-06-09 19:16:57 ROMA

COMUNICATO STAMPA

LIBERTÀ RELIGIOSA

Presentata alla Camera dei Deputati la manifestazione degli evangelici italiani
Sabato 13 giugno, dalle 10.30 alle 13, presso il Centro Congressi di via dei Frentani 4, Roma
Roma, 9 giugno 2009 (NEV-CS43/09) - "Sarà un appuntamento storico, perché è la prima volta che la stragrande maggioranza degli evangelici si riunisce per sensibilizzare i politici e l'opinione pubblica su un tema che riguarda un diritto fondamentale". È quanto ha affermato Domenico Maselli, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), in una conferenza stampa svoltasi questa mattina alla Camera dei deputati per presentare la manifestazione che si svolgerà a Roma sabato 13 giugno dal titolo: "Ugualmente libere. Le chiese evangeliche per la piena attuazione del dettato costituzionale sulla libertà religiosa".
"Un evento politico": lo definisce così Domenico Maselli, l'appuntamento promosso, oltre che dalla FCEI, dall'Alleanza evangelica italiana (AEI), dalla Federazione delle chiese pentecostali (FCP) e dall'Unione italiana delle chiese cristiane avventiste del 7° giorno (UICCA).
Puntando il dito sulla lentezza del legislatore in materia di libertà religiosa, Maselli ha illustrato in particolare due anomalie: la mancata presentazione in Parlamento delle Intese, già siglate dai precedenti governi - alcune addirittura dal '99 -, tra lo stato italiano e sei fedi religiose (ortodossi, apostolici, mormoni, testimoni di Geova, buddisti e induisti); nonché l'assenza di una legge quadro sulla libertà religiosa, tanto che si è ancora costretti a rifarsi alla legge fascista del 1929 sui 'culti ammessi'.
Per il senatore e valdese Lucio Malan (PdL) si è resa più che necessaria un'azione di sensibilizzazione rispetto a questo tema: "Con l'iniziativa del 13 giugno vogliamo fare esattamente questo: far presente che la realtà religiosa nel nostro paese è plurale, ampia e varia. In un paese come il nostro la parità giuridica tra le fedi dovrebbe andare da sé". Per il senatore Stefano Ceccanti (PD), "Le sei Intese si trovano in un vero e proprio limbo giuridico. Da una parte è doveroso completare il procedimento legislativo delle sei Intese che già ci sono, dall'altra è necessario avere una legge generale sulla libertà religiosa che in Italia non c'è".
Ma le limitazioni alla libertà religiosa non si fermano qui. Maselli ha citato, tra le altre, la legge della Regione Lombardia che impedisce di usare per il culto ogni edificio che non sia espressamente stato costruito a questo scopo, impedendo in questa maniera alle piccole confessioni, che si riuniscono in sale o appartamenti, di trovare spazio per la propria preghiera.
"Parliamo di un diritto fondamentale non solo troppo poco riconosciuto in Italia, ma in maniera più generale troppo poco conosciuto" ha affermato il pastore Daniele Benini, presidente dell'UICCA, augurandosi una maggiore attenzione dei media su questo tema, mentre Roberto Mazzeschi, presidente dell'AEI ha sottolineato ancora una volta il carattere politico e non religioso dell'iniziativa del 13 giugno, ricordando che "quella religiosa è la madre di tutte le libertà".
"Ugualmente libere. Le chiese evangeliche per la piena attuazione del dettato costituzionale sulla libertà religiosa".
Sabato 13 giugno, dalle 10.30 alle 13, presso il Centro Congressi di via dei Frentani 4, Roma
Tra i relatori: Vannino Chiti, vice presidente del Senato; Carlo Vizzini, presidente Commissione Affari Costituzionali del Senato; Francesco Margiotta Broglio, presidente Commissione sulla libertà religiosa della Presidenza del Consiglio; Lucio Malan, segretario della Presidenza del Senato; Mimmo Lucà, segretario della Presidenza della Camera; Stefano Ceccanti, membro Commissione Affari costituzionali del Senato; Paolo Corsini, membro Commissione Affari Esteri della Camera, Valdo Spini, ex parlamentare.
Presiedono: Gianni Long, giurista e già presidente FCEI; Remo Cristallo, presidente FCP; Dora Bognadi, direttore Dipartimento libertà religiosa UICCA; Roberto Mazzeschi, presidente AEI.


Vitale
00lunedì 15 giugno 2009 10:22
Re:

RELIGIONE, EVANGELICI. Liberta' religiosa, mozione indirizzata a Napolitano, Schifani, Fini e Berlusconi
ITALIA, 16:36:00

2009-06-13 ROMA

www.icn-news.com/?do=news&id=6884

COMUNICATO STAMPA

LIBERTÀ RELIGIOSA

Conclusa con una mozione indirizzata a Napolitano, Schifani, Fini e Berlusconi

la manifestazione "Ugualmente libere" degli evangelici italiani a Roma.

