Re: a Seabiscuit
Sea dici...
>Ma se si chiede ad un cattolico di spiegare la trinità, lo saprebbe fare leggendo "solo" la bibbia? Oppure leggendo solo la bibbia, perverebbe alla conclusione di un Dio trino?
Penso che la risposta che darebbe sarebbe: Me l'ha detto il prete...oppure, cosi insegna la chiesa cattolica...
se mi sbaglio correggetemi pure
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R
Bravissimo! Non sbagli neanche di un "et"! Infatti l'atto di fede che la Chiesa ha elaborato tra le preghiere del cristiano suona "credo in... (seguono alcuni punti precisi, e poi...) e in tutto quello che la santa Chiesa mi propone a credere." Tutti sappiamo che il mistero trinitario è divenuto chiaro lentamente nell'intelligenza dei credenti (perché sembrava confliggesse con l'unicità di Dio e perfino con la matematica!). Ed è normale che menti semplici che non dico non riescono a comprenderlo (cosa impossibile a tutti essendo il mistero divino superiore alle capacità umane) ma neanche a spiegarlo a presentarlo con un contenuto intelligibile e non contraddittorio, non possano far altro che affidarsi ai loro pastori dicendo: io credo ciò che credete voi. E' giusto che sia così. E non solo per la nostra Chiesa ma per ogni Chiesa e Denominazione religiosa.
E questo è il punto, che evidentemente va sempre meglio chiarito. La Chiesa (cf il Card. Biffi che ha parlato di "bibliolatria"), dal mandato ricevuto da Gesù che non ha scritto nulla, ha capito che essa avrebbe dovuto diffondere la di Lui dottrina ORALMENTE. "andate e predicate" documentano i Vangeli letti come libri storici.
E per questo essa ha lasciato trascorrere decenni prima di stilare quegli scritti che poi avrebbero formato il NT (canonicamente e infallibilmente fissato solo intorno al 400, con esclusione di tanti altri scritti che pretendevano di essere ispirati: gli apocrifi).
Lei è stata convinta (l'assistenza dello Spirito Santo nel farle "capire ogni cosa" e di Gesù che sarebbe stato con lei tutti i giorni rendendola indefettibile glielo garantiva!) che in tal modo, anche solo oralmente, essa dava tutto l'essenziale alla salvezza, la sostanza del messaggio rivelato. E non può aver fallito in questo.
Così, quando è sorto il desiderio di mettere in scritto le memorie degli atti degli apostoli e dell'insegnamento di Gesù, e da varie raccolte parziali si sono formati gli scritti evangelici e gli altri, la Chiesa ha considerato queste opere come funzione di supporto, di promemoria, una sorta di "agenda di appunti" scrisse un esegeta, che
IN TANTO ERA CONSIDERATA AUTOREVOLE IN QUANTO RISPONDEVA A CIO' CHE LA CHIESA AVEVA GIA' DA ANNI INSEGNATO: LA SUA FIDES QUAE CREDITUR (il contenuto della fede ricevuta da Gesù), VISSUTO E CELEBRATO: LA SUA FIDES QUA CREDITUR (il modo di risposta umana alla proposta divina).
La Chiesa non ha mai dubitato, neanche per un istante, e nonostante le colpe morali dei suoi componenti, di avere questa missione ufficiale, questo compito istituzionale e capacità di trasmettere il "sacro deposito integralmente" (S. Paolo "io vi ho trasmesso quello che anch'io ho ricevuto... custodisci il deposito..."). E ne è prova proprio la sicurezza con cui essa ha fatto l'opera di discernimento tra i vari libri candidati ad essere Bibbia.
Insomma la Parola di Dio, prima di essere nello scritto/Bibbia, era (e TUTTORA lo è!) nella mente/cuore della comunità cristiana. E ci sta in maniera perenne, così che lo scritto venne determinato e ritenuto ispirato in base a questa corrispondenza tra ciò che esso diceva e la fede che la Chiesa già credeva/celebrava.
E se andassero perdute tutte le copie di tutte le Bibbie del mondo, si può essere certi che noi avremo comunque, dalla sola predicazione orale o Tradizione Apostolica, la sostanza del pensiero divino, il nucleo di verità essenziale per la salvezza (anche se non avremo più tutte le parole precise che potrebbero essere costruite soggettivamente, vedi la diversità tra i sinottici e la perdita delle "ipsissima verba Iesu").
Questo livello della predicazione orale del resto è ciò che per secoli ha formato le generazioni cristiane (che fino a qualche secolo fa erano anche in Italia affette da letterale analfabetismo) e tuttora è l'unica forma di conoscenza del pensiero divino per molti popoli e per i bambini incapaci di leggere: cioè il messaggio della fede tràdito/trasmesso da vivente a vivente, dall'epoca apostolica fino ad oggi. La "tradizione" delle frittelle di S. Giuseppe o dei botti a capodanno sono tutt'altro.
In conclusione io non nego la legittimità del Testimone di affidarsi al suo Schiavo/CD/WT. E' normale che lo faccia! Non è invece normale:
1) che questo Schiavo gli dia l'illusione che quando apre bocca non interpreta (solo lo scanner non interpreta!);
2) che gli faccia dire "dice la Bibbia" illudendosi che non esista il "medium" umano della mente degli Unti che la legge e capisce a suo modo;
3) che soprattutto protesti di non essere né perfetto né infallibile e tuttavia esiga obbedienza e minacci disassociazione e ratifica della sanzione con tanto di distruzione da parte di Geova per chi non obbedisce, anche se il singolo, disobbedendo, come si saprà dopo, di fatto aveva visto meglio della Dirigenza.
4) che questo Schiavo si autoproponga come voce/canale di Geova senza le dovute credenziali (una delle quali deve essere tassativamente la non soluzione di continuità con l'epoca apostolica. Cosa di cui difetta irrimediabilmente).
[Modificato da berescitte 12/10/2004 16.50]