Libera Chiesa in libero Stato...

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Alcesti80
00domenica 3 febbraio 2008 18:19
"Per quanto riguarda le leggi in elaborazione, la CEI si è dotata da una dozzina d'anni di una efficientissima macchina. E' l'Osservatorio giuridico legislativo. Diretto dal Prof. Venerando Marano e composto da giuristi esperti nei vari settori, segue minuto per minuto quanto accade in Parlamento, nella Corte Costituzionale, in Cassazione, nel Consiglio di Stato, nella Corte dei Conti, nelle amministrazioni regionale, pronto a documentare e ad analizzare a ogni istante qualsiasi questione interessi la Chiesa. Le battaglie, ad esempio, che hanno affossato i progetti di legge sulle unioni di fatto hanno avuto nell'Osservatorio giuridico legislativo della CEI un supporto determinante".
Brano tratto dall'articolo di Sandro Magister apparso sull'ultimo numero dell'Espresso"Lobby benedetta"
[SM=x570881]
Achille Lorenzi
00domenica 3 febbraio 2008 18:27
Larticolo completo di Magister:

chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/188321

Achille

Trianello
00domenica 3 febbraio 2008 19:37
Certo che si ha un concetto davvero strano di "democrazia". Vale a dire che se la CEI si dota di uno strumento per poter agire efficacemente nella sua missione pastorale nel pieno rispetto delle leggi democratiche non può farlo perché i preti se ne devono stare zitti e non hanno diritto di parlare e di agire per la salvaguardia di quelli che i cattolici ritengono i valori fondamentali della vita?
Scommetto che se l'associazione dei mussulmani italiani si fosse dotata di un qualcosa del genere, si sarebbe plaudita l'iniziativa degli islamici italiani per aver accettato le regole del gioco decomacritoc.

[SM=x570915]
Polymetis
00domenica 3 febbraio 2008 19:42
Mi spiegheresti Alcesti cosa ci sarebbe di illegale o di male in tutto ciò? Non può il libero stato trovarsi d'accordo con la Chiesa? Libera Chiesa in libero stato va forse riformulato con "lo stato dica il contrario della Chiesa"? Quello che fa la Chiesa è agire all'interno della democrazia. Non costringe nessuno a votare, semmai convince. E' diritto di qualunque associazione sostenere quello che crede e cercare di convincere i cittadini e i parlamentari a votare qualsivoglia idea. Che cos'è che brucia ai laicisti? La libertà di parola?

Ad maiora
Alcesti80
00domenica 3 febbraio 2008 19:50
Re:
Trianello, 03/02/2008 19.37:

Certo che si ha un concetto davvero strano di "democrazia". Vale a dire che se la CEI si dota di uno strumento per poter agire efficacemente nella sua missione pastorale nel pieno rispetto delle leggi democratiche non può farlo perché i preti se ne devono stare zitti e non hanno diritto di parlare e di agire per la salvaguardia di quelli che i cattolici ritengono i valori fondamentali della vita?
Scommetto che se l'associazione dei mussulmani italiani si fosse dotata di un qualcosa del genere, si sarebbe plaudita l'iniziativa degli islamici italiani per aver accettato le regole del gioco decomacritoc.

[SM=x570915]


La loro missione pastorale la facessero in chiesa, se vogliono controllare qualcuno possono controllare i loro parrocchiani non il Parlamento...e le leggi di uno Stato. Possono parlare a piacimento ma non possono più continuare a influenzare la vita anche di chi di loro non sa che farsene!
Ognuno è libero di scegliere nella propria vita se vuole seguire i dettami di una religione o no, ma questa continua ingerenza è davvero fastidiosa. E poi da che pulpito vengono i loro predicozzi...!
Ma democrazia significa dare da parlare ed interferire al Vaticano? Mah resto sempre più interdetta...sarà che sono io anticlericale,ma mi sa che gli altri hanno i prosciutti sugli occhi... [SM=x570881]
Polymetis
00domenica 3 febbraio 2008 19:56
“La loro missione pastorale la facessero in chiesa, se vogliono controllare qualcuno possono controllare i loro parrocchiani non il Parlamento..”

Dimentichi che “i parrocchiani” come li chiami tu hanno il diritto di votare esattamente come te. E che colpa ne ha la democrazia se la maggior parte degli italiani la pensa appunto “da parrocchiano”? Scusa fammi capire bene: tu stai sostenendo che qualsiasi opinione può essere difesa da un parlamentare o da un cittadino purché non sia un’opinione che è anche quella della Chiesa? E che democrazia sarebbe mai questa? Io ho il diritto di difendere le mie idee, e di tentare di farle diventare legge, esattamente come ce l’hai tu. Chi vince? La maggioranza. Come si chiama questa? Democrazia. La tua definizione di democrazia invece è: “votate quello che vi pare, purché nulla sia contro la mia opinione, fossi anche in minoranza”. Mah…



aramisdherblay
00domenica 3 febbraio 2008 20:03
Re:
Polymetis, 03/02/2008 19.56:

“La loro missione pastorale la facessero in chiesa, se vogliono controllare qualcuno possono controllare i loro parrocchiani non il Parlamento..”

