Se i testimoni di Geova ripudiano il maestro
5/9/2005
Il maestro Adriano Fontani della scuola Giovanni Pascoli di Buonconvento (Si) assieme alle famiglie che lo sostengono
Due famiglie non lo vogliono perché è un «fuoriuscito», le altre si mobilitano perché lo adorano. Ma l'insegnante finisce sotto inchiesta.
Una crociata religiosa si sta combattendo in una piccola scuola di provincia. Stavolta non è l'esuberante Adel Smith a voler gettare dalla finestra i crocefissi, in nome della laicità dell'istituzione scolastica. La vicenda, già approdata a Montecitorio sotto forma di interrogazione parlamentare presentata dalla Lega, vede contrapposti un maestro elementare e i testimoni di Geova.
La scuola in questione è la Giovanni Pascoli di Buonconvento, piccolo paese alle pendici di Montalcino, in provincia di Siena. Istituto già da un anno oggetto di ispezioni, tre per il momento, da parte della direzione scolastica regionale toscana. Adriano Fontani è un maestro elementare di quella scuola. Pare uscito dal libro Cuore di Edmondo De Amicis tanto gli sono affezionati gli scolari.
Ma, così dice lui, porta una macchia indelebile che lo perseguita da 19 anni, da quando ha deciso di non seguire più la regola della congregazione dei testimoni di Geova che quindi lo ha espulso per «apostasia e ribellione». Lo scorso agosto due famiglie di alunni di prima elementare si rivolgono al preside per chiedere che i propri figli vengano spostati in un'altra sezione, perché non vogliono che siano educati da un «fuoriuscito».
I genitori sono testimoni di Geova da poco arrivati in paese, ma già informati delle attività che il maestro conduce, fuori dagli orari scolastici, in aiuto di tutti coloro che hanno abbandonato quella che Fontani non esita a definire «una setta». Il preside Mauro Guerrini, imbarazzato, sceglie la strada che sembra più facile: «Per la serenità della classe e per evitare conflitti fra i bambini e l'insegnante» accoglie la richiesta e dirotta i due alunni in un'altra sezione.
Da allora per il maestro Fontani è una crociata. Raccolta di firme, appelli alle istituzioni, esposti ai carabinieri e inviti al dialogo con i genitori. Per tutta risposta, dopo le ispezioni alla scuola elementare all'insegnante è stato chiesto di sottoporsi a visita medica per accertare la sua idoneità all'insegnamento ed è stato aperto un procedimento disciplinare, che potrebbe portare alla sospensione o al suo trasferimento.
«Se Adriano Fontani sarà trasferito o sospeso» annuncia l'avvocato Remo Alfisi, che insieme alla collega Luana Garzia difende il maestro «faremo ricorso al tar o al giudice del lavoro». Sedici famiglie di alunni hanno già chiesto l'autorizzazione a cambiare scuola se il loro maestro sarà trasferito. Anche alcuni genitori musulmani di Buonconvento hanno criticato la scelta del preside.
Il prossimo 12 settembre, a Buonconvento, riprenderà a suonare la campanella della scuola, ma i bambini non sanno ancora chi sarà il loro insegnante. «La decisione del preside» protesta Fontani «viola il principio della libertà di insegnamento e della laicità della scuola pubblica.
Ed è il frutto dell'ostracismo che colpisce chi esce dalla congregazione dei testimoni di Geova». Così, quello che sembrava un provvedimento di ordinaria amministrazione, si è trasformato in un caso che farà parlare di sé, fra gli imbarazzi delle istituzioni, tutto l'anno scolastico.
fonte