Fini: un contributo "alla complessa problematica del pluralismo e del multiculturalismo".

Presenti esponenti di numerose confessioni religiose.

Roma, 13 giugno 2009 (NEV-CS45/09) - "Tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere di fronte alla legge": questa citazione dell'articolo 8 della Costituzione è stata al centro del grande raduno per la libertà religiosa promosso oggi dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) insieme alla Federazione delle chiese pentecostali (FCP), all'Unione delle chiese cristiane avventiste (UICCA) e all'Alleanza evangelica italiana (AEI). La manifestazione intitolata "Ugualmente libere. Le chiese evangeliche per la piena attuazione del dettato costituzionale sulla libertà religiosa", alla quale hanno partecipato oltre 500 persone, si è svolta a Roma presso il Centro Congressi di via Frentani.

All'incontro erano presenti rappresentanti di altre denominazioni, tra cui esponenti della Chiesa dei fratelli e delle Assemblee di Dio in Italia. Ma in particolare ha visto la presenza di esponenti di quelle confessioni religiose ancora in attesa della ratifica parlamentare di Intese già firmate con il Governo: la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia, la Chiesa apostolica in Italia, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni (mormoni), la Congregazione dei Testimoni di Geova, l'Unione induista italiana, l'Unione buddhista italiana.

Alla manifestazione è giunto un messaggio di saluto del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che si è dichiarato certo che dal convegno "potranno scaturire interessanti spunti di dibattito e di riflessione sulla complessa problematica del pluralismo religioso e del multiculturalismo che caratterizza la nostra società". Il presidente della Camera ha quindi espresso al presidente della FCEI, Domenico Maselli, "apprezzamento per l'attività svolta dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia per promuovere la cultura dei diritti umani contro ogni forma di discriminazione e di intolleranza".

Folta anche la rappresentanza dei politici intervenuti di persona: tra gli altri il vicepresidente del Senato Vannino Chiti e i senatori Lucio Malan (PdL) e Stefano Ceccanti (PD).

Dopo avere ricordato il costante impegno del protestantesimo storico e dell'evangelismo in generale per la libertà religiosa e di coscienza, il presidente Maselli ha richiamato le numerose criticità relative alla piena applicazione dell'articolo 8 della Costituzione, e tra le altre: la difficoltà che incontrano molte confessioni a ottenere il riconoscimento giuridico, la necessità di un insegnamento curricolare di storia delle religioni, i limiti posti da alcune Regioni all'apertura di edifici di culto non cattolici. "Assicuriamo che noi continueremo a lottare per la libertà per tutti - ha affermato in conclusione Maselli -, per una società che garantisca i diritti di tutti e promuova la convivenza nella pace e nella giustizia, sapendo che il frutto della giustizia si semina nella pace".

In conclusione, i partecipanti hanno approvato una mozione (vedi l'allegato) che gli organizzatori faranno pervenire al presidente della Repubblica, ai presidenti delle Camere e al presidente del Consiglio. Richiamando con forza il principio costituzionale della libertà religiosa e rinnovando la richiesta di una rapida approvazione delle Intese già firmate dal Governo, i partecipanti chiedono, tra l'altro, che "vengano prontamente rimosse quelle norme locali e regionali che nei fatti impediscono l'apertura di locali di culto e quindi ledono gravemente il principio costituzionale della libertà religiosa". Auspicano inoltre che in tempi rapidi "possa riprendere il dibattito parlamentare teso all'approvazione di una legge organica in materia di libertà religiosa che conduca alla definitiva abrogazione delle norme del 1929 e 1930 in materia di 'culti ammessi'". Infine, denunciando il pregiudizio e gli atteggiamenti di intolleranza che si esprimono nei confronti di alcune minoranze etniche e religiose rivolgono un appello ai cittadini italiani, e in particolare a chi ha responsabilità nel campo culturale, educativo e dell'informazione, "perché valorizzino quel prezioso patrimonio storico, culturale e spirituale costituito dalla pluralità delle presenze religiose all'interno della stessa comunità civile".

UGUALMENTE LIBERE

Le Chiese evangeliche per la piena attuazione del dettato costituzionale sulla libertà religiosa

Mozione finale

Gli evangelici italiani riuniti a Roma il 13 giugno 2009

•riaffermano con forza la loro fedeltà alla Costituzione e ne invocano la piena attuazione nel campo della libertà religiosa e, in genere, dei diritti civili

•salutano le altre comunità di fede presenti in Italia e rinnovano il loro impegno a lavorare insieme ad esse per affermare pienamente il diritto di libertà religiosa garantito dalla Costituzione