Dimentichi che “i parrocchiani” come li chiami tu hanno il diritto di votare esattamente come te. E che colpa ne ha la democrazia se la maggior parte degli italiani la pensa appunto “da parrocchiano”? Scusa fammi capire bene: tu stai sostenendo che qualsiasi opinione può essere difesa da un parlamentare o da un cittadino purché non sia un’opinione che è anche quella della Chiesa? E che democrazia sarebbe mai questa? Io ho il diritto di difendere le mie idee, e di tentare di farle diventare legge, esattamente come ce l’hai tu. Chi vince? La maggioranza. Come si chiama questa? Democrazia. La tua definizione di democrazia invece è: “votate quello che vi pare, purché nulla sia contro la mia opinione, fossi anche in minoranza”. Mah…







Mah Questo ragionamento è poco tranquillizzante, a mio avviso. Perché se in un futuro la maggioranza di italiani divenisse islamica, io dovrei (secondo te giustamente) piegarmi alle leggi della sharia perché è maggioranza? Non è mica uno Stato confessionale questo!


Polymetis
00domenica 3 febbraio 2008 20:10
"Mah Questo ragionamento è poco tranquillizzante, a mio avviso. Perché se in un futuro la maggioranza di italiani divenisse islamica, io dovrei (secondo te giustamente) piegarmi alle leggi della sharia perché è maggioranza?"

La democrazia infatti funziona così. Quello che per te è inconcepibile per altri può essere una sacrosanta verità, e hanno tutto il diritto di importelo. Se neghi questo sei tu a considerare le tue idee assolute, e a negare la possibilità alla maggioranza di esprimersi. E ovviamente a nulla vale replicare che esiste la Costituzione la quale dà dei vincoli, perché anch'essa può essere cambiata coi 3/4 dei voti in parlamento.
Quello che metti in luce Aramis non è che la Chiesa stia agendo in maniera antidemocratica, bensì che la democrazia non è la forma di governo migliore in assoluto, in quanto, come giustamente hai detto, il meccanismo democratico può permettere quello che per te è un abominio. Hitler ad esempio fu eletto democraticamente. Ma, come ripeto, questa non è la prova che la Chiesa stia agendo in modo non democratico, bensì è la prova che la democrazia, pur essendo la forma di governo migliore tra quelli attualmente concepiti, non è immune da rischi. Tu non hai messo in luce un buco nel pensiero della Chiesa, ma un buco nella democrazia. Infatti i parlamenti non fanno diventare vero quello che votano, lo fanno diventare legittimo.
Trianello
00domenica 3 febbraio 2008 20:12

Mah Questo ragionamento è poco tranquillizzante, a mio avviso. Perché se in un futuro la maggioranza di italiani divenisse islamica, io dovrei (secondo te giustamente) piegarmi alle leggi della sharia perché è maggioranza? Non è mica uno Stato confessionale questo!



Ed è proprio qui che casca l'asino. In Europa si è potuto sviluppare un concetto di laicità dello Stato proprio grazie la Cristianesimo, nel quale si trova la radice della distinzione tra sfera politica e sfera religiosa. Il Corano non contempla, invece, questa differenza. Ecco perché nel Corano traspare il concetto di sharia, mentre nulla di simile c'è nel Vangelo di Cristo, che, anzi, pone la fondamentale distinzione tra sfera politica e sfera morale.

Alcesti80
00domenica 3 febbraio 2008 20:13
Re:
Polymetis, 03/02/2008 19.56:

“La loro missione pastorale la facessero in chiesa, se vogliono controllare qualcuno possono controllare i loro parrocchiani non il Parlamento..”

Dimentichi che “i parrocchiani” come li chiami tu hanno il diritto di votare esattamente come te. E che colpa ne ha la democrazia se la maggior parte degli italiani la pensa appunto “da parrocchiano”? Scusa fammi capire bene: tu stai sostenendo che qualsiasi opinione può essere difesa da un parlamentare o da un cittadino purché non sia un’opinione che è anche quella della Chiesa? E che democrazia sarebbe mai questa? Io ho il diritto di difendere le mie idee, e di tentare di farle diventare legge, esattamente come ce l’hai tu. Chi vince? La maggioranza. Come si chiama questa? Democrazia. La tua definizione di democrazia invece è: “votate quello che vi pare, purché nulla sia contro la mia opinione, fossi anche in minoranza”. Mah…





Anche io ho diritto di difendere le mie idee...ho diritto ad avere voce...la democrazia!
Democrazia=Forma di governo in cui il potere viene esercitata dal popolo...non dai notabili del clero, non dal capo di un'altro Stato.
Ok la maggioranza sono cattolici...praticanti non mi pare, (infatti i referendum sul divorzio e l'aborto son passati grazie al voto di tutti questi "parrocchiani").
La Chiesa difende solo i suoi interessi e i suoi privilegi...all'estero una cosa del genere sarebbe impensabile...
E la tutela delle minoranze? La tutela di chi non ha l'amico o lo zio prete...?
Ma Stato laico che significa per voi?

