New age, l'allarme della Chiesa

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Achille Lorenzi
00domenica 3 ottobre 2004 20:07
Domenica, 3 Ottobre 2004
In Italia individuate alcune migliaia di satanisti. Nessuna traccia in provincia: «Solo alcune provocazioni sui muri»
New age, l'allarme della Chiesa
Convegno sulla presenza delle sette. «Ma il pericolo numero uno sono le nuove spiritualità»

Il pordenonese resiste all'assalto delle sette. Un bilancio del fenomeno è stato tentato l'altra sera da don Antonio Contri, intervenuto al centro Don Bosco di Pordenone per parlare di movimenti religiosi alternativi. Secondo quanto affermato dal presidente del Gruppo di ricerca e informazione religiosa (Gris), le sette, in questo caso sataniche, possono essere di diversi tipi e le più difficili da individuare sono quelle gestite dalle persone più insospettabili, da padri di famiglia che hanno tutto l'interesse di tenere nascoste le loro attività notturne.
«Di recente ha spiegato don Contri - sono stato chiamato a testimoniare sulla vicenda del mostro di Firenze e sull'ipotetico coinvolgimento di una persona delle nostre parti che qualche tempo fa si sarebbe suicidato, o almeno così si racconta, e che sarebbe appartenuta a una setta».
Eppure secondo i dati riportati da Caterina Diemoz, giornalista e moderatrice dell'incontro, nella nostra provincia non vi sarebbero casi testimoniati di sette sataniche. Se in Italia sono circa duecento le persone aderenti a tali sette, con una massimo di cinquemila sedicenti, nella nostra provincia pare non si vada oltre atteggiamenti provocatori come l'imbrattamento di muri con scritte o simboli.«A Verona ha aggiunto don Contri - sono molti i genitori che mi vengono a chiedere come fare a capire se il proprio figlio si sta mettendo in cattive compagnie. Uno dei tanti campanelli d'allarme che hanno aiutato alcuni genitori è stato osservare se il figlio usciva nelle notti di plenilunio, perché non tutti sanno che le cerimonie di queste sette vengono celebrate con la luna piena».
Non sono solo satanici i gruppi che sorgono in tutta Italia, di cui però pare che solo per un quarto siano da considerare sette. Perché infatti un gruppo religioso sia reputato una setta, deve rispettare almeno tre caratteristiche, illustrate da don Contri: essersi staccato definitivamente da una Chiesa già esistente, avere una chiusura che distingue i salvati al suo interno e i perduti fuori e deve praticare un proselitismo insistente. Aspre sono state le critiche di don Contri ad alcune spiritualità areligiose moderne. «Il pericolo numero uno oggi ha specificato il sacerdote - non sono i Testimoni di Geova, ma New Age, perché nei primi si distingue subito la posizione contro la Chiesa, nei secondi no».
Giudizio negativo anche per la versione occidentale della meditazione Yoga, che sarebbe considerata da molte persone poco meno che una dieta dimagrante e che invece, ha spiegato il presidente del Gris, è una delle più grandi religioni mistiche orientali.

Serena Bonamico
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Il link: http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Codice=2095161&Luogo=Udine&Pagina=PORDENONE

Saluti
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