Per Sonny
“Le tue frasi che ti ho evidenziato, sono alquanto forti e discutibili Poly!
Prendiamo per ipotesi, che il papa avesse "realmente" fatto una strage di bambini.... come potrebbe non essere inficiato il valore sacramentale della messa celebrata subito dopo?”
Non è il prete che fa funzionare il sacramento o che con la sua santità personale può meritare di farlo funzionare. Ciò che avviene nei sacramenti infatti è la comunicazione della Grazia, e, come dice la parola stessa, la Grazia divina non può essere meritata con le nostre forze. Nell’eucaristia ad esempio vediamo Cristo che si dà per noi, che s’è sacrificato per noi, senza che ovviamente noi l’avessimo meritato. Potrebbe mai essere un prete abbastanza santo da “meritare” che il corpo di Dio incarnato si manifesti tra le sue mani? Ovviamente no. Per quanto siamo bravi, per il solo fatto di essere umani, saremo sempre abissalmente imperfetti rispetto a Dio: non è possibile dunque dire che esista un grado di santità che renda degni di praticare i sacramenti, perché l’uomo non è mai degno dei doni che Dio gli fa, infatti si chiama Grazia. La teologia cattolica insegna che non è il sacerdote che fa accadere il sacramento, né potrebbe farlo accadere, bensì è Dio stesso che agisce. Non è il sacerdote che battezza, ma Cristo che battezza, la moralità del sacerdote in questione è dunque irrilevante. Non ha senso stilare una lista di peccati che renderebbero inefficaci i sacramenti, perché i sacramenti non funzionano per i meriti del sacerdote: se anche questo sacerdote fosse un santo non sarebbe mai abbastanza santo da meritare la Grazia divina che si manifesta nell’azione sacramentale, oltre al fatto che verrebbe da chiedersi in base a che cosa si dovrebbe sapere quale sarebbe il “limite di peccato” del sacerdote che renderebbe il sacramento invalido, come se si potesse misurare il cuore dell’uomo ed esistesse un metro di misura dei sentimenti. Tra l’altro, chi fa il male raramente lo fa alla luce del sole, e dunque, che colpa ne hanno i fedeli che si rivolgono al sacerdote per i sacramenti se costui è un criminale? Dio dovrebbe negar loro la Grazia solo perché hanno ricevuto l’eucaristia, in perfetta buona fede, da un sacerdote di cui non sapevano i crimini? E che senso avrebbe far ricadere sui fedeli la colpa del sacerdote?
Un presbitero può celebrare validamente una messa pur essendo un criminale, ed i fedeli ne ricevono la grazia, giacché ciò che il sacerdote fa sull'altare non lo esegue a nome suo, come persona, ma a nome della Chiesa Cattolica di cui è membro ordinato.
Il Catechismo riassume in questi due articoli quanto ho illustrato:
1127 Degnamente celebrati nella fede, i sacramenti conferiscono la grazia che significano. Sono efficaci perché in essi agisce Cristo stesso: è lui che battezza, è lui che opera nei suoi sacramenti per comunicare la grazia che il sacramento significa. Il Padre esaudisce sempre la preghiera della Chiesa di suo Figlio, la quale, nell'epiclesi di ciascun sacramento, esprime la propria fede nella potenza dello Spirito. Come il fuoco trasforma in sé tutto ciò che tocca, così lo Spirito Santo trasforma in vita divina ciò che è sottomesso alla sua potenza.
1128 È questo il significato dell'affermazione della Chiesa: i sacramenti agiscono ex opere operato (lett. « per il fatto stesso che l'azione viene compiuta »), cioè in virtù dell'opera salvifica di Cristo, compiuta una volta per tutte. Ne consegue che « il sacramento non è realizzato dalla giustizia dell'uomo che lo conferisce o lo riceve, ma dalla potenza di Dio ». Quando un sacramento viene celebrato in conformità all'intenzione della Chiesa, la potenza di Cristo e del suo Spirito agisce in esso e per mezzo di esso, indipendentemente dalla santità personale del ministro. Tuttavia i frutti dei sacramenti dipendono anche dalle disposizioni di colui che li riceve.
“Sai bene che la gente, associa immancabilmente l'esempio a colui che predica bene ma razzola male e di conseguenza non è certamente indotto a seguire una tale persona, ti pare?”
Questa è una considerazione di psicologia ingenua. Quel prete è solo uno delle migliaia di preti della Chiesa, non ha senso giudicare la validità della morale di una religione, e decidere di seguirla o meno, sulla base di quello che fa uno degli aderenti di questa religione. Quella dottrina infatti non è sua, ma della Chiesa, e se la disattende è un problema suo, non della Chiesa che insegna a fare il contrario.
Per cicciobello
“ricordi che cristo disse li riconoscerete dai loro frutti controlliamo i frutti cattolici è dei tdg sono marci entrambi.”
Ci sono circa 800 milioni di cattolici al mondo, vorrei tanto sapere come hai fatto ad indagare il 50%+1 della vita di costoro per sapere che i frutti del cattolicesimo sono marci.
Ad maiora