=omegabible=
00domenica 3 febbraio 2008 20:16
RE
Costituissero partito politico e andassero in Parlamento!!!
Invece di stare a blaterare ogni giorno!!!! [SM=g27812]

omega [SM=g27816]
aramisdherblay
00domenica 3 febbraio 2008 20:19
Re:
Polymetis, 03/02/2008 20.10:

"Mah Questo ragionamento è poco tranquillizzante, a mio avviso. Perché se in un futuro la maggioranza di italiani divenisse islamica, io dovrei (secondo te giustamente) piegarmi alle leggi della sharia perché è maggioranza?"

La democrazia infatti funziona così. Quello che per te è inconcepibile per altri può essere una sacrosanta verità, e hanno tutto il diritto di importelo. Se neghi questo sei tu a considerare le tue idee assolute, e a negare la possibilità alla maggioranza di esprimersi. E ovviamente a nulla vale replicare che esiste la Costituzione la quale dà dei vincoli, perché anch'essa può essere cambiata coi 3/4 dei voti in parlamento.
Quello che metti in luce Aramis non è che la Chiesa stia agendo in maniera antidemocratica, bensì che la democrazia non è la forma di governo migliore in assoluto, in quanto, come giustamente hai detto, il meccanismo democratico può permettere quello che per te è un abominio. Hitler ad esempio fu eletto democraticamente. Ma, come ripeto, questa non è la prova che la Chiesa stia agendo in modo non democratico, bensì è la prova che la democrazia, pur essendo la forma di governo migliore tra quelli attualmente concepiti, non è immune da rischi. Tu non hai messo in luce un buco nel pensiero della Chiesa, ma un buco nella democrazia. Infatti i parlamenti non fanno diventare vero quello che votano, lo fanno diventare legittimo.




Ma infatti io mi riferivo proprio alla Democrazia, non alla Chiesa.... Mi sembra solo non corretto che tu dica: poiché qui siamo in maggioranza di un certo credo religioso, allora si fa come diciamo noi.... La democrazia tiene conto delle minoranze e tiene conto dei pareri di tutti nel prendere le proprie decisioni. Un uomo democratico non fa la conta di chi è d'accordo con lui e chi no e tira dritto, ma ascolta tutti e cerca di trovare soluzioni che soddisfino tutti, anche chi è in minoranza. Questo ad esempio fa la differenza tra uno Statista e uno dei politici (ci vorrebbero tremila virgolette) che ci ritroviamo oggigiorno. Che poi si voti e vinca la maggioranza mi pare inevitabile, trovami tu un modo migiore, io non ne ho idea....

P.S. sono cattolico anche io ma non mi piacerebbe imporre le mie vedute a maggioranza (a meno che non si tratti di valori fondamentali, che però hanno molte persone anche non cattoliche), perché non vorrei che mi venissero imposte a maggioranza vedute divers dalle mie.....
Polymetis
00domenica 3 febbraio 2008 20:22
“Democrazia=Forma di governo in cui il potere viene esercitata dal popolo...non dai notabili del clero”

E se questi notabili del clero, anch’essi italiani, hanno dalla loro parte la maggioranza del parlamento, per la banalissima ragione che la maggior parte del parlamento è d’accordo con loro, ed hanno tutto il diritto di avere la loro opinione, tu con che criterio contesteresti la loro libertà di votare in conformità a quanto essi credono?

“Ok la maggioranza sono cattolici...praticanti non mi pare,”

Praticanti o no è irrilevante. Non conta se vanno in Chiesa, ma cosa pensano. Si può non andare in Chiesa ed essere d’accordo con ciò che la Chiesa dice. Il punto è: chi li ha votati i parlamentari? Il popolo. Se non vogliono in parlamento gente d’accordo con la Chiesa devono semplicemente cambiare voto, altrimenti, il fatto che si facciano leggi con una morale cristiana, sarà semplicemente espressione di quel che il parlamento votato (cioè la maggioranza degli elettori), crede.

“La Chiesa difende solo i suoi interessi e i suoi privilegi...”

LA Chiesa difende i suoi interessi come chiunque difende i suoi interessi, e non vedo proprio dove stia il problema. Non è vero invece che difende “solo i suoi interessi”, al contrario, la vediamo impegnata nei più diversi temi etici che poco hanno a che fare col fisco.

“Ma Stato laico che significa per voi? “

Che puoi dire la tua idea, e noi ci aspettiamo di poter fare altrettanto, e che entrambi abbiamo il diritto di difendere e di votare le nostre idee, che a questo punto non sono più le idee della Chiesa o dell’UAAR, ma le idee degli elettori che votano.

aramisdherblay
00domenica 3 febbraio 2008 20:22
Re:
Trianello, 03/02/2008 20.12:


Mah Questo ragionamento è poco tranquillizzante, a mio avviso. Perché se in un futuro la maggioranza di italiani divenisse islamica, io dovrei (secondo te giustamente) piegarmi alle leggi della sharia perché è maggioranza? Non è mica uno Stato confessionale questo!