•rinnovano la richiesta al presidente del Consiglio e ai presidenti delle Camere parlamentari che le Intese con la Sacra Arcidiocesi ortodossa d'Italia, l'Unione induista italiana, l'Unione Buddista italiana, la Chiesa apostolica in Italia, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni e la Congregazione dei Testimoni di Geova, tutte già siglate dal precedente Governo Berlusconi e firmate dal secondo Governo Prodi, siano celermente portate alla discussione del Parlamento

•chiedono al Governo che coerentemente con le esigenze spirituali di un crescente numero di persone appartenenti a comunità religiose di minoranza, l'iter per il riconoscimento degli enti e dei ministri di culto venga abbreviato e garantito, ove ne esistano le condizioni, in tempi certi

•chiedono che vengano prontamente rimosse quelle norme locali e regionali che nei fatti impediscono l'apertura di locali di culto e quindi ledono gravemente il principio costituzionale della libertà religiosa

•auspicano che in tempi rapidi possa riprendere il dibattito parlamentare teso all'approvazione di una legge organica in materia di libertà religiosa che conduca alla definitiva abrogazione delle norme del 1929 e 1930 in materia di "culti ammessi"

•denunciano con preoccupazione il pregiudizio e gli atteggiamenti di intolleranza che si esprimono nei confronti di alcune minoranze etniche e religiose

•rivolgono un appello ai cittadini italiani, e in particolare a chi ha responsabilità nel campo culturale, educativo e dell'informazione, perché valorizzino quel prezioso patrimonio storico, culturale e spirituale costituito dalla pluralità delle presenze religiose all'interno della stessa comunità civile.


Vitale
00martedì 16 giugno 2009 00:26
Re:

LA LIBERTÀ RELIGIOSA, SPECCHIO DELLA LIBERTÀ DEL PAESE.
INIZIATIVA DELLE CHIESE EVANGELICHE

www.adistaonline.it/?op=articolo&id=45591

35069. ROMA-ADISTA. Se la libertà di un Paese si misura anche attraverso la libertà religiosa di cui godono i suoi cittadini, l’Italia è rimasta piuttosto indietro. La mancanza di una legge organica a riguardo e iter burocratici sclerotizzati sono le anomalie più evidenti di un sistema che nel suo complesso non garantisce quanto stabilito nella Costituzione. È per questo che - a poche settimane dalla ‘sofferta’ approvazione delle modifiche alle Intese con lo Stato delle Chiese valdese ed avventista (v. Adista n. 64/09) - le organizzazioni evangeliche italiane hanno indetto la manifestazione “Ugualmente libere. Le Chiese evangeliche per la piena attuazione del dettato costituzionale sulla libertà religiosa”.

L’incontro - organizzato dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (Fcei), dall’Alleanza Evangelica Italiana (Aei), dalla Federazione delle Chiese Pentecostali (Fcp) e dall’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° Giorno (Uicca) e svoltosi a Roma il 13 giugno scorso, - rappresenta il primo appuntamento di carattere specificamente politico promosso dalle Chiese evangeliche italiane: “Con questo raduno - ha dichiarato il presidente della Fcei Domenico Maselli nel corso della conferenza stampa di presentazione svoltasi a Roma il 9 giugno scorso - vogliamo risvegliare nel mondo della politica, ma anche nell'opinione pubblica, la consapevolezza che la libertà religiosa è un diritto fondamentale, attraverso il quale si misura lo stato della libertà tout-court di un Paese. Di qui anche il carattere assolutamente bipartisan della manifestazione, perché la nostra non è una battaglia di destra o di sinistra, ma una battaglia di civiltà”.

Due sono le questioni più urgenti: il completamento del quadro delle sei Intese che giacciono in Parlamento dal 1998 (si tratta della regolamentazione dei rapporti con la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, l’Unione Buddista Italiana, la Chiesa Apostolica in Italia, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, la Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e l’Unione Induista Italiana) e la mancanza di una legge generale sulla libertà religiosa che fa sì che, nel caso di confessioni diverse dalla cattolica che non godano del regime d’Intesa, si debba ancora fare riferimento alla legge sui ‘culti ammessi’ varata dal governo fascista nel 1929. “Per quanto la Corte costituzionale sia spesso intervenuta per decapitare la legge del 1929 nelle sue parti peggiori - ha sottolineato nel corso della conferenza stampa il senatore del Pd Stefano Ceccanti - manca un intervento in positivo per rispondere alle nuove esigenze”. “La libertà religiosa”, gli ha fatto eco il senatore del PdL Lucio Malan, unico valdese presente in Parlamento in questa legislatura, “non si riduce alla libertà di praticare il culto, ma deve implicare una condizione di parità nel diritto, che in Italia non c’è”.

A titolo di esempio le Chiese evangeliche ricordano la legge della Regione Lombardia che stabilisce che possano essere adibiti al culto solo quegli edifici presentati come tali per la licenza edilizia, ostacolando in questo modo le piccole comunità religiose - specie musulmane - che cercano uno spazio per la preghiera. (ingrid colanicchia)


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