Una delle tante storie che i geovisti preferiscono NON RACCONTARE
In questo contesto vorrei ricordare una madre, che ora purtroppo non c’è più.
La sua morte è stata doppiamente tragica, perché certamente il dolore per il comportamento disumano del figlio, verace e ubbidiente T.D.G. ha certamente contribuito a farla morire disperata.
Il suo adorato figlio, figlio ancora più adorato perchè nato dopo la morte del primo figlio, fù adescato dai T.D.G. all’uscita di scuola
Con i loro sistemi lo invitarono a non pronunciarsi in famiglia su questa nuova dottrina, che cominciavano a propinargli e con la quale lo risucchiavano lentamente.
Molto facilmente hanno avuto buon gioco di lui.
Se lo sono accaparrato senza il minimo ostacolo.
Questi giovani ragazzi, che la madre aveva scambiato per compagni di scuola, venivano in casa, si riunivano in cameretta e la madre pensando che studiassero non osava certo disturbarli, invece cominciavano a fargli “LO STUDIO”.
Sua madre iniziò a notare degli strani comportamenti, un linguaggio particolare e soprattutto quell’estraniarsi dalle compagnie e amicizie che aveva sempre frequentato suo figlio fino a quel momento, ma quando si è accorta che cosa producevano quelle strane amicizie, quella strana dottrina di cui lui cominciava a tirare fuori le strampalate teorie, assieme al negativo cambiamento, ERA ORMAI TROPPO TARDI.
Il suo fanatismo era stato dosato al punto giusto, al punto di non ritorno.
Le normali osservazioni che cominciò a fare sua madre era di riflettere, di ponderare magari prendendosi qualche giorno da solo, senza la loro pressante presenza. Ma sembrava che neppure un giorno potesse trascorrere senza il contatto e la compagnia di quei ragazzi.
Poi cominciò lo studio vero e proprio, e con quello una decisa insofferenza verso la madre, la sorella e parenti e amici di una volta.
Appena maggiorenne si è subito battezzato dedicandosi con fissità a quella fede, senza nessun altro interesse. A nulla sono valse le esortazioni di sua madre affinché, si ritagliasse anche una vita sua con un lavoro per il suo futuro.
Cominciò ad allontanarsi da casa per costruire le Sale del regno, prendendosi una bronco-polmonite perché evidentemente dormiva nei cantieri al freddo e con una nutrizione poco adeguata.
Ritornò a casa, e fu prontamente curato e coccolato dalla madre, che ovviamente viveva nell’angustia che questo figliolo, così ossessivamente assorbito dalle cose di geova, non si preoccupasse del proprio futuro.
La storia è lunga e molto dolorosa, perché questo ragazzo venne di nuovo convinto ad andarsene da casa, senza dare a sua madre un indirizzo ne un recapito dove viveva.
Questi sono i buoni consigli dei Capoccioni geovisti, una madre che non si adegua in silenzio, alle
direttive e all’intromissione totale geovista, nella vita del figlio merita una punizione.
Quanto tempo è stato questo povero ragazzo vittima del suo stesso fanatismo, senza rivedere la madre, senza dare notizie di se, senza far sapere dove e come viveva.
Questi sono i consigli che danno i “buoni pastori del gregge di Geova ?”
Però alla congregazione facevano addirittura credere che era stata la madre a buttare fuori di casa il figlio.
La pretesa per questa gente era anche di rendere questa povera madre “cornuta e maziata”.
Questi sono i metodi che adottano, per osservare i comandamenti di Dio.
Onora il padre e la madre, ma solo se sono geovisti e con il permesso degli Anziani.