Ed è proprio qui che casca l'asino. In Europa si è potuto sviluppare un concetto di laicità dello Stato proprio grazie la Cristianesimo, nel quale si trova la radice della distinzione tra sfera politica e sfera religiosa. Il Corano non contempla, invece, questa differenza. Ecco perché nel Corano traspare il concetto di sharia, mentre nulla di simile c'è nel Vangelo di Cristo, che, anzi, pone la fondamentale distinzione tra sfera politica e sfera morale.





Appunto. Non vedo perché questo asino caschi, visto che diciamo la stessa cosa, ossia che la nostra religione non prevede di imporre le sue idee a maggioranza se pur fosse (cosa che non credo in Italia attualmente) maggioranza....
Polymetis
00domenica 3 febbraio 2008 20:29
Per Aramis

“Mi sembra solo non corretto che tu dica: poiché qui siamo in maggioranza di un certo credo religioso, allora si fa come diciamo noi.... La democrazia tiene conto delle minoranze e tiene conto dei pareri di tutti nel prendere le proprie decisioni.”

Ma questo si tenta di fare sempre, sebbene in linea teorica non sia obbligatorio. Tuttavia ci sono cose che non sono negoziabili per nessuna delle due parti. Ad esempio per me l’aborto è un omicidio, in quanto ritengo che la madre abbia in grembo un essere umano, e dunque non è diritto della donna abortire perché non sta decidendo della sua vita ma di quella di un altro. Per il fautore della liceità dell’aborto invece è probabile che il feto non sia una persona, e dunque per lui l’aborto rientri nei diritti della donna. In questi casi c’è poco da mediare, perché non esistono “aborti a metà” per far contenti tutti.

“sono cattolico anche io ma non mi piacerebbe imporre le mie vedute a maggioranza”

Ma la Chiesa fa battaglie non quando pensa che sia in gioco la libertà del singolo nel fare quello che gli pare, bensì quando pensa che questa presunta libertà del singolo non sia affatto un mero problema dell’individuo in quanto questa sua “libertà” avrebbe invece ricadute sociali su terzi. Il caso già citato dell’aborto ne è un esempio. I laicisti dicono che non si può imporre nulla alla donna perché è lei a decidere cosa fare della sua vita. I cattolici rispondono che non si tratta affatto della sua vita, e che la farse “l’utero è mio e me lo gestisco io” è una baggianata perché l’utero sarà pure suo ma quello che c’è dentro no.
Alcesti80
00domenica 3 febbraio 2008 20:37
La Chiesa non si sta comportando in maniera antidemocratica?...

Ma forse non viviamo nello stesso Paese...!

Quì poi non si sta parlando di voto...ma di un organo direttamente controllato da un altro Stato che controlla che le leggi del NOSTRO STATO siano di suo gradimento...
Se passasse poi la legge sulle coppie di fatto non è che s'imporrebbe i dico ai cattolici...i cattolici continuerebbero a sposarsi in chiesa...
e questo solo un esempio...
Io sono contro l'aborto, ma a favore della legge sull'aborto,ma non è un controsenso...io non lo farei mai, ma rispetto la minoranza (o presunta tale) che vuole avere tale libertà...
Non si tratta di togliere diritti ai cattolici, ma solo di permettere a chi non ne ha di averne...diciamo pure che invece alla Chiesa conviene mantenere il proprio potere anche in Italia per continuare a distribuire privilegi ai suoi.

E se domani si togliessero alcuni privilegi fiscali alla Chiesa...FULMINI E SAETTE DAL CIELO!!!!!!!!!!!SIETE TUTTI DEI RINNEGATI DA DIO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

aramisdherblay
00domenica 3 febbraio 2008 20:40
Re:
Polymetis, 03/02/2008 20.29:

Per Aramis

“Mi sembra solo non corretto che tu dica: poiché qui siamo in maggioranza di un certo credo religioso, allora si fa come diciamo noi.... La democrazia tiene conto delle minoranze e tiene conto dei pareri di tutti nel prendere le proprie decisioni.”

Ma questo si tenta di fare sempre, sebbene in linea teorica non sia obbligatorio. Tuttavia ci sono cose che non sono negoziabili per nessuna delle due parti. Ad esempio per me l’aborto è un omicidio, in quanto ritengo che la madre abbia in grembo un essere umano, e dunque non è diritto della donna abortire perché non sta decidendo della sua vita ma di quella di un altro. Per il fautore della liceità dell’aborto invece è probabile che il feto non sia una persona, e dunque per lui l’aborto rientri nei diritti della donna. In questi casi c’è poco da mediare, perché non esistono “aborti a metà” per far contenti tutti.

“sono cattolico anche io ma non mi piacerebbe imporre le mie vedute a maggioranza”

Ma la Chiesa fa battaglie non quando pensa che sia in gioco la libertà del singolo nel fare quello che gli pare, bensì quando pensa che questa presunta libertà del singolo non sia affatto un mero problema dell’individuo in quanto questa sua “libertà” avrebbe invece ricadute sociali su terzi. Il caso già citato dell’aborto ne è un esempio. I laicisti dicono che non si può imporre nulla alla donna perché è lei a decidere cosa fare della sua vita. I cattolici rispondono che non si tratta affatto della sua vita, e che la farse “l’utero è mio e me lo gestisco io” è una baggianata perché l’utero sarà pure suo ma quello che c’è dentro no.




