Vitale
00domenica 13 marzo 2005 23:29
Il Gazzettino di Pordenone - Domenica, 13 Marzo 2005
FONTANAFREDDA La decisione negativa del Comune trova il consenso anche dei giudici amministrativi di Trieste
Sigillo del Tar sul «no» alla chiesa di Geova
Fontanafredda
Chiusa definitivamente, a favore del Comune di Fontanafredda, la controversia che lo voleva contrapposto ai Testimoni di Geova sulla possibilità di erigere a Casut un loro luogo di culto. Nei giorni scorsi l'amministrazione guidata da Giovanni Baviera ha preso atto della sentenza del Consiglio di Stato cui era ricorsa l'Associazione dei Testimoni di Geova di Sacile a seguito della sentenza del Tar di Trieste (1096/2002) con la quale veniva respinto il ricorso 326/2002 presentato sempre dall'associazione di Sacile contro un provvedimento dell'ufficio tecnico e contro la delibera del consiglio comunale del febbraio 2002 con la quale veniva approvata in maniera definitiva la variante generale al piano regolatore 13. In tale occasione il consiglio comunale aveva di fatto respinto una richiesta di modifica dello strumento urbanistico che permettesse l'insediamento del luogo di culto.
All'epoca la motivazione espressa dalla maggioranza era stata molto semplice e si fondava su argomentazioni di carattere prettamente tecnico-urbanistico. In pratica l'amministrazione di allora, guidata da Loris Saldan che reggeva anche l'assessorato all'urbanistica, aveva sostenuto che «non si poteva accettare la richiesta per la realizzazione di un luogo di culto, perché ciò avrebbe significato la completa rivisitazione dei programmi urbanistici per la località di Casut».
Una motivazione urbanistica che lo stesso Consiglio di Stato ha ribadito. Come si legge nella delibera di Giunta il Consiglio di Stato pur ritenendo ammissibile il ricorso di primo grado (riformando per questa parte la sentenza del Tar Friuli Venezia Giulia) ha comunque dato ragione a questa Amministrazione nel merito delle scelte urbanistiche effettuate e quindi del diniego opposto all'Associazione ricorrente, condividendo l'impostazione difensiva portata avanti dallo Studio legale Barel Malvestio & Associati che si è avvalso come legale in Roma dell'avvocato Luigi Manzi.
Riccardo Saccon