Ora ci siamo calati in un problema particolare e delicato quale l'aborto. Io sono d'accordo con te. Sono contrario in assoluto all'aborto. Però la questione non si affronta col muro contro muro. Non si risolve niente così. La questione si affronta politicamente, cercando di ottenere il più possibile. La posizione mediata non è fare mezzo aborto ovviamente, ma ridurne il numero, e non per obbligo di legge, visto che c'è gente che ritiene che il feto non sia un uomo e visto che noi non siamo in grado di dimostrare che invece lo è in maniera scientificamente inequivocabile. Cominciamo a fare in modo che i cattolici non pratichino l'aborto. Tu sei sicuro che tutti i cattolici non lo pratichino? Io no. Poi facciamo informazione, ma informazione nella base della popolazione. Che ogni tanto vengano raccomandazioni dai vertici stiamo constatando che non è bene accetto. Quindi ci vuole un'altra via....

Saluti
aramisdherblay
00domenica 3 febbraio 2008 20:43
Re:
Alcesti80, 03/02/2008 20.37:



Io sono contro l'aborto, ma a favore della legge sull'aborto,ma non è un controsenso...io non lo farei mai, ma rispetto la minoranza (o presunta tale) che vuole avere tale libertà...






Però scusami... Noi cattolici siamo contrari all'aborto perché intendiamo difendere la vita che nasce e riteniamo non sia un diritto di nessuno, neppure della madre, violare questo diritto del nascituro....

Consentire a una madre di uccidere il proprio figlio non è democrazia....
Polymetis
00domenica 3 febbraio 2008 21:14
Per Alcesti

“ma di un organo direttamente controllato da un altro Stato che controlla che le leggi del NOSTRO STATO siano di suo gradimento...”

Scusa ma da capo non vedo quale sia il problema. Hanno simili “osservatori” tutte le associazioni, dall’Arcigay alle fondazioni di bioetica laiciste. La cosa che scotta ai laicisti è che quello della CEI funzioni in modo più efficiente degli altri. La CEI ha tutto il diritto di fare e osservare quello che le pare, anche perché è composta da cittadini italiani. Quell’organo non dipende “da uno stato straniero”, ma dalla conferenza dei vescovi ITALIANI.

“Se passasse poi la legge sulle coppie di fatto non è che s'imporrebbe i dico ai cattolici...i cattolici continuerebbero a sposarsi in chiesa..”

E’ questo il punto. Tu credi che questa legge avrebbe solo ricadute sui singoli, noi invece pensiamo che avrebbe una ricaduta sociale, basti pensare alla reversibilità della pensione (soldi presi dalle casse dello stato). La reversibilità della pensione è un istituto giuridico che nacque perché, dovendo crescere dei figli, un membro della coppia avrebbe dovuto lavorare meno dell’altro, ma, poiché faceva un lavoro per la sua famiglia e per lo stato (cioè crescere un cittadino), aveva diritto ad avere la pensione del coniuge, anche se non era lei stessa ad averla maturata, in quanto era intenta ad altri doveri. Una situazione simile ovviamente non ha senso nelle coppie omossessuali. E questo è solo un esempio di ricaduta sociale.

“Io sono contro l'aborto, ma a favore della legge sull'aborto,ma non è un controsenso...io non lo farei mai, ma rispetto la minoranza (o presunta tale) che vuole avere tale libertà...”

E’ questo il punto carissima, tu col tuo corpo puoi prenderti le libertà che vuoi, anche amputarti un braccio, ma il bambino che hai in grembo non è il tuo corpo, non è te, e non hai alcun diritto di ucciderlo.

“E se domani si togliessero alcuni privilegi fiscali alla Chiesa”

Si danno dei privilegi fiscali alla Chiesa perché la Chiesa tiene in piedi l’assistenzialismo italiano.

Per Aramis

“'accordo con te. Sono contrario in assoluto all'aborto. Però la questione non si affronta col muro contro muro. Non si risolve niente così. La questione si affronta politicamente, cercando di ottenere il più possibile. La posizione mediata non è fare mezzo aborto ovviamente, ma ridurne il numero, e non per obbligo di legge, visto che c'è gente che ritiene che il feto non sia un uomo e visto che noi non siamo in grado di dimostrare che invece lo è in maniera scientificamente inequivocabile.”

Quello che hai scritto ha poco senso. Dal tuo punto di vista cattolico i diritti di chi sta in grembo sono tali e quali di quelli che stanno fuori dal grembo. Immaginiamo di essere in uno stato sudista degli USA durante la prima metà dell’ottocento, dove un padrone di piantagione aveva diritto ad uccidere i suoi schiavi qualora avesse voluto. Tu, nordista e fautrice dei diritti dei neri, avresti forse detto: “Ma no, cerchiamo di non imporre ai sudisti con una legge di non ammazzare i neri, dopotutto non possiamo dimostrare che siano uguali a noi, piuttosto facciamo propaganda perché cambino idea”? La situazione è profondamente diversa per un ateo che non crede che il bambino in grembo sia una persona, ma per te è la medesima, si suppone. Chi sta dentro il grembo materno è un essere umano quanto chi vi sta fuori, e non ti verrebbe mai in mente di permettere degli omicidi di gente già nata solo per non offendere il parere altrui, non vedo dunque con che criterio tu possa scrivere quello che hai scritto. Inoltre, dici che quello che noi crediamo non è “dimostrabile”. A ciò replico che:
a)Da quando passano solo le leggi che si basano su convinzioni dimostrate?
b)Nessuna norma morale, di qualsivoglia genere, è “dimostrabile”. Non c’è una dimostrazione empirica che l’omicidio, il furto, o qualsivoglia altro comportamento siano errati. La morale non è la geometria, e si arriva a pareri condivisi solo perché si hanno dei presupposti comuni, presupposti che qualcuno può tranquillamente decidere di rifiutare. Dunque con che criterio potremmo far diventare legge “solo ciò che è dimostrato”?

Ad maiora
aramisdherblay
00domenica 3 febbraio 2008 21:19
Re:
Polymetis, 03/02/2008 21.14:


Per Aramis

Quello che hai scritto ha poco senso.




... e ti pareva....

mi scusi, magnificentissimo....
Polymetis
00domenica 3 febbraio 2008 21:21


... e ti pareva....

mi scusi, magnificentissimo....



La magnificenza non c'entra, c'entrano i sillogismi.
aramisdherblay
00domenica 3 febbraio 2008 21:30
Re:
Polymetis, 03/02/2008 21.14:



Quello che hai scritto ha poco senso. Dal tuo punto di vista cattolico i diritti di chi sta in grembo sono tali e quali di quelli che stanno fuori dal grembo. Immaginiamo di essere in uno stato sudista degli USA durante la prima metà dell’ottocento, dove un padrone di piantagione aveva diritto ad uccidere i suoi schiavi qualora avesse voluto. Tu, nordista e fautrice dei diritti dei neri, avresti forse detto: “Ma no, cerchiamo di non imporre ai sudisti con una legge di non ammazzare i neri, dopotutto non possiamo dimostrare che siano uguali a noi, piuttosto facciamo propaganda perché cambino idea”? La situazione è profondamente diversa per un ateo che non crede che il bambino in grembo sia una persona, ma per te è la medesima, si suppone. Chi sta dentro il grembo materno è un essere umano quanto chi vi sta fuori, e non ti verrebbe mai in mente di permettere degli omicidi di gente già nata solo per non offendere il parere altrui, non vedo dunque con che criterio tu possa scrivere quello che hai scritto. Inoltre, dici che quello che noi crediamo non è “dimostrabile”. A ciò replico che:
a)Da quando passano solo le leggi che si basano su convinzioni dimostrate?
b)Nessuna norma morale, di qualsivoglia genere, è “dimostrabile”. Non c’è una dimostrazione empirica che l’omicidio, il furto, o qualsivoglia altro comportamento siano errati. La morale non è la geometria, e si arriva a pareri condivisi solo perché si hanno dei presupposti comuni, presupposti che qualcuno può tranquillamente decidere di rifiutare. Dunque con che criterio potremmo far diventare legge “solo ciò che è dimostrato”?

Ad maiora




Sta di fatto, magnificentissimo, che la legge dello Stato è questa. Nonostante i cattolici, come Lei sostiene, in questo Paese siano la maggioranza. Segno che c'è qualcosa che non va nelle fila cattoliche visto che pur essendo maggioranza non riusciamo a rendere legge una nostra convinzione inalienabile. Il centrodestra è tutto cattolico in Italia. Come mai nei cinque anni di governo la legge non è stata cambiata?

Comunque lei continui pure col Suo muro contro muro, cosa vuole che Le dica... Io per parte mia, visto che la legge è questa, sono dell'idea di limitare il più possibile i danni.

Certo se i cattolici argomentano tutti come Lei (io no, mi creda), dicendo ai loro interlocutori quasi sistematicamente che non ha senso quello che sostengono, la vedo dura e comprendo il perché di questo anticlericalismo diffuso che esiste nel nostro Paese.

Ovviamente io non ho detto che solo ciò che è dimostrabile va convertito in legge. Lei pur essendo magnificentissimo mi ha frainteso. Io ho solo detto che se mi trovo a discutere con uno che non crede che il feto sia un essere umano (cosa in cui credo io) purtroppo non posso dimostrarglielo scientificamente e quindi devo confrontarmi con lui in altro modo.... E tenere conto di ciò che lui pensa, cercando con il ragionamento di indurlo a pensarla in maniera diversa. Certo se mi rivolgo a lui dicendogli che il suo ragionamento non ha alcun senso penso proprio che mi mandi al diavolo e che io non ottenga niente......


Saluti
aramisdherblay
00domenica 3 febbraio 2008 21:32
Re:
Polymetis, 03/02/2008 21.21:



... e ti pareva....

mi scusi, magnificentissimo....



La magnificenza non c'entra, c'entrano i sillogismi.




C'entra, si lasci servire da me, c'entra....

aramisdherblay
00domenica 3 febbraio 2008 21:49
Re:
Polymetis, 03/02/2008 21.14:


Immaginiamo di essere in uno stato sudista degli USA durante la prima metà dell’ottocento, dove un padrone di piantagione aveva diritto ad uccidere i suoi schiavi qualora avesse voluto. Tu, nordista e fautrice dei diritti dei neri, avresti forse detto: “Ma no, cerchiamo di non imporre ai sudisti con una legge di non ammazzare i neri, dopotutto non possiamo dimostrare che siano uguali a noi, piuttosto facciamo propaganda perché cambino idea”?

Chi sta dentro il grembo materno è un essere umano quanto chi vi sta fuori, e non ti verrebbe mai in mente di permettere degli omicidi di gente già nata solo per non offendere il parere altrui, non vedo dunque con che criterio tu possa scrivere quello che hai scritto.




Innanzitutto sarei un fautore e non una fautrice dei diritti dei neri...

Il paragone tra un feto è un nero non è pertinente. Che il nero sia un uomo è dimostrabile. Si vede. Il feto no.
Trianello
00domenica 3 febbraio 2008 21:50


Appunto. Non vedo perché questo asino caschi, visto che diciamo la stessa cosa, ossia che la nostra religione non prevede di imporre le sue idee a maggioranza se pur fosse (cosa che non credo in Italia attualmente) maggioranza....



L'asino casca perché nell'Islam non esiste alcuna distinzione tra peccato e reato, cosa che invece esiste nel Cristianesimo. La Chiesa ritiene che nessuno possa imporre o vietare a nessuno un determinato comportamento, a meno che questo non vada a ledere il bene comune. Ora, la CEI, ad esempio, non vuole che si vieti ad una coppia di omosessuali di convivere (lì dove nei paesi dichiaratamente islamici questo è un reato passibile di morte), ma, al contempo, ritiene l'approvazione dei PACS "pericolosa" per il bene comune e, pertanto, ha tutto il diritto, nel rispetto delle regole democratiche, di fare tutto ciò che è in suo potere perché questi non siano approvati (proprio come l'arcigay ha tutto il diritto di muoversi affinché, invece, lo siano, se pensa, al contrario della CEI, che questi comporterebbero un progresso della nostra società).
aramisdherblay
00domenica 3 febbraio 2008 21:57
Re:
Trianello, 03/02/2008 21.50:



Appunto. Non vedo perché questo asino caschi, visto che diciamo la stessa cosa, ossia che la nostra religione non prevede di imporre le sue idee a maggioranza se pur fosse (cosa che non credo in Italia attualmente) maggioranza....



L'asino casca perché nell'Islam non esiste alcuna distinzione tra peccato e reato, cosa che invece esiste nel Cristianesimo. La Chiesa ritiene che nessuno possa imporre o vietare a nessuno un determinato comportamento, a meno che questo non vada a ledere il bene comune. Ora, la CEI, ad esempio, non vuole che si vieti ad una coppia di omosessuali di convivere (lì dove nei paesi dichiaratamente islamici questo è un reato passibile di morte), ma, al contempo, ritiene l'approvazione dei PACS "pericolosa" per il bene comune e, pertanto, ha tutto il diritto, nel rispetto delle regole democratiche, di fare tutto ciò che è in suo potere perché questi non siano approvati (proprio come l'arcigay ha tutto il diritto di muoversi affinché, invece, lo siano, se pensa, al contrario della CEI, che questi comporterebbero un progresso della nostra società).





Sìsì ho capito.... Sinceramente credo che la strategia sia la peggiore possibile.... Comunque ognuno è libero di scegliere anche le strategie politiche che ritiene più opportune. Mi domando però perché non si costituisca un partito cattolico dove si candidino tutti quelli che la pensano come voi, in modo da uscire dagli equivoci, perché si saprebbe bene di votare uno che si attiene ai dettami del clero cattolico e lo si voterebbe in libertà e consapevolezza....
Trianello
00domenica 3 febbraio 2008 21:57

Il paragone tra un feto è un nero non è pertinente. Che il nero sia un uomo è dimostrabile. Si vede. Il feto no.



Qui si entra in un ambito che esula da ciò che scientificamente indagabile. La scienza può dirci che non ci sono differenze sostanziali tra un nero e un bianco, ma non può dirci se un nero sia "persona", questo è un compito che spetta alla filosofia. Che un feto sia "persona" è filosoficamente dimostrabile proprio come è filosoficamente dimostrabile che lo è un nero. E' l'etica naturale, prima ancora di quella rivelata, che impone di considerare il nascituro come persona (non a caso, ci sono stati fior fior di filosofi laici contrari all'aborto, uno tra tutti N. Bobbio). Diciamo che è il filtro mentale imposto dalla cultura dominante che rende più difficile comprendere come il feto sia una persona a tutti gli effetti, così come nell'America schiavista la cultura dominante imponeva ai singoli un contesto in cui era palese che i neri non potessero godere di libertà e di diritti politici (e eretici erano coloro che osavano pensarla diversamente). Ma qui il discorso si farebbe troppo lungo e finiremmo fuori tema.
Trianello
00domenica 3 febbraio 2008 22:02

domando però perché non si costituisca un partito cattolico dove si candidino tutti quelli che la pensano come voi, in modo da uscire dagli equivoci, perché si saprebbe bene di votare uno che si attiene ai dettami del clero cattolico e lo si voterebbe in libertà e consapevolezza....



Non si può fare un partito politico dei cattolici (anche se è possibile fare un partito "cattolico"), perché la Chiesa non ha una linea politica. La Chiesa si limita a difendere dei Valori, ma non dice nulla a riguardo di manovre fiscali, sviluppo industriale, infrastrutture da implementare... Ecco perché i cattolici possono anche appartenere a partiti politici politicamente molsto distanti tra di loro (io e Polytemis, ad esempio, siamo "politicamente" molto distanti su alcune cose, cosa che deduco da quanto da lui scritto altrove), incontrandosi però su una serie di Valori che entrambi ritengono fondamentali (ma con i quali non si può fare un programma di governo).
aramisdherblay
00domenica 3 febbraio 2008 22:06
Re:
Trianello, 03/02/2008 21.57:


Il paragone tra un feto è un nero non è pertinente. Che il nero sia un uomo è dimostrabile. Si vede. Il feto no.



Qui si entra in un ambito che esula da ciò che scientificamente indagabile. La scienza può dirci che non ci sono differenze sostanziali tra un nero e un bianco, ma non può dirci se un nero sia "persona", questo è un compito che spetta alla filosofia. Che un feto sia "persona" è filosoficamente dimostrabile proprio come è filosoficamente dimostrabile che lo è un nero. E' l'etica naturale, prima ancora di quella rivelata, che impone di considerare il nascituro come persona (non a caso, ci sono stati fior fior di filosofi laici contrari all'aborto, uno tra tutti N. Bobbio). Diciamo che è il filtro mentale imposto dalla cultura dominante che rende più difficile comprendere come il feto sia una persona a tutti gli effetti, così come nell'America schiavista la cultura dominante imponeva ai singoli un contesto in cui era palese che i neri non potessero godere di libertà e di diritti politici (e eretici erano coloro che osavano pensarla diversamente). Ma qui il discorso si farebbe troppo lungo e finiremmo fuori tema.





Filosoficamente dimostrabile non serve a niente, altrimenti il problema non si porrebbe, non trovi? Data la definizione di essere umano, è invece dimostrabile che un nero lo è. Un feto no. Perché non sappiamo quando acquisisce identità propria, ad esempio. Non lo so io, non lo sai tu, per quanti arzigogoli puoi tirare fuori.
Per me questo è irrilevante, perché un feto per me è vita e quindi non ho problemi a dire che non va mai soppresso. Ma ci sono molti che non la pensano così.
Ma come al solito mentre a Roma si discute Sagunto viene presa... Domani molte mamme cattoliche andranno ad abortire qui, in Italia.... E noi parliamo di filosofia e ci diciamo che i nostri ragionamenti non hanno senso....

Saluti
aramisdherblay
00domenica 3 febbraio 2008 22:10
Re:
Trianello, 03/02/2008 22.02:


domando però perché non si costituisca un partito cattolico dove si candidino tutti quelli che la pensano come voi, in modo da uscire dagli equivoci, perché si saprebbe bene di votare uno che si attiene ai dettami del clero cattolico e lo si voterebbe in libertà e consapevolezza....



Non si può fare un partito politico dei cattolici (anche se è possibile fare un partito "cattolico"), perché la Chiesa non ha una linea politica. La Chiesa si limita a difendere dei Valori, ma non dice nulla a riguardo di manovre fiscali, sviluppo industriale, infrastrutture da implementare... Ecco perché i cattolici possono anche appartenere a partiti politici politicamente molsto distanti tra di loro (io e Polytemis, ad esempio, siamo "politicamente" molto distanti su alcune cose, cosa che deduco da quanto da lui scritto altrove), incontrandosi però su una serie di Valori che entrambi ritengono fondamentali (ma con i quali non si può fare un programma di governo).




E questo è un errore. Perché è facile parlare solo di alcuni aspetti della gestione di uno Stato pretendendo di entrarci e poi lavarsi le mani di altri aspetti. Amico mio, qui a Napoli stiamo pieni di munnezza! E la Chiesa non c'è se non per protestare a fianco dei facinorosi pagati dalla camorra. Il Vescovo prende le ampolle di San Gennaro per vedere se succede 'o miracolo e questo è tutto. Chi pretende a giusta ragione di dire la sua deve farlo sempre! Non per alcune cose sì e per altre no. Ma davvero qui andremmo off topic....

Saluti

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